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Cari amici,
In un momento difficile e complicato, iniziare un`avventura giornalistica on line, potrebbe sembrare un suicidio editoriale, ma l`impegno e la determinazione di un gruppo di giornalisti pronti a
darci un mano, anzi due, ci ha consigliato di intraprendere questo percorso editoriale.
I giornali tradizionali, sono quasi
Vittorio Coco
Direttore Responsabile
tutti in crisi.
Le risorse pubblicitarie sono state drasticamente ridotte e anche le più prestgiose testate per coprire le ingenti spese, oltre a chiedere un abbonammento tradizionale, si rivoolgono al pubblico, con edizioni online a pagamento.
Noi non siamo un colosso della carta stampata, e, tanto meno abbiamo la pretesa di rimpiazzare la stampa cartacea, ma abbiamo dalla nostra parte tanti collaboratori, pronti a rimboccarsi le maniche e produrre un prodotto diverso.
Non abbiamo dalla nostra parte i grandi partiti, pronti a sostenere i giornali a loro vicini. Non riceviamo
nessun sostegno economico da parte dello Stato.
L`unico sostegno lo receviamo da parte del lettore di notizie online.
Il nostro è un giornale libero aperto a tutti. Non siamo ne di destra ne di sinistra, siamo un giornale indipendente pronto a perorare la causa degli italiani al di fuori dell`Italia.
Se è vero che nel mondo ci sono quasi 60 milioni di oriundi è anche vero che i giornali tradizionali non hanno alcun interesse di parlare dei loro problemi, delle loro aspettative, delle loro aspirazioni.
Noi siamo nati per dare loro una voce forte e libera. Il nostro giornale possiamo paragonarlo a un megafono senza filtri e senza restrizioni. Abiamo scelto il motto: «Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo» (Evelyn Beatrice Hall, saggista conosciuta con lo pseudonimo di Stephen G. Tallentyre).
Tutti i nostri lettori, attraverso le pagine del giornale,  potranno esprimere, il  loro pensiero, libero e senza censura.
Con la speranza di avervi come lettori, ma soprattutto come amici liberi da ogni vincolo ideaologico, vi auguriamo  buona navigazione e se potete,  spargete, tra i vostri amici,  la voce del nuovo neonato: www.ilcittadinoitaliano.com
Vittorio Coco
RIPRODUZIONE RISERVATA
 © Copyright ilcittadinoitaliano
Derek Chauvin, l'agente che ha ucciso George Floyd, è stato condannato a 22 anni e mezzo di carcere, in una sentenza che lascia molti delusi e amareggiati perché la ritengono troppo debole. La famiglia e i legali di Floyd avevano chiesto la massima pena, ovvero 30 anni di carcere.
Gli avvocati di Chauvin avevano prima tentato la strada della libertà vigilata, poi si sono arresi e hanno chiesto una sentenza leggera "basata sulla legge". Il giudice Peter Cahill prima di pronunciarsi ha chiarito di aver deciso "non sulla scia delle emozioni e della simpatia ma sui fatti. La mia decisione è accompagnata a un memorandum di 22 pagine che la spiega e non vuole essere un messaggio a nessuno", ha aggiunto. Chauvin, presente in aula dopo due mesi trascorsi in cella di isolamento, è rimasto imperterrito. Giacca e cravatta grigio chiaro, ha avuto il volto coperto dalla mascherina per quasi tutta l'udienza. L'ha rimossa solo per parlare: dopo essere rimasto in silenzio per tutte e sei le settimane del processo, l'ex agente ha infatti preso brevemente la parola e si è rivolto alla famiglia di Floyd, presentando le sue condoglianze con la voce tremante e palesemente scosso.
