Giuliana Ridolfi Cardillo – Corrispondente da Nuova York

by | Jul 21, 2021 | GIULIANA RIDOLFI CARDILLO | 0 comments

BASTA PRENDERSELA CON LE STATUE!
E’ con grande amarezza che apprendo che a New York la statua di Colombo al Columbus Circle e’ stata oltraggiata. E’ ora di finirla! E’ una vergogna senza giustificazioni!
La statua di Colombo in mezzo a New York rappresenta l’inizio della storia degli Stati Uniti d’America. I simboli di un popolo sono la stratificazione della loro storia, rimuovere i simboli significa azzerare la memoria, distruggere i segni dell’evoluzione, i legami che ha intessuto l’umanità nel suo cammino di crescita. La distruzione della memoria e’ non a caso, una delle strategie dell’ISIS per imporre uno stato di paura e terrore per far ripiombare la nostra epoca in un terribile oscurantismo, accanendosi nella distruzione dei simboli di una storia fiorente e luminosa che con le sue opere visibili e tangibili non tramonta mai .
La statua di Cristoforo Colombo a New York rappresenta l’inizio della storia degli Stati Uniti d’America, il fulcro del Nuovo Mondo, un pezzo di quel puzzle che chiamiamo con orgoglio civiltà.’La stessa civiltà’ che attraverso gli anni e  circostanze diverse ha anche raggiunto quegli Americani che oggi si chiamano Indigeni. Ecco perché ‘ questi Americani di origini Pellerossa e Africani dovrebbero accettare i fatti e celebrare assieme a milioni di Americani questa storia e successo Americano che e’ anche il loro! Anch’io ho pianto leggendo “La Casa dello Zio Tom” Ho chiuso gli occhi quando al cinema gli Apaches scotennavano i cowboys, donne e bambini. E ora voi mi parlate di Cristoforo Colombo come di un diavolo.e uno schiavista? Ho ammirato e mi sono commossa alle parole di Martin Luther King:” I have a dream” e ho anche cantato “We shall overcome”, osservando la crescita di questo Grande Paese che ha accolto e messo insieme tante razze ed etnie che ho sempre rispettato anche se diverse dalla mia. Ma e’ proprio questa la grandezza dell’America: grande mosaico del mondo!. Cari Indigeni, invece di cercar di distruggere i simboli della storia di altri che quando questo Paese e’ stato scoperto dall’altra parte dell’Oceano vivevano il Rinascimento e voi eravate ancora agli albori della civilta’ ,perche’ non cercate di essere orgogliosi dei risultati raggiunti anche grazie a coloro che vi hanno fatto scoprire un mondo diverso. Agli Afroamericani faccio notare quanto sia lontano il tempo della capanna dello zio Tom e quanto vicino il sogno di Martin Luther King . Siete anche riusciti a far eleggere un Presidente Afroamericano! Mentre gli Italoamericani di cui oggi volete distruggere i simboli e addirittura vietare di celebrare le loro radici con il Columbus Day non hanno ancora avuto un Presidente Italo Americano. Questo Paese sorto da un progetto illuminista, voluto da grandi menti di quel tempo, anche Italiane, e’ riuscito a diventare la piu’ grande potenza del Mondo. Anche gli Italiani quando sono giunti a Ellis Island, nonostante venissero da un Paese che ha dato al mondo la Civiltà’ e il Rinascimento, non erano proprio trattati coi guanti. Con coraggio, determinazione, tanta voglia di lavorare, senza distruggere statue, sono riusciti a ricoprire posizioni molto importanti in questo Paese. E’ proprio dalla storia che nel bene e nel male si vedono gli errori e i pregi di un popolo! Quindi basta a odio, distruzione e rabbia. Insieme, solo insieme possiamo ricostruire una nuova storia fatta di rispetto e crescita che mantenendo le verità storiche e le proprie radici diverse, possa basarsi sulle conquiste e i progressi raggiunti che hanno fatto di questo Paese la potenza piu’ grande al Mondo. Dio protegga gli Stati Uniti d’America e il suo Popolo.
Cav.Giuliana Ridolfi Cardillo
QUELL’ OMAGGIO  A VESPUCCI
 UNA STORIA ITALO-AMERICANA.
Rientrando dal Sud Carolina, durante una sosta a Washington DC, mi sono recata a rivedere la statua di Amerigo Vespucci, scolpita dal famoso scultore americano Greg Wyatt, nei giardini del bellissimo palazzo dell’ OAS (Organization of the Americas). Era Venerdì Santo, una bellissima giornata di sole e quell’austero e magnifico palazzo sembrava ancor piu’ bianco e imponente posato su quel tappeto d’erba verde. Ecco il busto di Amerigo Vespucci! Collocato in mezzo al prato assieme ad altri busti di personaggi importanti, ma Lui, il piu’ importante fra tutti, visto che questo Continente porta il suo nome, a godersi il sole primaverile e la gloria. E quello sguardo di bronzo austero, ma soddisfatto ,.sembrava essere contento della mia visita e mi sembrò’ dicesse:”Solo una “maledetta toscana” come te poteva riuscire a far imporre la mia presenza in questo luogo.” In quell’attimo mi sono sentita molto orgogliosa di essere toscana e dell’incredibile risultato ottenuto; non credo di aver mai provato da quel lontano 2012, anno in cui questo progetto nacque, tanta voglia di far conoscere questa storia che molti non conoscono.
