Ucraina, ucciso un miliziano italiano in Donbass

by | Apr 1, 2022 | Breaking News, PRIMOPIANO, World

Guerra in Ucraina


Aut aut di Putin, gas in rubli o stop contratti

Draghi sente Scholz: Avanti uniti su gas e sanzioni’. Il commissario Gentiloni: ‘Non ci faremo ricattare da Mosca sull’energia’

L’italia entra tragicamente nel bilancio delle vittime della guerra in Ucraina con il nome di Edy Ongaro, un 46enne veneziano, rimasto ucciso ieri da una bomba a mano mentre combatteva con le milizie separatiste del Donbass.

Flags wave outside of the Russian Gazprom company’s headquarters in Moscow, Russia, 21 January 2020. According to Gazprom’s plans, the Nord Stream 2 natural gas pipeline from Russia to Germany should be completed at the beginning of 2021, despite US sanctions against companies laying pipes for the natural gas pipeline. EPA/MAXIM SHIPENKOV

Intanto oggi riprendono i negoziati online fra russi e ucraini ma le relazioni sono rese incandescenti dal decreto di Putin sul pagamento in rubli del gas russoll presidente russo ha firmato il decreto presidenziale sulle regole del commercio di gas naturale russo con i cosiddetti Paesi ostili per il pagamento in rubli e, tanto per essere chiaro, ha detto che ‘nessuno ci vende niente gratis, e nemmeno noi faremo opere di carità.

Ciò significa – ha aggiunto – che i contratti esistenti, in caso di mancato pagamento del gas in rubli, saranno interrotti”. Secondo il Cremlino, i Paesi occidentali dovranno aprire un conto in rubli presso le banche russe per pagare il gas in rubli, sottolineando che si tratta di un passo verso la sovranità finanziaria della Russia. Inoltre Mosca vieta l’ingresso ai leader europei in risposta alle sanzioni contro il paese. 

Putin: ‘Se il gas non sara’ pagato in rubli i contratti verranno interrotti’

Una dipendenza energetica che preoccupa soprattutto Germania e Italia, e che fa parlare alle capitali europee di “ricatto” da parte di Putin, proprio alla vigilia di una nuova tornata di colloqui con Kiev per tentare di stipulare un cessate il fuoco. Telefonata in serata tra il premier Mario Draghi e il cancelliere tedesco Olaf Scholz: i due leader, spiega Palazzo Chigi, si sono confrontati sul tema delle sanzioni alla Federazione Russa e sui recenti sviluppi in merito alle importazioni di gas dalla Russia. Draghi e Scholz hanno concordato circa l’importanza di mantenere in vigore l’impianto sanzionatorio verso la Russia, che si sta dimostrando molto efficace. Draghi e Scholz si sono detti d’accordo sull’importanza di mantenere un approccio unitario a livello europeo.

“Non accetteremo in alcun modo di pagare il gas in altre divise rispetto a quelle sancite dai contratti”, hanno ribadito nel corso di una conferenza stampa congiunta i ministri dell’Economia francese e tedesco, Bruno Le Maire e Robert Habeck. Contratti che fissano le quantità, il prezzo e le valute in cui devono essere pagate le forniture. Cambiare uno solo di questi paletti rappresenta – è la tesi degli occidentali – una violazione. Parigi e Berlino, hanno quindi assicurato, “si preparano” nel caso in cui la Russia bloccasse davvero il flusso di gas verso l’Europa e “si coordineranno” per reagire all’eventuale shock energetico provocato dal Cremlino.

Il decreto di Putin sul pagamento del gas russo in rubli “è stato emesso poche ore fa, stiamo ancora guardando i dettagli, ma ci sono due cose da dire. Primo: i contratti devono essere rispettati e nei contratti esistenti non c’è obbligo di pagare in rubli. Secondo: non ci faremo ricattare da Mosca“, ha detto il commissario Ue per gli Affari economici Paolo Gentiloni, parlando alla Cnn. “E’ un sistema per aggirare le sanzioni e ricattare l’Europa, ma nulla nei contratti glielo consente”, ha aggiunto.

“I contratti sono i contratti e restano validi”. Lo ha detto il capo della comunicazione della Casa Bianca Kate Bedingfield nel suo briefing con la stampa a proposito delle minacce di Vladimir Putin di far pagare il gas soltanto in rubli. “Il cancelliere tedesco Olaf Scholz è stato chiaro e noi siamo d’accordo con lui”, ha precisato.

Sul terreno intanto le autorità ucraine riferiscono che le forze russe che si sono ritirate dalla centrale di Chernobyl hanno portato via degli ostaggi. “Lasciando la centrale nucleare di Chernobyl, gli occupanti russi hanno preso con loro dei membri della Guardia Nazionale che tenevano in ostaggio dal 24 febbraio”, ha dichiarato l’agenzia di Stato ucraina Energoatom su Telegram, citando dei dipendenti della centrale.