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Cari amici,
In un momento difficile e complicato, iniziare un`avventura giornalistica on line, potrebbe sembrare un suicidio editoriale, ma l`impegno e la determinazione di un gruppo di giornalisti pronti a darci un mano, anzi due, ci ha consigliato di intraprendere questo percorso editoriale.
I giornali tradizionali, sono quasi
Vittorio Coco
Direttore Responsabile
tutti in crisi.
Le risorse pubblicitarie sono state drasticamente ridotte e anche le più prestgiose testate per coprire le ingenti spese, oltre a chiedere un abbonammento tradizionale, si rivoolgono al pubblico, con edizioni online a pagamento.
Noi non siamo un colosso della carta stampata, e, tanto meno abbiamo la pretesa di rimpiazzare la stampa cartacea, ma abbiamo dalla nostra parte tanti collaboratori, pronti a rimboccarsi le maniche e produrre un prodotto diverso.
Non abbiamo dalla nostra parte i grandi partiti, pronti a sostenere i giornali a loro vicini. Non riceviamo nessun sostegno economico da parte dello Stato.
L`unico sostegno lo receviamo da parte del lettore di notizie online.
Il nostro è un giornale libero aperto a tutti. Non siamo ne di destra ne di sinistra, siamo un giornale indipendente pronto a perorare la causa degli italiani al di fuori dell`Italia.
Se è vero che nel mondo ci sono quasi 60 milioni di oriundi è anche vero che i giornali tradizionali non hanno alcun interesse di parlare dei loro problemi, delle loro aspettative, delle loro aspirazioni.
Noi siamo nati per dare loro una voce forte e libera. Il nostro giornale possiamo paragonarlo a un megafono senza filtri e senza restrizioni. Abiamo scelto il motto: «Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo» (Evelyn Beatrice Hall, saggista conosciuta con lo pseudonimo di Stephen G. Tallentyre).
Tutti i nostri lettori, attraverso le pagine del giornale, potranno esprimere, il loro pensiero, libero e senza censura.
Con la speranza di avervi come lettori, ma soprattutto come amici liberi da ogni vincolo ideaologico, vi auguriamo buona navigazione e se potete, spargete, tra i vostri amici, la voce del nuovo neonato: www.ilcittadinoitaliano.com
Vittorio Coco
RIPRODUZIONE RISERVATA
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Nissoli (FI):
La scomparsa di Carlo Tersigni, in Canada, una grave perdita per la Comunità italiana.
Le mie sentite condoglianze alla famiglia.
(22 aprile 2021) – “Appresa la scomparsa di Carlo Tersigni porgo le mie sentite condoglianze alla famiglia.
Tersigni era un pilastro della Comunità italiana in Canada, persona generosa ed attento ai problemi della Comunità, tanto che nel 2016 è stato insignito del prestigioso riconoscimento di Laziale dell'Anno dalla Federazione Laziale dell’Ontario.
Il suo esempio di impegno e di rettitudine sia sempre presente tra noi e sia guida per i più giovani perché possano mantenere saldi i valori delle origini e mostrarne il frutto buono di cui Carlo è stato espressione”.
Lo ha dichiarato l’on. Fucsia Nissoli Fitzgerald, deputata di Forza Italia eletta in Nord e Centro America.
Il Canada ha raggiunto la tragica cifra di un milione di contagiati dal COVID-19
© Provided by The Canadian Press
Il Canada ha superato il milione di contagiati dal COVID-19, raggiungendo il tragico traguardo lo stesso giorno in cui ha somministrato i sei milioni di dose del vaccino contro il virus.
La Columbia Britannica ha spinto la nazione oltre la soglia sabato pomeriggio quando ha segnalato 2.090 infezioni nel corso di due giorni, portando il numero nazionale a circa 1.001.650.
Il Canada ha registrato circa 100.000 nuovi casi ogni tre o quattro settimane, superando i 900.000 il 13 marzo.
La nazione a sabato sera aveva somministrato sei milioni di dosi del vaccino.
Il governo federale aveva fissato quel numero come obiettivo entro la fine del primo trimestre del 2021, un obiettivo raggiunto la scorsa settimana.
Le due pietre miliari sono emblematiche aumentando la sua spinta alla vaccinazione mentre varianti più contagiose del virus hanno alimentano la terza ondata della pandemia.