Prima di lui si era rivolta al giudice e al pubblico sua madre, Carolyn Pawlenty. "Lo hanno descritto come aggressivo, incurante e razzista. Ma voglio dirvi che non è così: è una brava persona", ha detto Pawlenty. La donna poi si è rivolta fra le lacrime direttamente al figlio: "Derek ho sempre creduto alla tua innocenza. Sei il mio figlio preferito". A rivolgersi al giudice Cahill è stata anche la famiglia di Floyd, a partire dalla figlia di sette anni Gianna, collegata via video. A chi le chiedeva cosa direbbe al padre, la bimba ha risposto: "Gli direi che mi manca e che gli voglio bene".
Decine di persone attendevano la sentenza fuori dal tribunale di Minneapolis, sventolando la foto di George Floyd e urlando a squarciagola Black Lives Matter.
"Non cerchiamo vendetta, guardiamo solo alla gravità di quanto accaduto", ha detto il procuratore del Minnesota, Keith Ellison, prima della sentenza. Il riferimento è al video shock che ha documentato gli ultimi nove minuti di vita di Floyd il 5 maggio del 2020 e che ha fatto il giro del mondo, spingendo migliaia di persone in piazza negli Stati Uniti per manifestare contro la polizia violenta e razzista. Proteste che mandarono su tutte le furie l'allora presidente Donald Trump, convinto che bisognasse usare il pugno duro contro i manifestanti. "Dovremmo spaccargli la testa, ecco come dovremmo trattarli. Sparate", avrebbe detto il tycoon durante i giorni caldi dell'estate del 2020, premendo per l'intervento dell'esercito. La sentenza chiude un caso che ha scosso l'America ma delude tutti coloro che voleva quella che - a loro avviso - sarebbe stata una sentenza esemplare, ovvero la massima pena per un atto violento e ingiustificato. L'amarezza è palese fuori dal tribunale e si contrappone all'urlo di gioia che era seguito al verdetto di colpevolezza della giuria. la battaglia di Black Lives Matter - assicurano i manifestanti - va avanti, questo è solo l'inizio.
"Non sono a conoscenza di tutte le circostanze che sono state considerate ma" la sentenza "sembra appropriata", il commento del presidente Joe Biden.

| Sudan: a Parigi conferenza con Biden, Macron, Di Maio |

Pineapple ROMA, 16 MAG - A quanto si apprende il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, su delega del Presidente del Consiglio, domani sarà a Parigi per partecipare alla Conferenza Internazionale sul Sudan. L'appuntamento si propone l'obiettivo di rafforzare il sostegno politico ed economico alla transizione democratica sudanese. Interverranno anche il presidente francese Emmanuel Macron e il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, presente in videocollegamento. L'Unione Europea sarà rappresentata dall'Alto Rappresentante Josef Borrell ed è prevista la partecipazione da remoto di António Guterres, Segretario Generale ONU. (ANSA).

Svolta Usa, via mascherine all'aperto per vaccinati

Pineapple Gli Usa svoltano, allentando l'uso delle mascherine all'aperto per le persone pienamente vaccinate. Joe Biden può quindi tagliare con successo un altro traguardo alla vigilia dei suoi primi 100 giorni, dopo che aveva chiesto agli americani di indossare la mascherina proprio per questo periodo. Ad aggiornare le linee guida sulle misure da rispettare nella pandemia sono stati i dirigenti del Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), l'agenzia federale per la prevenzione delle malattie, insieme ai membri della task force della Casa Bianca, tra cui cui l'immunologo Anthony Fauci. Secondo i Cdc, gli americani pienamente vaccinati non devono portare la mascherina all'aperto, a meno che non si tratti di eventi con grandi folle di estranei. Finora invece tutti dovevano indossarla anche fuori se non potevano rispettare la distanza di 6 piedi (182 cm). Per chi è completamente immunizzato via libera quindi a cene e incontri con piccoli gruppi di famigliari e amici, o con un mix di persone vaccinate e non. Anche se non pienamente vaccinati, si potrà inoltre fare a meno della mascherina all'aperto quando ci cammina, si corre, si va in bici da soli o con altri membri della propria famiglia. I Cdc continuano invece a raccomandare la mascherina per le visite al chiuso dai parrucchieri, nei centri commerciali, nei cinema/teatri, nelle chiese e anche negli eventi affollati all' aperto, come quelli sportivi o i cortei. E per i non vaccinati la mascherina resta d'obbligo negli incontri all'aperto con altre persone non immunizzate e ai ristoranti outdoor...

