Leggendo un libro di Robert B. Parker mi sono imbattuto in un nome, Gino Cappelletti, che ha fatto parte della movida telesina (allora si chiamava dolce vita) degli anni 60. Gigino era, a detta di tutti, uno sciupafemmine sempre azzimato e ballerino provetto. Credeva nei fantasmi perche’ una volta si convinse che un morto ammazzato gli stava fermando la bicicletta mentre tornava da Solopaca. Negli anni 60 Telese, le terme, la pista, l’orchestra Buonarroti erano il regno di Gigino e dei suoi compagni di merenda Goffredo Macolino, Gino Affinito, Lorenzo O Niro, Mamella…
Il Gino Cappelletti del libro e’ nato nel 1934 in una cittadine del Minnesota, ha compiuto 87 anni da qualche mese.
Non ho potuto accertare da che paese italiano provenisse il padre o il nonno, il che non esclude che porebbe essere proprio Telese, chissa’…
Il Gino italo-americano è un ex grande giocatore di football americano statunitense che ha giocato nel ruolo di wide receiver e placekicker nella Ontario Rugby Football Union e con i Boston Patriots della American Football League (AFL).
Dopo non essere stato scelto nel Draft NFL ed avere giocato nella Ontario Rugby Football Union, Cappelletti giunse nella American Football League, nella sua stagione di debutto, tra le file dei Boston Patriots, dove fece coppia col quarterback Babe Parilli formando un duo soprannominato “Grand Opera.” Fu premiato come miglior giocatore della lega nel 1964, guidandola cinque volte in punti segnati e venendo convocato per cinque All-Star Game. Fu uno dei venti giocatori ad avere militato nella AFL in tutti i suoi dieci anni di esistenza e uno dei soli tre ad avere disputo tutte le partite, ritirandosi come primatista di tutti i tempi della lega per punti segnati, 1.130, e tra i primi dieci in yard ricevute e ricezioni. Cappelletti detiene due delle migliori cinque prestazioni in termini di punti segnati in una stagione nella storia del football, con 155 nel 1964 e 147 nel 1961. Il suo record di franchigia resistette fino a quando Adam Vinatieri lo superò il 5 dicembre 2005. Le sue prestazioni gli valsero i soprannomi di “The Duke” e “Mr. Patriot”.