L'Alberta, ad esempio, sta indagando su ciò che il direttore sanitario della provincia ha descritto come un focolaio "significativo" della variante emersa per la prima volta in Brasile.
La dottoressa Deena Hinshaw ha detto in un tweet che l'epidemia potrebbe risalire a un viaggiatore di ritorno dal Brasile.
America più felice del Canada? Ma quando mai?
Sara'. Ma credo che stavolta hanno preso una grossa cantonata.
Hanno detto che la Finlandia e' il paese piu' felice al modo.
Non ci sono mai stato ma potrei concordare sulla conclusione.
Dove non sono manco per niente d'accordo e' che nella classifica il Canada viene dopo gli Stati Uniti .
Dire che l'America e' felice e' francamente un po' troppo, visto che e' appena uscita da una rivolta e che meta' paese e' ai ferri contissimi con l'alta meta'.
Perche' questa assurda conclusione?
Per capirlo si deve leggere tra le righe del rapporto stilato dal World Happiness Report.
L'organizzazione e' americana, con sede in Florida.
Gli amerikani, si sa, sono ultranazionalisti – ricordate America First? -, ergo loro vengono prima di tutti.
Stavolta ci sono andati leggeri per forza di cose, cosi' si sono accontenatati della 14ma posizione, una davanti al Canada che, probabilmente i messeri dell'organizzazione conoscono poco, o niente del tutto.
Uno dei fattori presi in considerazione per la classifica della felicita' e' il reddito pro capita.
E qui ci siamo, gli Amerikani sono tra i piu' ricchi al modo, ma che c'entrano i quattrini con la felicita'?
Personalmente nion vado in Amerika da alcuni anni e manco ci voglio andare.
Mi sento piu' felice in Canada.
Se non fosse per lo stramaledetto virus sarei anche felicissimo.
E l'Italia?
Il Bel Paese rispetto allo scorso anno ha guadagnato tre posizioni, e' al 25mo posto.
Ed anche qui ci sarebbe da sottolineare che forse hanno preso in cosiderazioni solo le grandi citta'.
In quelle piu' piccole, ma soprattutto nei paesi, parecchio piu' felicemente nonostanta la strizza Covid.
Per deicedere la classfica delle felicita' sono stati presi in considerazione questi fattori:
Reddito pro-capite
Aspettativa di vita ricavate dall'archivio dell' osservatorio globale dell'OMS (Organizzazione mondiale della sanità)
Tasso di criminalità e corruzione
Livello di istruzione
Tasso di occupazione
Ecco la classifica 2021 dei primi 20 Paesi
World’s 20 Happiest Countries
1. Finland
2. Iceland
3. Denmark
4. Switzerland
5. Netherlands
6. Sweden
7. Germany
8. Norway
9. New Zealand
10. Austria
11. Israel
12. Australia
13. Ireland
14. United States
15. Canada
16. Czech Republic
17. Belgium
18. United Kingdom
19. Taiwan
20. France
*Nella foto, una immagine della felicita' americana.
Covid-19: 1.747 nuovi casi e 15 nuovi decessi in Ontario
Il premier dell'Ontario Doug Ford ha affermato che la provincia sta facendo costanti progressi nel piano di somministrazione dei vaccinazioni, poiché domenica ha registrato il più alto numero giornaliero di casi COVID-19 dal 7 febbraio.
Il premier, affiancato dal ministro della Salute Christine Elliott, dal procuratore generale Sylvia Jones e dal generale Rick Hillier, ha detto che la provincia è sulla buona strada per 150.000 vaccini al giorno.
"La nostra capacità totale in un mese è di 4,8 milioni", ha detto Ford, osservando che finora la provincia ha ricevuto circa 1,4 milioni di vaccini in arrivo a marzo.
"Stiamo facendo progressi costanti", ha detto, "Abbiamo solo bisogno di più vaccini".
Questa mattina, la provincia ha registrato 1.747 nuovi casi confermati di COVID-19 e 15 nuovi decessi. Questa cifra include 545 nuovi casi a Toronto, 352 nella regione di Peel e 163 nuovi casi nella regione di York.
*"Buttergate":svelato il segreto
Perchè il burro canadese è duro come un mattone d`argilla...