Svolta Usa, via mascherine all'aperto per vaccinati

Pineapple (ANSA) - WASHINGTON, APR 27 - I Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) hanno allentato le restrizioni per le persone pienamente vaccinate, che possono stare senza mascherina all'esterno quando frequentano un piccolo raduno con altri famigliari e amici pienamente vaccinati, con un mix di persone pienamente vaccinate e non, mentre cenano, camminano, corrono o vanno in bici da soli o con membri della famiglia. I Cdc continuano invece a raccomandare la mascherina per le visite al chiuso dai parrucchieri, nei centri commerciali, nei cinema/teatri, nelle chiese e anche negli eventi affollati all'aperto, come quelli sportivi o i cortei.

GEOPOLITICA
STATI UNITI: 50 O 51?
“Washington D.C. non merita divenire uno Stato perché non possiede una concessionaria di automobili”. Ecco come Jody Hice, parlamentare repubblicano della Georgia (decimo distretto), ha obiettato alla recente proposta della creazione del 51esimo Stato. Una volta informato che si sbagliava, Hice ha chiesto scusa, ma continua ad opporsi alla proposta (H.R. 51). Si tratta di una nuova legge approvata dalla Camera con voti di solo democratici (232 sì, 180 no) l’anno scorso ma recentemente discussa dalla Commissione di Supervisione e Riforme.

L’AMPIA VISIONE DI BIDEN SULLE INFRASTRUTTURE
“È come un cavallo di Troia”. Ecco la reazione di Mitch McConnell, senatore repubblicano del Kentucky e leader della minoranza al Senato, mentre commentava il massiccio piano infrastrutturale annunciato da Joe Biden in un discorso a Pittsburgh in Pennsylvania. McConnell ha elaborato sostenendo che il progetto si basa su “ulteriori prestiti e ingenti aumenti fiscali a tutte le componenti produttive” dell’economia.
Il programma dell’attuale inquilino alla Casa Bianca di circa duemila miliardi di dollari si aggiunge al recente pacchetto di stimolo anti-Covid approvato recentemente con voti di soli democratici. I repubblicani, a differenza dei democratici che votarono a favore del pacchetto anti-Covid durante l’amministrazione di Donald Trump, sembrano essersi rinchiusi nella loro tipica strategia di bloccare qualunque cosa un presidente democratico possa fare. Lo fecero in grande misura durante l’amministrazione di Barack Obama e lo stanno mettendo in pratica con Biden.
Usa:Trump ai repubblicani, nel 2024 prendiamo la Casa Bianca
Tycoon, "nel 2022 riprenderemo il
controllo di Camera e Senato"
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA/EPA
(ANSA) - NEW YORK, 10 APR - "Ci riprenderemo la Camera e il Senato nel 2022, e nel 2024 la Casa Bianca". Lo afferma l'ex presidente Donald Trump rivolgendosi ai vertici repubblicani e ai finanziatori del partito riuniti a Mar-a-Lago.
La Virginia abolisce la pena di morte, primo Stato del sud
Il governatore Northam ha firmato il provvedimento nel penitenziario di Greensville
La camera della morte © ANSA
La Virginia abolisce la pena di morte e diventa il primo Stato del sud a scaricare il boia. Il governatore Ralph Northam ha firmato il provvedimento che la abolisce nel penitenziario di Greensville, dove si trova la 'camera della morte'.
"Firmare questa legge è la cosa giusta da fare. Non c'è posto per la pena di morte nel nostro Stato, nel sud e nel paese", ha detto Northam.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
Donald Trump ha qualche sorpresa
sotto il pagliaio che si porta in testa.
Nell'uscire di scena ha detto: “In qualche modo ci rivedremo, tornero'”.di
Il che significa che la Casa Bianca e' un sogno che non ha abbandonato.
