L’Ucraina propone negoziati con la Russia a Mariupol

by | Apr 21, 2022 | Breaking News, Guerra, PRIMOPIANO, World

 Guerra in Ucraina


Mosca: ‘i negoziati continuano ma Kiev sia realista’. L’Ue lavora a nuove sanzioni, ‘il petrolio ci sarà’. Gli Usa: i russi non stanno avanzando nel Donbass

L’Ucraina ha offerto alla Russia una “sessione speciale di negoziati” a Mariupol, la città portuale sul Mar d’Azov assediata. Lo ha affermato Mykhailo Podolyak, consigliere della presidenza ucraina e uno dei negoziatori con la Russia.

A handout still image from a video footage made available 19 July 2018 by the Russian Defense Ministry on its official Youtube page shows the launch of Sarmat intercontinental ballistic missile (ICBM) in Russia. The Russian Defense Ministry reports of completing pop-up tests of the new Sarmat intercontinental ballistic missile. ANSA/RUSSIAN DEFENCE MINISTRY PRESS SERVICE / HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

“Siamo pronti a tenere una sessione speciale di negoziati a Mariupol. Per salvare i nostri ragazzi, (il battaglione) Azov, i soldati, i civili, i bambini, i vivi e i feriti. Tutti”, ha scritto sul suo account Twitter. Intanto, dopo aver respinto l’ultimatum russo ad arrendersi, la resistenza disperata della città martire dell’Ucraina è appesa a un filo. I combattenti del reggimento Azov e i marines di Kiev continuano a lottare, asserragliati nell’acciaieria Azovstal insieme a centinaia di civili, tra cui molte donne e bambini, ma sanno che respingere l’assedio è ormai impossibile. “Il nemico è dieci volte più numeroso di noi”, ammettono, chiedendo al mondo di essere “salvati”. Tutto pur di non finire nelle mani dei nemici, che intanto preparano già la grande parata per celebrare la conquista il 9 maggio. A quasi due mesi dall’inizio del conflitto, il bastione strategico tra il Donbass e la Crimea è prossimo a cadere. Dalla prima linea delle barricate cittadine, confinata nell’enorme impianto siderurgico diventato il simbolo della resistenza, non arrivano però segnali di resa. Due inviti russi a deporre le armi sono andati a vuoto, l’ultimo nel pomeriggio di mercoledì. “Ordigni potenti sono stati lanciati diverse volte, siamo stati bombardati anche dalle barche. Siamo sotto assedio. E’ un fronte a 360 gradi”, ha raccontato Svyatoslav Palamar, vicecomandante del battaglione Azov. “Potrebbero essere i nostri ultimi giorni, le nostre ultime ore”, ha detto in un disperato videomessaggio su Facebook il maggiore Sergey Volyn, comandante della 36/ma brigata dei marines, che aveva scritto anche al Papa, chiedendo a “tutti i leader mondiali” di aiutarli a fuggire in “un Paese terzo”.

E il corridoio umanitario da Mariupol “non ha funzionato”. Lo affermano le autorità ucraine, che oggi speravano di evacuare dalla città assediata seimila civili, tra cui molte donne e bambini, ma sono riusciti a portarne via solo poche decine.

Armi e munizioni affluiranno ogni giorno per aiutare gli ucraini a difendersi dall’aggressione russa: lo ha detto il presidente Usa Joe Biden ricevendo alla Casa Bianca i vertici militari.

MICHEL A KIEV, CONFERENZA CON ZELENSKY –  “Chiediamo all’Europa di includere l’embargo al petrolio nel sesto pacchetto di sanzioni, altrimenti sarà una misura vuota”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante la conferenza stampa con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel oggi a Kiev. “Siamo grati all’Ue per i cinque pacchetti di sanzioni già approvati ma secondo noi non sono abbastanza per firmare il finanziamento della guerra di Vladimir Putin”, ha aggiunto Zelensky chiarendo che anche il gas dovrà essere a un certo punto sanzionato. La Commissione Ue “sta lavorando al sesto pacchetto di sanzioni e il petrolio sicuramente ci sarà”, ha spiegato Ivo Schmidt, della direzione Energia della Commissione, intervenendo a nome dell’esecutivo di Bruxelles alla commissione Affari Esteri del Europarlamento. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha chiesto di essere ricevuto dal presidente russo Vladimir Putin e da quello ucraino Voldymyr Zelensky.