MONTREAL - Mentre i canadesi nutrono la loro tristezza pandemica cuocendo pane e torte con zelo, un mistero ha avvolto la nazione: perché il burro del paese è così duro e difficile da spalmare?
In tempi normali, una domanda del genere potrebbe essere rimasta appannaggio di buongustai, fornai e appassionati di burro. Ma con i canadesi bloccati a casa, l'enigma del burro ha generato ferventi chiacchiere sui social media, ruminazione scientifica, teorie di complotto e persino la creazione di un gruppo di lavoro nel settore lattiero-caseario.
Forse, inevitabilmente, i canadesi lo chiamano "Buttergate".
Il mistero è iniziato diversi mesi fa quando alcuni canadesi, tra cui Julie Van Rosendaal, una scrittrice di libri di cucina con sede a Calgary, notarono che il loro burro era troppo duro da spalmare sul pane tostato e non si scioglieva facilmente.
In cerca di risposte, la signora Van Rosendaal, la madre di un'adolescente amante dei carboidrati e fan dei piatti burrosi come i panini alla cannella e il naan, si è rivolta ai social media. "Sta succedendo qualcosa con la nostra scorta di burro sta toccando il fondo", ha scritto su Twitter all'inizio di questo mese. "Hai notato che non è più morbido a temperatura ambiente? Acquoso? Gommoso?"
All'inizio, la signora Van Rosendaal ha detto che pensava che la sua fredda cucina di Calgary fosse il colpevole. Quindi ha condotto un esperimento. Ha comperato una dozzina di tavolette di burro biologico, francese e canadese, l`ha poste sul bancone prmendole coll`i indice. Mentre il burro francese e biologico era morbido e untuoso, la maggior parte delle tavolette di burro canadese erano "sode come l'argilla".
"Il burro è così duro - ogni volta che ho bisogno di cuocerlo o spalmarlo sui miei waffle, lo metterei nel microonde per ammorbidirlo", ha aggiunto la signora Rosendaal.
Dopo aver ricevuto dozzine di suggerimenti sui social media e consultatosi con esperti di prodotti lattiero-caseari, la signora Van Rosendaal si è concentrata su una teoria: per aiutare a soddisfare l'aumento della domanda di burro durante la pandemia, gli agricoltori canadesi alimentavano le loro mucche da latte con integratori a base di grasso di palma. Le vendite al dettaglio di burro sono aumentate di oltre il 12% lo scorso anno.
Dopo aver pubblicato la sua teoria sui social media e averne scritto su The Globe and Mail, uno dei principali quotidiani nazionali, i canadesi hanno espresso un misto di rabbia, commiserazione e gioia per una possibile spiegazione del motivo per cui il loro burro è così duro.
Il Dairy Farmers of Canada, che rappresenta i produttori lattiero-caseari canadesi, ha dichiarato che non ci sono dati recenti per dimostrare che la consistenza del burro fosse cambiata e che non era a conoscenza di alcun cambiamento significativo nella produzione lattiero-casearia.
A seguito del contraccolpo, il gruppo ha aggiunto che i prodotti a base di palma sono stati utilizzati anche in Gran Bretagna e negli Stati Uniti e hanno contribuito a fornire energia alle mucche. "L'inclusione di integratori di grasso di palma nella nutrizione della mucca non è un problema di salute o sicurezza", ha affermato, impegnandosi a creare un gruppo di esperti per indagare sulla questione.
L'industria lattiero-casearia canadese ha prodotto circa 15 miliardi di dollari canadesi nel tessuto sociale della nazione lattiero-casearia.
*Dan Bilefsky è un corrispondente dal Canada per il New York Times, con sede a Montreal. In precedenza ha lavorato a Londra, Parigi, Praga e New York. È autore del libro "The Last Job", su una banda di vecchi ladri inglesi chiamata "The Bad Grandpas".
*In Italia c'e' anche brava gente
lo dimostra l'economia sospesa
di Nicola Sparano
Eccetto i malavitosi, i corruttori, i corotti e gran parte dei politici nel Bel Paese vive anche molta brava gente.
Lo dimostrano gli esempi di economia sospesa, ormai innumerevoli, che creano una bellissima rete di solidarietà che unisce lo Stivale dalla punta alla testa e che mettono in risalto alcune delle caratteristiche più celebrate di casa nostra: la generosità e l’accoglienza, l’attenzione nei confronti del prossimo e il desiderio di condividere qualcosa con chi è meno fortunato di noi.
