Vaccini, Speranza: ‘Terza dose dal 1 dicembre per i 40-60enni’

by | Nov 10, 2021 | Health, Italy, PRIMOPIANO

Green pass: ok fiducia al decreto legge

Si allarga la platea degli italiani che riceveranno la terza dose della vaccinazione anti-Covid: dal primo dicembre, infatti, potranno essere immunizzati con la cosiddetta dose booster, utilizzando un vaccino a mRna, anche le persone tra i 40 ed i 60 anni per le quali siano trascorsi sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario con due dosi.

Un farmacista somministra la terza dose di Pfizer a una persona in una farmacia di Milano, 10 novembre 2021. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Ad annunciare l’estensione della campagna è il ministro della Salute Roberto Speranza, che definisce la terza dose come “assolutamente strategica”.Da dicembre si aprirà dunque una nuova fase che vedrà coinvolti altri 15 milioni di italiani compresi in questa fascia anagrafica. “Con il confronto svolto – ha spiegato il ministro durante il question time alla Camera – annuncio che facciamo un ulteriore passo avanti. La terza dose è strategica per la campagna vaccinale: siamo all’83,7% di persone che hanno completato il ciclo vaccinale ed il richiamo ad oggi è stato offerto a 2,4 milioni di persone”.

I 40-60enni si aggiungono dunque alle categorie per le quali la somministrazione della terza dose – sempre a 6 mesi dal ciclo vaccinale completo – è già iniziata, ovvero i soggetti immunocompromessi, i fragili, i sanitari, gli over60 e coloro che sono stati vaccinati con l’immunizzante monodose J&J. Un’altra novità potrebbe inoltre arrivare per il personale sanitario. Durante la Cabina di regia a palazzo Chigi, secondo quanto si apprende, Speranza ha infatti avanzato la proposta di estendere l’obbligo vaccinale per i sanitari anche per la terza dose. Per il momento è stata soltanto avviata la discussione nel governo, in vista di una successiva approvazione di una norma ad hoc, e in cabina di regia non sarebbero state mosse obiezioni alla proposta del ministro.

Il ministro della Salute Roberto Speranza alla Camera durante il question time, Roma, 20 Ottobre 2021. ANSA/GIUSEPPE LAMI

“Il cts ha rappresentato che la norma che ha consentito l’estensione da 9 a 12 mesi del green pass per i vaccinati è stato frutto di un’unica e univoca volontà parlamentare: l’estensione del green pass fino a 12 mesi potrà essere rivista in futuro se emergeranno nuovi dati o studi. Ogni settimana l’Iss presenta un rapporto sull’efficacia dei vaccini e i dati consentono di aggiornare le indicazioni. Da settembre osservati primi segnali di perdita di efficacia per cui è raccomandata una dose aggiuntiva per alcune categorie”. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza rispondendo al question time alla Camera.

E’ stata confermata la fiducia, chiesta dal governo, sul decreto green pass, approvato dal Senato con 199 voti favorevoli e 38 contrari, nessuna astensione. Il provvedimento, varato dall’esecutivo il 21 settembre scorso, disciplina le modalità per estendere l’obbligo della certificazione vaccinale nei luoghi di lavoro del settore pubblico e privato. Sarà ora trasmesso alla Camera per la conversione definitiva in legge.

Ordine dei farmacisti e assessorato alla Salute del Comune di Napoli festeggiano le 50mila dosi di vaccino anti-Covid somministrate nelle farmacie di Napoli e provincia, 03 novembre 2021. ANSA/ CIRO FUSCO

Tra le novità introdotte dal decreto green pass c’è la semplificazione dei controlli che scatterebbe per i lavoratori del settore privato, che possono chiedere di consegnare al proprio datore di lavoro una copia del green pass. Così facendo, “sono esonerati dai controlli da parte dei datori di lavoro”, per tutta la durata della validità della certificazione vaccinale. La novità è contenuta in un emendamento del Pd (prima firmataria la senatrice Valeria Fedeli), riformulato dal governo e approvato dalla commissione Affari costituzionali del Senato.

L’emendamento del Pd è stato condiviso da gran parte dei gruppi di maggioranza e sottoscritto da senatori di Forza Italia, Italia viva e Lega. La modifica introdurrebbe di fatto anche una deroga sui controlli del green pass, visto che per ora il datore di lavoro rischia sanzioni se non dovesse fare controlli sul certificato.