IL MISSILE RUSSO – La Russia ha intanto detto oggi di aver testato con successo un nuovo missile balistico intercontinentale, il Sarmat, capace, secondo il ministero della Difesa, di “penetrare ogni sistema di difesa missilistica esistente o futura”. Il presidente Vladimir Putin ha affermato che il nuovo missile darà garanzie di sicurezza alla Russia “contro le attuali minacce” e “farà riflettere coloro che stanno minacciando la Russia”. Il lancio è stato effettuato dalla base di Plesetsk, 800 chilometri a nord di Mosca, e il missile ha sorvolato gran parte dello sterminato territorio russo per colpire il poligono di Kura, nella regione della Kamchatka, nell’Estremo Oriente. Putin, nel congratularsi con le forze armate, ha affermato che “quest’arma non avrà pari al mondo per lungo tempo”, secondo quanto riferisce la Tass. Il nuovo test di un missile balistico intercontinentale da parte della Russia non è una “minaccia”. Lo ha detto il Pentagono sottolineando che si tratta di un’operazione di “routine”. Gli Stati Uniti erano stato informati, in base ad accordi internazionali, che la Russia stava pianificando il test di un missile balistico intercontinentale prima del lancio di oggi. Lo riferiscono due funzionari della Difesa Usa alla Cnn. Marcia indietro – intanto – del Pentagono che ieri aveva annunciato l’invio all’Ucraina, da parte dei paesi alleati ma non degli Stati Uniti, di aerei da combattimento. Lo ha detto il portavoce del dipartimento della Difesa John Kirby precisando che a Kiev sono stati inviati solo pezzi di ricambio per aerei. Anche l’aviazione ucraina aveva smentito in un post su Facebook di aver ricevuto dei caccia dagli alleati. “L’Ucraina non ha ricevuto nuovi aerei dai partner!”, si legge nella dichiarazione delle forze di Kiev che invece sottolineano di aver ricevuto “pezzi di ricambio e componenti per riparare aerei della nostra flotta”. L’addestramento delle forze di Kiev da parte di soldati per usare gli obici Howitzer inviati nell’ultimo pacchetti di armi varato da Joe Biden “è iniziato”. Lo hanno detto funzionari della Difesa alla Cnn senza precisare in quale Paese si stia svolgendo. I soldati di Kiev che stanno ricevendo il training “sono poco più di 50”.