L'ultimo esempio di questa economia figlia della pandemia e' “il tacco sospeso”: viene da Cinisello Balsamo (Milano) dove un calzolaio ha esposto in vetrina un cartello con su scritto : "Sei in difficolta? Ti riparo le scarpe e mi paghi quando puoi. Roberto non ti lascia a piedi”.
L'economia sospesa unisce nord e sud come nessuna altra cosa ha fatto e dimostra, appunto, che nel Bel Paese esiste sempre che tende la mano al prossimo per dare senza riserve, senza nulla in cambio se non la soddisfazione morale di aver fatto del bene.
Segue sul blog nicolasparano.com
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*Raffica di perdoni, Trump ha 143 cambiali da riscuotere
Nicola Sparano
January 21 at 8:54 PM
Donald Trump ha qualche sorpresa sotto il pagliaio che si porta in testa.
Nell'uscire di scena ha detto: “In qualche modo ci rivedremo, tornero'”.
Il che significa che la Casa Bianca e' un sogno che non ha abbandonato.
Potrebbe ritornare alla carica fondando un partito tutto suo, il cui nome provvisorio sarebbe Patriots (Patrioti) se i Repubblicani lo mettono alla porta.
Ci sarebbe il problemino dell'impeachment – se lo inchiodano non potra' piu' concorrere per una carica federale -, ma Donald conta di cavarsela e gia' progetta la prossima campagna.
Trump, nelle sue ultime ora da presidente ha firmato una raffica di provvedimenti di grazia e commutazione della pena (143 in tutto).
A parte l'aver aperte le porte delle celle ai compari politici che per lui hanno rubacchiato e mentito, Trump ha “perdonato” a valanga per avere crediti nei confronti degli ex carcerati ma anche dei loro sponsor. Ogni domanda di grazia, infatti, era firmata da almeno un personaggio ricco, influente e famoso. Costoro hanno firmato un IOU (cambiale) che Trump prima o poi passera' all'incasso.
Nella raffica dei “perdoni”, oltre ai politici corrotti e agli spacciatori di droga, due casi, a mio parere, sono particolari.
*Graziato truffatore che doveva uscire tra...ottocento anni
Uno riguarda tale Shalom Weiss condannato per frode alla bellezza di 835 anni, avete letto bene ottocentotrentacinque anni. Il 15 febbraio 2000 il Tribunale Medio Distretto di Florida (Orlando) condannato Weiss, a 845 anni (poi ridotti a 835 anni) di carcere per racket , frode e riciclaggio di denaro , la restituzione di $ 125.016,656 mila, e una multa di $ 123.399,91 mila, in collegamento con il crollo della National Heritage Life Insurance Company (NHLC). In galera dal 2000, Weiss, oggi 66enne, e' stato graziato, ora e' libero di fare quello che gli pare, incluso, e' probabile, recuperare i milioni ammucciati, nascosti, della frode.
*Playboy italiano tra i “perdonati”
Tommaso Buti, 54 anni, è piuttosto noto in Italia, soprattutto per il profilo di playboy. E' stato sposato con Daniela Pestova, ex Miss Universo dal quale ha avuto il figlio Yannick Fausto. Tra i suoi amori vengono ricordati quelli con Claudia Galanti, Beatrice Borromeo, Rita Rusic, Manuela Arcuri, Martina Stella, Anna Falchi e Luisa Corna.
Nell'elenco diffuso dalla Casa Bianca si sottolinea che Buti «non è stato condannato negli Stati Uniti». Tramite la sua legale Valeria Calafiore Healy, l'uomo d'affari ha ringraziato Trump.
«Il provvedimento del presidente americano - sottolinea il suo avvocato in una nota - riguarda ipotizzati reati contro il patrimonio occorsi più di 20 anni fa e per i quali l'imprenditore italiano fu già processato in Italia e alla fine prosciolto dalla Corte di Appello nel 2007. La grazia che gli è stata concessa lo libera dall'ingiustizia che avrebbe continuato a patire se fosse stato costretto a subire un processo una seconda volta sugli stessi fatti per cui era già stato giudicato».