Potrebbe ritornare alla carica fondando un partito tutto suo, il cui nome provvisorio sarebbe Patriots (Patrioti) se i Repubblicani lo mettono alla porta.
Ci sarebbe il problemino dell'impeachment – se lo inchiodano non potra' piu' concorrere per una carica federale -, ma Donald conta di cavarsela e gia' progetta la prossima campagna.
Trump, nelle sue ultime ora da presidente ha firmato una raffica di provvedimenti di grazia e commutazione della pena (143 in tutto).
Nella foto, Tommaso Buti con una delle sue tante conquiste
A parte l'aver aperte le porte delle celle ai compari politici che per lui hanno rubacchiato e mentito, Trump ha “perdonato” a valanga per avere crediti nei confronti degli ex carcerati ma anche dei loro sponsor. Ogni domanda di grazia, infatti, era firmata da almeno un personaggio ricco, influente e famoso. Costoro hanno firmato un IOU (cambiale) che Trump prima o poi passera' all'incasso.
Nella raffica dei “perdoni”, oltre ai politici corrotti e agli spacciatori di droga, due casi, a mio parere, sono particolari.
*Graziato truffatore che doveva uscire tra...ottocento anni
Uno riguarda tale Shalom Weiss condannato per frode alla bellezza di 835 anni, avete letto bene ottocentotrentacinque anni. Il 15 febbraio 2000 il Tribunale Medio Distretto di Florida (Orlando) condannato Weiss, a 845 anni (poi ridotti a 835 anni) di carcere per racket , frode e riciclaggio di denaro , la restituzione di $ 125.016,656 mila, e una multa di $ 123.399,91 mila, in collegamento con il crollo della National Heritage Life Insurance Company (NHLC). In galera dal 2000, Weiss, oggi 66enne, e' stato graziato, ora e' libero di fare quello che gli pare, incluso, e' probabile, recuperare i milioni ammucciati, nascosti, della frode.
*Playboy italiano tra i “perdonati”
Tommaso Buti, 54 anni, è piuttosto noto in Italia, soprattutto per il profilo di playboy. E' stato sposato con Daniela Pestova, ex Miss Universo dal quale ha avuto il figlio Yannick Fausto. Tra i suoi amori vengono ricordati quelli con Claudia Galanti, Beatrice Borromeo, Rita Rusic, Manuela Arcuri, Martina Stella, Anna Falchi e Luisa Corna.
Nell'elenco diffuso dalla Casa Bianca si sottolinea che Buti «non è stato condannato negli Stati Uniti». Tramite la sua legale Valeria Calafiore Healy, l'uomo d'affari ha ringraziato Trump.
«Il provvedimento del presidente americano - sottolinea il suo avvocato in una nota - riguarda ipotizzati reati contro il patrimonio occorsi più di 20 anni fa e per i quali l'imprenditore italiano fu già processato in Italia e alla fine prosciolto dalla Corte di Appello nel 2007. La grazia che gli è stata concessa lo libera dall'ingiustizia che avrebbe continuato a patire se fosse stato costretto a subire un processo una seconda volta sugli stessi fatti per cui era già stato giudicato».
In Italia Buti ha avuto vicende imprenditoriali nel settore della ristorazione e dei locali di lusso. Questioni poi sfociate, in qualche caso, in vicende giudiziarie.
Negli Stati Uniti, invece, era stata aperta un'indagine con l'accusa di per frode in relazione ad una catena di ristoranti - Fashion Cafè, con testimonial come Naomi Campbell e Claudia Schiffer - finita in bancarotta.
nicolasparano.com
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Gina Raimondo, la ministra di Biden inizia la giornata con un espresso
  Written By Nicola Sparano
Gina Raimondo mentre partecipa ad un corso di cucina italiana indossando un grembiule tricolore con la scritta Ciao Italia
Gina Raimondo mentre partecipa ad un corso di cucina italiana indossando un grembiule tricolore con la scritta Ciao Italia
La ministra ha radici italiche ed e' anche per questo che inizia la sua giornata con un espresso della caffettiera napoletane ereditata dalla nonna.