 Da quando l’unica statua di Amerigo Vespucci fu distrutta durante un incendio nella Library of Congress nel 1851, nessuno l’aveva piu’ fatta ricostruire. Ci sono stati diversi tentativi di far installare un’altra statua, tutti ben presto accantonati. Oggi questa e’ l’unica statua dedicata ad Amerigo Vespucci in America! Continuavo a ripetere a me stessa, quasi incredula:”Ma ti rendi conto Giuliana cosa sei riuscita a fare? Fortuna, destino, cocciutaggine, ma alla fine vittoria!
Il 2012 si avvicinava, 500mo anniversario della morte di Amerigo Vespucci! Da toscana in America queste celebrazioni erano molto importanti per me. In quel momento lavoravo ancora all’Istituto Italiano di Cultura di New York e facevo parte, come ancor oggi, dell’Italian Heritage and Culture Committee di New York, nella mia veste di Special Events Chair. Proprio quell’anno avevamo scelto il tema”Amerigo to America: Amerigo Vespucci 1454-1512. The Legacy of Italians in the Americas “,on 500 Years of his Death.”
Decisi che qualcosa di importante doveva essere fatto. Ero a conoscenza che , nelle Americhe, non esistevano statue di Amerigo Vespucci. Una statua era la risposta. Qualcosa che durasse nel tempo. Un simbolo di orgoglio italiano e soprattutto toscano. Avevo avuto l’onore di conoscere l’importante scultore americano Greg Wyatt. Le sue sculture si possono ammirare in America e in tante parti del mondo. Ne avevo visto alcune e mi avevano impressionato per la loro bellezza. Mi facevano pensare al Bernini. Ricordo di averglielo detto e Lui ammise che era uno dei suoi scultori preferiti. Chissà’ se avesse accondisceso a fare una statua senza alcun compenso, considerando che le sue sculture sono quotate milioni di dollari?. Al massimo mi avrebbe detto di no. Diedi l’appuntamento a Greg Wyatt e gli spiegai il progetto. Quest’opera doveva essere donata all’Istituto Italiano di Cultura, messa nell’atrio così i visitatori potevano ammirarla. Greg acconsentii ed io ero al settimo cielo! Ma quando lo proposi al Direttore la sua risposta mi colpì’ come una doccia fredda:” Per motivi logistici non possiamo accettare”. Decisi quindi di proporla al Consolato Generale d’Italia. Andai con lo scultore per offrirla al Console, sicura che l’avrebbe accettata e individuato lo spazio dove collocarla. E Greg mi disse che in base allo spazio avrebbe disegnato i bozzetti per la statua. Se quella del Direttore era stata una doccia fredda, non so definire quella del Console:” Se diciamo di si’ a lui dobbiamo dire di sì’ a tutti”. Ricordo che fui molto imbarazzata per questo rifiuto. Mi sentivo soprattutto in colpa verso lo scultore che aveva acconsentito a donare la sua opera. Uscimmo su Park Avenue e mi scusai, ma ricordo che gli dissi:”Incredibile, non riesco a crederci! So solo che Vespucci deve avere la sua statua”.Quella notte non dormi’ bene e cercai di trovare una soluzione. L’Italia a New York non aveva apprezzato. Decisi così’ di proporre l’idea a Washington. Ma anche l’Ambasciata a Washington non sembrò’ entusiasta all’idea. Delusa, amareggiata, incredula mi rivolsi ad un amico: Dominic Massaro, giudice della Corte Suprema dello Stato di New York ,per pregarlo di far pressione sull’Ambasciatore. E fu proprio un ambasciatore a venire in nostro aiuto: l’Ambasciatore Sebastiano Fulci, che allora aveva la Presidenza del Organization of American States!
Quale luogo piu’ adatto per collocare la statua di Vespucci? Una statua del navigatore fiorentino e cartografo donata dal Governo Italiano per mano dell’Ambasciatore Sebastiano Fulci all’Organization of American States (OAS). Ma ancora c’era un piccolo particolare da risolvere; non poteva essere una statua, ma un busto. Cosi’ il grande Greg Wyatt acconsentii a cambiare il progetto!
L’evento ebbe luogo l’11 Ottobre 2012 in un salone immenso del palazzo dell’Organization of American States alla presenza di numerosi ambasciatori delle Americhe, capeggiati dall’Ambasciatore Sebastiano Fulci che faceva gli onori di casa, dallo scultore Greg Wyatt, dal Giudice Dominic Massaro, dal Presidente dell’Italian Heritage and Culture Committee of New York Joseph Sciame e parte del Board, il Board della National Italian American Foundation al completo, anche sponsors di un buffet sfarzoso, della Presidente della Tuscan Association of New York Joan Marchi Migliori, di una delegazione dei Fiorentini nel Mondo: Andrea Claudio Galluzzo e Francesco Bardazzi. Conservo ancora con affetto il fiorino di cui mi hanno fatto omaggio. Dopo i vari discorsi e ringraziamenti d’obbligo fu scoperto il modello del busto di Amerigo Vespucci! Tutti eravamo felici, e grazie a tante persone che hanno creduto in me e si sono operate affinché’ questo sogno venisse realizzato, oggi Amerigo Vespucci ha la sua unica statua nelle Americhe!.