In Italia Buti ha avuto vicende imprenditoriali nel settore della ristorazione e dei locali di lusso. Questioni poi sfociate, in qualche caso, in vicende giudiziarie.
Negli Stati Uniti, invece, era stata aperta un'indagine con l'accusa di per frode in relazione ad una catena di ristoranti - Fashion Cafè, con testimonial come Naomi Campbell e Claudia Schiffer - finita in bancarotta.
nicolasparano.com
*Nella foto, Tommaso Buti con una delle sue tante conquiste
Il calcio deve uscire dalle piscine
di Nicola Sparano
Una volta Zeman disse: Il calcio deve uscire dalla farmacie.
Oggi ci vorrebbe un altro come lui che dicesse: Il calcio deve uscire dalle piscine.
I tuffi in campo sono diventati una norma costante, un malcostume radicato, una furbata mondiale perfezionata in Italy.
Sorge il sospetto che ogni club abbia nello staff tecnico anche uno specialista dal trapolino di uno, tre o dieci metri.
Si buttano, non appena sentono sul collo il fiato dell'avversario ed in questo caso siamo sul trampolino di un metro perche' la picchiata e' al rallentatore con la colonna sonora dell'urlo invocazione all'arbitro....ohimammaaaa.
Si buttano quando l'avversario entra deciso, ma non li tocca ed in questo caso siamo dal trampolino di tre metri perche' il tuffo e' a mezz'altezza e la colonna sonora sembra un acuto della buonanima di Pavarotti.
Si buttano anche quando la palla e' lontana, quando provano a farsi largo in area.
E si accartocciano su loro stessi quando l'avversario prende il pallone tra le loro gambe, senza neanche sfiorarli.
Insomma, le partite, anche quelle belle, offrono intermezzi diciamo olimpici, qualora il tuffo in campo venissse incluso nella discipline olimpiche i nostri eroi in mutande vincerebbero medaglie con la pala.
Gli arbitri, poi.
Fischiassero in modo uniforme, sarebbe veramente cosa buona e giusta.
Ieri in Atalanta-Lazio c'e' stato Paolomino che ha sbattuto a terra Lazzari.
L'arbitro ha espulso l'Atalanto per fallo da ultimo uomo.
Bene, forse ci stava il rosso.
Ma in altre circostanze, in altre partite, lo stesso fallo da ultimo uomo era stato “ingiallito”, cioe' sanzionato lasciando in campo il colpevole, vedi, per esempio, l'episodio Bonucci-Defrel di qualche settimana or sono.
Sulla concessione dei rigori, punto ed accapo.
Ieri sempre in Atalanta-Lazio, Zapata si e' accartocciato sulla gambe del difensore che gli aveva tolto il pallone legamente e l'arbitro, che pure era vicino all'azione, ha indicato il dischetto.
Dal Var nessuno e' intervenuto, al contrario ieri quando hanno sanzionato il rigore a favore dell'Inter che era quantomeno dubbio - il contatto se c'e' stato e' avvenuto dopo – mentre nei diversi salotti tv si spiegava allo spettatore che l'azione era andata cosi' e non cosa'.
Ogni partita da' lavoro ad un arbitro, due collaboratori di fascia, un quarto uomo a bordo campo, due addetti al Var.
Cinque profestionisti del fischietto, dunque.
Difficile che giudichino la stessa azione in maniera uniforme, magari uno del Var che in un'altra partita fa l'arbitro decide una volta vino, un'altra acqua.
Dalle tv ti fanno credere quello che vogliono, geralmente spiegano il fallo dato o non dato a secondo dell'utenza che li segue.
Il tifoso, anche chi si professa sportivo, vede e giudica gli episodi secondo il colore degli occhiali che indossa.
Per esempio, la colpa della baruffa tra Ibra e Lukaku e' data dagli interisti a Ibra e dai milanista a Romelo.
A prescindere di chi sia stata la colpa, la cosa buona e giusta da fare era espellere entrambi.
Per conlcudere, nonostante questi aspetti negativi qui segnalati, il calcio di Serie A resta di buon livello, godibile ed imprevedibile.
E meno male, altrimenti come riempiremmo questi pomeriggi di carcerati in casa?
Chiudo con una provocazione: chi sono i cinque migliori tuffatori della Serie A?
