Questi giochi con la maschera e con gli spalti vuoti scorrono velocissimamente sullo schermo.
A seguirli devi essere come Bolt, un fulmine per saltare da un canale all’altro, da una emittente all’altra e sperare di “acchiappare” la gara voluta a volte in diretta, altre a cose fatte.
Le gare sono tante, molte in contemporanea, alcune sono di discipline mai viste prima.
Ogni network favorisce gli atleti di casa e li propone in tutte le salse prima durante e dopo la medagliata.
Noialtri di stirpe italica trapiantati sotto l’acero facciamo il tifo per tutti, eccetto, forse, yankee e angle’.
Cbs e Tsn seguono fedelissimamente gli alteti con la foglia d’acero sul petto, sia che peschino medaglie in piscina, sia che si alzino sotto rete per le schiacciate da ammirare doppiamente perche’, diciamocelo francamente, anche l’occhio vuole la sua parte.
L’abbeccedario (Abc) a stelle e strisce ti sbatte regolarmente in faccia le prodezze degli amerikani fedele alla filosofia di America First rilanciata dal paperone “trumpato” e ripresa dal suo successore Giuseppe con l’etichetta By American.
La terza alternativa per noantri figliastri lontani della lupa capitolina e’ la scatola magica, alias box a volte legale, a volte di contrabbando, che si concentra sugli azzurri, come e’ logico che sia.
La differenza e’, almeno cosi’ mi e’ sembrato, che i teleparlatori italiani sono piu’ preparati, sanno molto anche degli avversari e della storia della gara.
Ale’, comunque, l’Olimpiade e’ soprattutto suonare la campana pro domo sua per giustificare gli sforzi economici che il paese si sobbarca alla ricerca di tre patacche, una piu’ preziosa delle altre due.
In questo il Canada perde in modo imbarazzate il confronto indiretto con l’Italia perche’ chi vince l’oro incassa quattro soldi (20.000 dollari) mentre per gli azzurri la stessa medaglia viene
premiata con 180.000 (centottantamila) euro.
L’argento per i canadesi vale 15.000 dollari, il bronzo 10.000.
Un atleta italiano che mette le mani sull’argento porta casa un bel malloppo di 90.000 euro, chi arriva terzo si consola con 60.000 euro.
Stando a queste “tariffe” sembra che lo Stivale abbia risorse da mille ed una notte mentre il Canada abbia, scusate il termine, le pezze al culo, ma forse e’ solo questione di voler fare bella figura.
Una ragazza azzurra finita terza in una gara di arco (e frecce) ha avuto un premio doppio: oltre al bronzo ha vinto anche una…fidanzata olandese alla quale ha professato un amore eterno mentre si metteva la medaglia al collo.
Le Olimpiadi sono da sempre come Toronto che nella lingua dei netivi significa “luogo d’incontro”.
A Tokyo e dintorni si stanno incontrando circa 15.000 atleti tra maschi, femmine e “mezzo e mezzo” visto che ora possono gareggiare tra le donne i nati maschi e tra i maschi coloro che quando vennero alla luce erano bambine.
Tutti sono giovani ruspanti con muscoli e ormoni galoppanti, liberi di sfrenarsi, magari dopo le gare e forse anche prima, perche’ non hanno il timore di incorrere nei cazziatoni di genitori vecchio stile che non ammettono e giustificano concetti sorpassati come la promiscuita’.
Sia come sia, a Tokio hanno distribuito 150.000 di proflilattici, detti anche preservativi.
Ad occhio e croce ogni olimpionico ha a disposizione 10 di questi condom da usare in ogni occasione, lecita o illecita nel senso da utilizzare anche al di fuori dal sesso.
Un’ australiana, Jessica Fox, nel prendere il via ad una finale di kayak si e’ accorta che il musetto del suo mezzo era danneggiato.
Nessuna paura, la Fox si e’ comportata da…volpe, ha pescato dalla borsetta un preservativo, l’ha allargato per benino e vi ha fatto entrare dentro la punta del kayak.
Poi ha vinto anche la medaglia di bronzo, dimostrando che l’arte di arrangiarsi e’ diventata universale.
Nessuno ha poi chiesto alla Fox come mai si fosse approprinquata alla gara con un preservativa nella buccia (tasca in calabrese antico).
In Giappone gli olpionici dormono su letti speciali che si sfasciano a starci sopra in due, specialmente se i due sono impegnati in un match di corpo a corpo.
I letti fragili e la distribuzione dei preservativi sono i paletti messi in Giappone per impedire che le atlete tornino a casa con medaglie di carne ed ossa.
La prima settimana di Giochi ha evidenziato come la razza umana abbia raggiunto livelli di eccellenza fisica.
Mai visti tanti atleti alti ben sopra la media, muscolosi come sollevatori di pesi, agili come ginnasti; idem per le donne.
Sembrano, sono, superuomini, giganti, tipetti da “che tempo fa lassu”?
Anche l’Italia e’ al passo coi tempi. Gli azzurri sono tutti di stazza superiore alla media, molti superano il metro e 90, Thomas Ceccon sfiora addirittura i due metri
Fino ad una generazione, o due, del passato l’altezza media degli italici nati nello stivale veleggiava tra 1,60 e 1,70.
Eravamo nani, ora siamo giganti, o quasi.
Il perche’ lo spiega un settantenne: “Noi siamo cresciuti a pane cotto, quando ci andava bene. Le nuove generazioni hanno avuto il frigo pieni di ogni ben di Dio. Se sono alti, forti e benestanti lo debbono pero’ a noi figli della guerra e degli stenti post boom economico”.