Il governo ha posto la fiducia, in Aula alla Camera, su ciascuno dei due articoli della riforma della giustizia. Si voterà nella serata con due chiame successive a partire dalle 22.30.
I deputati di Alternativa c’è hanno occupato i banchi del governo come gesto di protesta contro la riforma della giustizia.
I deputati del gruppo di minoranza, ex appartenenti al gruppo M5s, protestano contro la limitazione degli spazi del Parlamento. La seduta è però ripresa quasi subito, con l’invito del presidente della Camera Roberto Fico a sgombrare i banchi del governo. Il ministro dei Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà ha annunciato la questione di fiducia protetto dai commessi mentre i deputati di Alternativa C’è urlavano “vergogna, vergogna”. La protesta si è però chiusa dopo pochi minuti.
Alle 14 scade il termine per la presentazione degli ordini del giorno. Intorno alle 20.30 dovrebbe poi iniziare la seduta d’Aula con un’unica dichiarazione di voto di ciascun gruppo sui due voti di fiducia. Martedì si voteranno gli ordini del giorno a partire dalle 9.
La Camera dei deputati ha bocciato le pregiudiziali di costituzionalità presentate alla riforma della giustizia con 357 voti contrari. I voti favorevoli sono stati 48.
Il M5s di Giuseppe Conte è il “sorvegliato speciale” in vista delle prossime ore che dovrebbero dare il via libera alla riforma della Giustizia.
L’accordo sul provvedimento che approda in Aula alla Camera dovrebbe essere ormai “blindato” ma nel governo l’attenzione rimane altissima soprattutto nei confronti di possibili strappi dentro il M5s. “Adesso tutti rispettino i patti”, invoca la Guardasigilli, Marta Cartabia, nel corso di un forum con la Repubblica. Il timore è che ci possa essere qualcuno o qualche partito che possa mettere nuovi paletti e aprire nuove questioni. Non è infatti passato inosservato il via libera all’emendamento dell’azzurro Pierantonio Zanettin in cui si chiedono “criteri più stringenti” per la riapertura delle indagini: la previsione potrebbe rischiare di sollevare ulteriori dubbi tra i 5 Stelle che hanno anche dovuto rinunciare ad un’esplicito riferimento ad un allungamento dei tempi di prescrizione per i reati contro la Pa e che intanto, ad esempio, si uniscono a Leu per chiedere di dare più tempo ai processi per le catastrofi ambientali.
Intanto Giuseppe Conte raduna i 5 Stelle. Nella riunione l’ex premier fa il punto sulla riforma Cartabia. L’assemblea, hanno tenuto a chiarire i 5 Stelle, era stata richiesta da tempo soprattutto per condividere con i gruppi le decisioni e le trattative che erano state portate avanti da un gruppo ristretto di esponenti.