Nicolasparano.com
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Mls, Toronto, Montreal e Vancover
nel limbo, non si sa dove giocheranno
di Nicola Sparano
Dal 3 aprile prossimo il pallone del soccer cominia a rotolare in giro per l'America, in Canada no.
La 26 stagione della Mls nasce, infatti, con un grosso interrogativo.
Che destino e' riservato alle tre canadesi, Toronto, Montreal e Vacouver?
Il muro virtuale alzato dal Coronavirus ha separato il Canada dagli Usa, commercialmente, turisticamente ed anche sportivamente.
I Raptors sono stati trasferiti in America dove stanno giocando e giocheranno sempre, almeno in questa stagione.
Per l'hockey hanno trovato un escamotage, una soluzione facile e logica: formare una gruppo tutto canadese e far giocare le sette squadre sempre tra di loro, poi per il playoff si vedra'.
Nel calcio le squadre canadesi sono soltanto tre, farle giocare soltanto tra di loro e' illogico.
Trovare una soluzione non e' facile, tanto e vero che la Lega nell'ufficializzare le date della prossima stagione ha detto chiaro e tondo che i tre club canadesi sono nel limbo, devono aspettare per vedere dove e come potranno giocare.
Nel frattempo Toronto Fc, Montreal Impact e Vancouver Whitecaps non figurano nelle due divisioni tutte americane -14 squadre nella Eastern, 13 nella Wester - la cui regular season sara' di 39 partite.
Da notare che il programma espansionistico del soccer continua, quest'anno debutta un'altra squadra, Austin Fc.
Per coloro che non hanno la memoria lunga si sottolinea che una della cause del collasso mnegli Anni 80 della North American Soccer League di Pele', Beckenbauer, Bettega, Chinaglia, fu il costante aumento delle squadre iscritte al campionato: senza grandi campioni sul viale del tramonto da reclutare e, soprattutto, senza un valido pool di ragazzi locali la qualita' dei team divenne sempre piu' misera, con quattro gatti sugli spalti la tv non era interessata, ergo la fine della NASL.
Oggi la situazione e' diversa, il soccer in tv tira.
Ma attenzione, se il prodotto non e' all'altezza, i fans si diradano, gli spalti si svuotano.
E' quello che sta accadendo, purtroppo, al Toronto Fc.
Negli ultimi tre anni c'e' stato poco da scialare.
Pozuelo non e' Giovinco, Bradley e Altidore sono alla frutta, gli altri sono compimari.
Ci sarebbe da rifare mezza squadra.
Il compito e' stato affidato al nuovo allenatore Chris Armas, ma a tirare le fila del club e' il general manager Ali Curtis, il cui track record in fatto di acquisti lascia a desiderare come dimostra il flop di Pablo Piatti.
Nel recente draft – sorteggio di giocatori provenienti dalle universita' – Curtis ha prima venduto al Minnesota la sua 15.ma scelta per 50.000 dollari, poi ha prelevato da una delle universita' di Washington, alla 24ma tornata, un cero Matt Di Rosa, terzino sinistro, classe 1998, probabilmente di origine italiana. Con tutti il rispetto per il ragazzo, non era meglio cercare a Toronto, oppure, meglio ancora, far ritornare i ragazzi italiani cresciuti nel loso sistema poi sbologanti all'estero?
Per il Toronto Fc la stagione che sta per iniziare e' zeppa di interrogativi, a prescindere dove e come finiranno per giocare.
NHL, c'era una volta l'hockey vero
oggi le canadesi sono da... serie B
di Nicola Sparano
(nicolasparano.com)
Prima che il pallone entrasse – grazie alla prolificazione dei canali tv - in pianta stabile nelle abitazioni di chi era cresciuto a pane e pallone – Europa o Sudamerica che fosse - era l'hockey ad essere lo sport piu' seguito in Canada.
La popolarita' aveva le sue radici nelle lunghe notti invernali, nella somiglianza, seppure alla lontana, con il calcio e, soprattutto, perche' si era orgogliosi del Toronto Maple Leafs e del Montreal Canadiens che generalmente battevano le americane, vincevano la Stankley Cup, creando una rivalita' quasi calcistica tra i tifosi delle due citta'.
La coppa dello sport del disco, dei pattini e del bastone e' anche conosciuta come l'Insalatiera di Sir Stanley, del baronetto inglese che la dono' nel lontanissimo 1983. Esattamente cento anni dopo, nel 1993, la Stanely Cup fu vinta dal Montreal, da allora l'Insalatiera e' stata sempre al sud del confine.