LA BATTAGLIA DI MARIUPOL – Intanto è scaduto alle 13 (ora italiana) l’ultimatum russo per le forze ucraine che stanno resistendo a Mariupol ma non ci sono segnali di resa da parte dei soldati di Kiev. Anche se la città portuale assediata è circondata dalle forze russe, non è ancora caduta. “Il riconoscimento delle attuali realtà territoriali, comprese l’appartenenza della Crimea alla Russia e l’indipendenza delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk”, rimangono al centro delle trattative tra Russia e Ucraina. Lo ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, precisando che una bozza di intesa russa è stata presentata a Kiev il 15 aprile, ma i negoziatori ucraini “cercano di tirare per le lunghe il processo negoziale rifiutando di assumere un approccio costruttivo” e “a volte semplicemente rifiutando di rispondere prontamente alle proposte della parte russa”. Lo riferisce l’Interfax.  Dall’acciaieria Azovstal di Mariupol arriva il disperato appello degli ultimi difensori della città ucraina assediata dalle forze russe. “Il nemico è dieci volte più numeroso di noi, queste potrebbero essere le nostre ultime ore di vita”, dice un ufficiale dei militari di Kiev chiedendo alla comunità internazionale di “estrarli” da lì. “Facciamo appello a tutti i leader mondiali e li preghiamo di aiutarci. Chiediamo loro di utilizzare la procedura di estrazione e portarci nel territorio di un Paese terzo”, scrive su Facebook il comandante Serguiy Volyna della 36ma brigata della marina nazionale ucraina. L’esercito russo ha “il vantaggio nell’aria, nell’artiglieria, nelle forze di terra, nell’equipaggiamento e nei carri armati. Difendiamo solo un punto, la fabbrica Azovstal, dove oltre ai soldati ci sono anche i civili che sono diventati vittime di questa guerra”, prosegue il militare da Mariupol. Agli ultimi difensori della città portuale del sud dell’Ucraina la Russia ha dato un altro ultimatum, in scadenza oggi alle 13 ora italiana: li ha invitati a porre fine alla loro “insensata resistenza” promettendo che “la vita sarà salvata” a chi si arrenderà.”L’unica spiegazione possibile di come i civili siano finiti nell’acciaieria di Azovstal è che sono stati portati lì dai nazionalisti ucraini per essere usati come scudi umani”, ha attaccato intanto il vice rappresentante permanente della Russia alle Nazioni Unite, Dmitry Polyansky, durante la sessione del Consiglio di sicurezza Onu. La situazione a Mariupol rimane “brutale”, ha affermato da parte sua il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aggiungendo che le forze russe stanno bloccando anche i corridoi per le evacuazioni dalla città. “Gli occupanti – ha continuato Zelensky nel suo ultimo videomessaggio – stanno cercando di effettuare la deportazione dei residenti locali che sono caduti nelle loro mani. E il destino di decine di migliaia di residenti di Mariupol che sono stati trasferiti nel territorio controllato dalla Russia è sconosciuto”. Un appello a garantire l’evacuazione dei civili è arrivato dalla Cina: tutte le parti in conflitto in Ucraina “dovrebbero rispettare rigorosamente il diritto umanitario internazionale e fare tutto il possibile per facilitare l’evacuazione e l’assistenza ai civili”, ha affermato il rappresentante cinese all’Onu, Zhang Jun.

LE SANZIONI – La Commissione Ue “sta lavorando al sesto pacchetto di sanzioni e il petrolio sicuramente ci sarà. Sappiamo che l’impatto sarebbe enorme sulla Russia, che è il secondo esportatore di petrolio dopo l’Arabia Saudita al mondo e la metà del suo export va nel mercato premium dell’Ue per un totale che nel 2020 è stata di circa 45 miliardi di euro “. Lo ha spiegato Ivo Schmidt, della Dg Ener (direzione Energia, ndr) della Commissione, intervenendo a nome dell’esecutivo di Bruxelles alla commissione Affari Esteri del Europarlamento. “Naturalmente teniamo conto delle specificità degli Stati per evitare impatti sproporzionati”, ha aggiunto. La Russia non crede più nei negoziatori ucraini. Lo ha detto la portavoce del Ministero degli esteri russo Maria Zakharova a Russia-24 Tv, secondo quanto riporta l’agenzia Tass. “Ora non è più una questione di ‘fidati e verifica’, ora è semplicemente ‘verifica’ perché non c’è più alcuna fiducia in queste persone per un po'”, ha detto, commentando il processo di negoziazione in corso tra Russia e Ucraina. Il discorso del cancelliere tedesco Olaf Scholz sull’Ucraina è stato accolto con “grande delusione e amarezza” a Kiev. Lo ha detto alla Dpa l’ambasciatore ucraino in Germania, Andrij Melnyk. L’Ucraina ha accolto con favore la volontà della Germania di fornire a Kiev ulteriori finanziamenti per gli armamenti, ma non le dichiarazioni di Scholz secondo cui le capacità di export delle forze armate tedesche sono esaurite.Gli Usa hanno intanto annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina. Nel mirino la banca commerciale Transkapitalbank e una rete globale di oltre 40 individui ed entita’. Le misure comprendono anche restrizioni ai visti per 635 cittadini russi. Lo riferisce la Cnn.