Gina Maria  Raimondo e' a capo del dicastero del Commercio del governo Binden.
E nata nel 1971 a Smithfield, Rhode Island , dove in seguito è cresciuta.
 Suo padre, Joseph (1926-2014), ha fatto carriera presso la fabbrica di orologi Bulova a Providence, Rhode Island.  
Suo nonno paterno, Tommaso Raimondo era nato a Grazzanise, provincia di Caserta, Campania.
Tommaso emigro' in America con la famiglia quando aveva 14 anni.
Dal suo matrimonio con una ragazza italiana, Angelina Grilla, nacque Joseph il futuro padre di Gina Marie.
Gina Marie Raimondo si è diplomata all'Accademia LaSalle, a Providence, come una delle prime ragazze ammesse a frequentare la scuola cattolica, dove era valedictorian.
Raimondo si è laureata con lode in economia all'Harvard College nel 1993, dove ha fatto parte dello staff dell'Harvard Crimson .
Ha frequentato il New College di Oxford come Rhodes Scholar , dove ha conseguito un Master of Arts (MA) e un Dottore in Filosofia nel 2002 in sociologia.
La sua tesi di dottorato era sulla maternità single e supervisionata da Stephen Nickell e Anne H.
Gauthier mentre era una studentessa post-laurea del New College, Oxford. Gina Marie ha conseguito la laurea in giurisprudenza presso la Yale Law School nel 1998.  
Lo stato di Rhode Island è il più piccolo degli stati degli USA: appena poco più di un milione di abitanti, come dire una minuscola parte di New York.
Ma come la Big Apple, anzi molto di più, il Rhode Island è uno stato italiano.
 Secondo il Census del 2010 infatti il primo, in percentuale, negli States, infatti quasi il 19% degli abitanti sono italo-americani.  
Gina e' stata sempre orgogliosa delle sue radici italiane.
Una volta ha partecipato a Ciao Italia, corso di cucina italiana, con un grembiule tricolore.
Primo governatore donna dello stato di Rhode Island, Gina Marie e' la prima ministra di origine italiana italiana del governo federale.
'Il presidente Binden le ha affidato il dicastero del Commercio perche' e' laureata in economia ed un suo trattato sull'economia “Truth in Numbers” spiega la il modo di procedere per uscire dalla crisi economica.
 La First Lady ha radici siciliane
Jill Tracy Jacobs Biden e' la nuova First Lady degli Stati Uniti.
 La moglie del presidente ha origini italiane, fu infatti il nonno che approdò negli stati Uniti da un paesino in provincia di Messina, Gesso.
Il suo cognome originario infatti era Giacoppa, trasformato poi in Jacobs negli States.  
  I nonni di Anthony Fauci venivano dalla Sicilia e dalla Campania
Anthony Stephen Fauci è l'immunologo americano di fama mondiale, membro della task force  sul coronavirus ed è considerato il massimo esperto di malattie infettive degli Stati Uniti.
 Se Donald Trump lo avesse ascoltato ora i morti in America sarebbero molto meni di 400.000. Joe Biden, riconoscendo la sua esperenza, gli ha dato l'incarico di gestire la pandemia in modo razionale e scientifico.
Anthony Stephen Fauci è nato a Brooklyn, nella città di New York, il 24 dicembre del 1940 da Stephen A. Fauci e Eugenia Abys Fauci, entrambi italoamericani (i nonni erano emigrati rispettivamente dalla Sicilia e dalla Campania alla fine del XIX secolo) e proprietari di una farmacia dove lo stesso Anthony cercava di dare una mano ai genitori.  