Se Montreal aspetta la sua nuova coppa da 28 anni, l'attesa dei Leafs e' diventata una fonte infinite di battute e sfotto', in qualche modo simile a quella della Juvetus riguardo la Coppa Campioni.
I biancoblu' misero le mani sulla loro ultima coppa nella seconda meta' dell'ultimo secolo, anno di grazia 1967.
Il capitano di quella squadra era George Armstrong, che il Covid si e' portato via ieri all'eta' di 90 anni.
Armstrong era un ottimo giocatore, un grande capitano, un brav'uomo sopra e fuori dal ghiaccio.
The Chief era un canadese originale originale, nel senso che era un nativo, un indiano per dirla come una volta. Fu lui, nel 1946, a rompere la barriera razziale che fino ad allora aveva precluso ai nativi la possibilita' di giocare nei grandi club. Per 75 anni e' restato nell'organizzazione dei Leafs, mai pero' con ruoli decisionali. Come a dire che sono sempre stati altri personaggi a spendere e spandere senza mai raggiungere il premio finale, la Stanley Cup.
Sono quattro anni che i Leafs hanno fatto una campagna acuisti faraonica, ingaggiando e riempendo d'oro fringuellini ricchi di talento ma poveri della voglia di buttare il cuore oltre l'ostacolo.
Negli ultimi tre anni la squadra di Toronto e' stata sempre pronosticata tra le possibili vincitrici della Stanley Cup.
Oggi gli “esperti” hanno abbassato il tiro, prevedono il loro successo nella divisione tutta canadese nata dall'emergenza Covid.
La North Division di fresca nascita e' praticamente la serie B della Nhl visto che tutte le migliori sono nei gruppi americani.
Al momento la classifica delle canadesi e' la seguente: Montreal punti 10 (giocate 6); Toronto 10 (7); Winnipeg 8 (5); Calgary 5 (4); Edmonton 4 (6); Vancouver 4 (7); Ottawa 3 (5).
Da notare che domani, martedi' 26, Calgary ospitera' Toronto.
Il Calgary ha vinto una Stranley cup soltanto, nel 1989, quando un giornalista italocanadese di Toronto, John Iaboni, faceva parte del gruppo dirigenti.
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(ANSA) - Vancouver, 11 LUG - La devastante ondata di caldo che ha colpito il Canada la scorsa settimana è ritenuta dagli esperti responsabile di una massiccia moria di molluschi e crostacei sulle spiagge a ovest del Paese. Lo riporta la Cnn.
Christopher Harley, un professore nel dipartimento di zoologia dell'Università della British Columbia che studia gli effetti del cambiamento climatico sull'ecosistema delle coste, ha trovato innumerevoli cozze morte, aperte e marcite nei loro gusci a Kitsilano Beach, una delle spiagge più frequentate di Vancouver, stimando che almeno un miliardo di questi animali potrebbero essere morti a causa del caldo. Stessa situazione ha avuto modo di constatare al Lighthouse Park a ovest di Vancouver, dove ha visto e documentato un letto di cozze morte che ricopre la riva.
Questi molluschi si attaccano alle rocce e ad altre superfici e sono abituati ad essere esposte all'aria e alla luce solare durante la bassa marea, spiega Harley, ma generalmente non possono sopravvivere a temperature superiori ai 40 gradi centigradi.
Un'altra ondata di caldo è destinata a bruciare di nuovo il sud-ovest del Canada questo fine settimana, aumentando anche il rischio di incendi. Gli scienziati esperti di clima hanno definito l'ondata di caldo nella Columbia Britannica e nel Pacifico nord-occidentale negli Stati Uniti "senza precedenti" e hanno avvertito che sarebbe il cambiamento climatico prodotto dalle attività umane a rendere questi eventi più frequenti e intensi. (ANSA).
