Crisi di governo
Il centrodestra sbuffa e ottiene un vertice.
Di Maio: “Conte dirà no alla fiducia”
ROMA – Il presidente del Consiglio Mario Draghi stamattina si è recato al Quirinale. Il colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si inserisce nell’ambito dei “contatti interlocutori” che, dopo l’apertura della crisi di Governo, si stanno susseguendo a livello politico e istituzionale anche perché è stato lo stesso capo dello Stato, la scorsa settimana, a chiedere al premier un passaggio alle Camere dopo aver respinto le sue dimissioni arrivate in seguito allo strappo M5S sul dl Aiuti.
Nel colloquio, viene fatto notare da fonti qualificate, sicuramente il presidente del Consiglio avrà informato Mattarella del suo viaggio in Algeria, da dove è rientrato ieri. Il tema energia è una delle questioni più urgenti in queste ore anche nell’agenda politica e istituzionale italiana. Draghi avrà riferito al capo dello Stato delle intese siglate ieri ad Algeri e dopo ‘la tappa’ al Quirinale è rientrato a Palazzo Chigi.
DRAGHI MERCOLEDÌ AL SENATO ALLE 9.30, GIOVEDÌ ALLA CAMERA
Il presidente del Consiglio parlerà domani al Senato alle 9.30. È quanto ha stabilito oggi la conferenza dei Capigruppo di Palazzo Madama. La Capigruppo prevede l’inizio della seduta alle 9.30 con sospensione alle 10.30. Per poi riprendere con la discussione generale alle 11 fino alle repliche, alle 16.30. La chiama per la fiducia è fissata alle 18.30 con termine della votazione alle 19.30. Il voto alla Camera dei deputati slitta, quindi, a giovedì.
L’aula di Montecitorio voterà la fiducia al governo Draghi giovedì alle 14. Domani, mercoledì, Mario Draghi consegnerà alle 10.30 alla Camera dei deputati il discorso tenuto in Senato. Il dibattito inizierà poi giovedì: dalle 9 alle 11.30 la discussione, alle 11.30 la replica del presidente del Consiglio; alle 13.45 le dichiarazioni di voto 13.45; infine alle 14 la chiama per il voto di fiducia. L’esito del voto è atteso intorno alle 15.15.