Il caso
“Chicago capitale della pizza”, anche se è solo un evento scatena le polemiche dei napoletani
di Rossella Grasso
Di prima mattina il comune di Chicago, metropoli dello stato del New Jersey, twitta orgoglioso: “Orgogliosi di essere la capitale mondiale della pizza”. Misteriosamente, improvvisamente, la città si autoproclama capitale della pizza? Niente affatto, semplicemente il 9 febbraio hanno deciso di festeggiare il “National Pizza Day”, come spiega l’hashtag che segue il lieto annuncio: #nationalpizzaday.
E così la città ha diffuso l’iniziativa sui social. Nessuna prevaricazione nei confronti di Napoli o dell’Italia insomma, si tratta solo di una trovata commerciale. “Un americanata” direbbe qualcuno, visto che quel dichiararsi di essere “capitale del mondo della pizza” è forse un po’ eccessivo. Di vero c’è che l’Italia potrebbe imparare dalla megalomania americana per valorizzare meglio la pizza, patrimonio Unesco.

Covid, Fauci: 'I vaccini ad oggi sono  efficaci contro le varianti'
L'esperto statunitense: 'Pericoloso rinviare la seconda dose'
I due vaccini contro il Covid-19, al momento, "sono efficaci contro le mutazioni sia della variante sudafricana che contro al variante inglese" del Covid-19. Ma "dobbiamo fare attenzione perché la situazione sta evolvendo.
Anthony Fauci (Foto d'archivio)
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA/AFP
La variante sudafricana è più problematica". Lo ha detto Anthony Fauci, direttore dell'US National Institute of Allergy and Infectious Diseases, nel corso della Davos Agenda 2021. "E' una situazione in evoluzione - ha detto Fauci - stiamo già studiando una versione aggiornata dei vaccini che potrebbe fronteggiare sia la variante sudafricana che quella inglese"
Onorevole Fucsia Nissoli Fitzgerald
Intervista all’Onorevole Fucsia Nissoli Fitzgerald, Deputata al Parlamento per la Circoscrizione Estero – Ripartizione Nord e Centro America
Angela Rosaria Nissoli è di Treviglio, cittadina di circa 30 mila anime, in quel di Bergamo. Vive da più di tre decenni negli Stati Uniti, in Connecticut, è sposata ed ha tre figli.
Il nome Fucsia, con cui è comunemente conosciuta, racconta che piaceva alla mamma, mentre Angela “ricorda il mio nonno paterno e Rosaria il mio nonno materno”.
Da “grande” avrebbe voluto fare “esattamente quello che sto facendo adesso, mettermi al servizio degli altri”.
Prima di entrare in Parlamento, oltre ad occuparsi della famiglia “crescendo tre splendidi figli, ho dedicato molto tempo al volontariato nelle diverse realtà dove ho vissuto”.
Come si divide tra la famiglia e il suo impegno parlamentare?
“Svolgo un’attività parlamentare intensa, come si evince dai dati statistici relativi alla mia presenza a Montecitorio ed il resto del tempo lo dedico alle visite presso le comunità all’estero e, appena posso, alla mia famiglia. Mi preme sottolineare che quando sono in visita alle comunità all’estero, anche se di fatto si tratta di un’attività istituzionale legata al mio mandato, risulto assente dal Parlamento. Molto spesso mi trovo di fronte al dilemma se stare a Montecitorio, per svolgere l’attività legislativa oppure essere presente sul territorio, per ascoltare le esigenze della comunità. Il vero “lavoro”, se mi permette la battuta, è proprio trovare il miglior equilibrio per dare a ciascuna di queste “attività” una equa e doverosa presenza”.
Come “investe” il suo tempo libero?
“Al telefono con i connazionali che rappresento. Stare con loro è, nella maggior parte dei casi un piacere, non un impegno. Una splendida opportunità per conoscere, capire, comprendere ed imparare”.
L’ultimo libro che ha letto è stato “La forza della resilienza, di Rick Hanson; ama tutta la musica italiana in generale ed il suo film preferito è “La vita è bella” di Benigni.
Ci racconti la sua prima volta a Montecitorio, nel 2013.
“Ho provato una grande emozione e un grande senso di responsabilità, la medesima che mi spinge, ogni giorno, a dare il massimo in modo spontaneo, sincero e leale. Mi aspettavo, per la verità,  qualcosa di più solenne: un giuramento, come avviene anche in molti altri paesi, finalizzato a sottolineare il nostro impegno al servizio dell’Italia. Invece niente di tutto ciò. Il primo impatto è stato caratterizzato solo da qualche foto ricordo e via con le votazioni per eleggere le strutture di gestione del parlamento”.
Il referendum che ha diminuito il numero dei Parlamentari quanto nuocerà alla nostra rappresentanza?
“Lo dico da sempre: moltissimo. I prossimi eletti dovranno avere super poteri in quanto si troveranno a rappresentare un enorme numero di elettori in territori eccessivamente vasti”.
Cosa rimprovera all’attuale sottosegretario Merlo?
“Non sta nelle mie corde rimproverare nessuno e mi preme chiarire che è sempre difficile valutare il lavoro di “un singolo”. Si deve sempre osservare il quadro di insieme, quindi il Governo nella sua interezza. Comunque credo che si stia impegnando al meglio delle sue possibilità”.
Torneremo ad avere un Ministero degli italiani all’estero?
“Questa sarebbe una scelta saggia, perché darebbe maggiore risalto all’impegno del paese verso i propri cittadini residenti all’estero”.
Qualcuno la critica per aver cambiato spesso casacca politica e lo stesso qualcuno afferma che il suo prossimo partito sarà quello di Salvini.
“Lei sa che in politica trova molto spazio la fantasia e spesso le “presunte notizie” vengono viceversa diffuse in modo strumentale.
Per quanto mi riguarda non ho mai cambiato casacca, ho semplicemente dovuto, quando si e’ sciolto il primo partito a cui ho aderito, trovare una nuova collocazione che rispondesse alle mie idee politiche”.
Qual è la sua posizione sul voto degli italiani all estero? In realtà votano solo gli iscritti A.I.R.E. , però gli italiani con passaporto che vivono all’estero sono molti di più…
“Gli italiani che vivono all’estero dovrebbero tutti iscriversi all’AIRE perché così prevede la Legge e questo risolverebbe il problema di cui lei parla. Il voto all’estero, comunque, ha bisogno di essere riformato in maniera che rispetti l’articolo 48 della Costituzione che recita così: “Il voto è personale ed eguale, libero e segreto”
Come valuta il lavoro e i risultati ottenuti finora dai nostri eletti all’estero?
“Abbiamo fatto quello che si poteva fare, certamente posso lamentare una mancanza di lavoro di squadra il che ha, a mio modesto avviso, limitato questi risultati”.
Cosa chiede e cosa offre agli italiani della Repubblica Dominicana?
“Chiedo, anzi propongo di condividere una visione che ci veda lavorare come una “squadra” nell’interesse del Paese e di noi tutti residenti all’estero, cosa per la quale necessito della loro fiducia a fronte della quale garantisco il mio impegno per una politica più attenta alle loro esigenze”.
Cosa vorrebbe portasse il 2021 agli italiani all’estero?
“Tanta salute e tanto rispetto, gli uni degli altri. Dobbiamo ritrovare un’armonia fra persone, oltre gli schieramenti e gli interessi di parte. Mai come ora dobbiamo essere consapevoli che “stiamo tutti combattendo la stessa guerra”.
Verrà nella Repubblica Dominicana?
“Spero presto, con il Gruppo Interparlamentare Italia-Repubblica Dominicana, per condividere tra i due parlamenti le politiche che possano migliorare la vita dei cittadini italiani in Repubblica Dominicana e di quelli dominicani in Italia. E poi non vedo l’ora di incontrare personalmente i tanti connazionali e i cari  pensionati  che mi scrivono e mi spronano ad  impegnarmi sempre meglio e di più nel rappresentare tutto ciò che gli sta a cuore, pur trovandomi all’opposizione in Parlamento, che infine voglio ringraziare per il caloroso supporto e affetto che mi dimostrano”.

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