(ANSA) - MONTREAL, 24 GIU - Centinaia di tombe anonime sono state scoperte vicino ad un'ex 'scuola residenziale' cattolica per bambini nativi nell'ovest del Canada. L'annuncio della "orribile e scioccante scoperta di centinaia di tombe senza nome" durante gli scavi nell'ex collegio di Marieval è stato dato dalla comunità di Cowessess. Gli scavi nell'ex scuola di Marieval, nella provincia di Saskatchewan, erano cominciati a maggio, dopo la scoperta dei resti di 215 bambini vicino a quella che un tempo era la Kamloops Indian Residential School, uno degli istituti del sistema delle cosiddette 'Indian residential schools', una rete di scuole fondate dal governo e amministrate dalle Chiese cattoliche che rimuovevano i figli degli indigeni dalla loro cultura per assimilarli nella cultura dominante.
"Il numero di tombe senza nome sarà il più significativo fino ad oggi in Canada", ha commentato in un comunicato Federazione delle nazioni indigene sovrane (FSIN) riferendosi all'ex scuola di Marieval.
Dopo la scoperta dei resti umani di Kamloops sono stati avviati scavi in numerose ex scuole residenziali del Paese con l'assistenza delle autorità governative. L'ex scuola di Marieval, nel Saskatchewan orientale, rimase attiva per 98 anni, fino al 1997.
I bambini che frequentavano queste scuole erano spesso oggetto di abusi sessuali e fisici, e molti di loro pagarono con la vita la loro unica 'colpa' di essere diversi. (ANSA).
Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha esortato la Chiesa cattolica ad "assumersi la responsabilità" e a pubblicare i documenti sulle scuole residenziali indigene sotto la sua direzione, dopo la scoperta dei resti di 215 bambini in tombe senza nome.
Trudeau ha inoltre avvertito che il suo governo è pronto a prendere "misure dure", comprese eventuali azioni legali, per ottenere i documenti richiesti dalle famiglie delle vittime, se la chiesa non si conformerà.
La scoperta dei resti presso la Kamloops Indian Residential School nella Columbia Britannica, ha provocato un'ondata di shock e sdegno in Canada. La scuola era uno dei tanti collegi istituiti un secolo fa per assimilare forzatamente le popolazioni indigene del Paese.
"Come cattolico, sono profondamente deluso dalla posizione che la Chiesa cattolica ha assunto ora e negli ultimi anni", ha detto Trudeau in una conferenza stampa. Il premier ha anche ricordato un suo viaggio in Vaticano del maggio 2017 durante il quale chiese scuse formali a Papa Francesco per gli abusi sugli studenti, nonché l'accesso ai registri della chiesa per aiutare a rendere conto di oltre 4.100 studenti che si ritiene siano morti a causa di malattie o malnutrizione. "Stiamo ancora assistendo alla resistenza della Chiesa", ha detto Trudeau.
La scuola di Kamloops, dove la scorsa settimana sono state scoperte le tombe anonime, è stata gestita dalla Chiesa cattolica per conto del governo dal 1890 al 1969. Circa 150.000 giovani nativi in totale, fra cui Inuit e Metis, sono stati iscritti in 139 di queste scuole residenziali, dove gli studenti hanno subito abusi fisici da presidi e insegnanti che li hanno privati della loro cultura e lingua.
| Manitoba News Release: Manitoba Reaches 50 Per Cent of All People 18 and Older Immunized |MANITOBA REACHES 50 PER CENT OF ALL PEOPLE 18 AND OLDER IMMUNIZED Manitoba reached a major milestone in the largest immunization campaign in the province’s history today, as 50 per cent of people aged 18 and older have received at least one dose of a COVID-19 vaccine, Health and Seniors Care Minister Heather Stefanson announced today. “As our vaccination rollout continues to expand, we will see more and more of these milestones reached,” said Stefanson. “Again, we can’t thank the teams behind this immunization campaign enough. It requires a true team effort to get something of this scale done so well, from the staff and volunteers at our super sites and pop-up clinics, to those who work behind the scenes to make everything runs smoothly.”To date, a total of 629,943 first and second doses of the COVID-19 vaccine have been administered. More than 51 per cent of all adults in Manitoba aged 18 or older have received at least one dose. “We are in a race between the vaccine and the COVID-19 variants, and I know Manitobans are rolling up their sleeves like never before,” said Dr. Joss Reimer, medical lead of the Vaccine Implementation Task Force. “Many of you had to wait patiently until it was your turn, and now you’re in great company with hundreds of thousands of your loved ones, neighbours and community leaders who have also chosen to be immunized. We’re making incredible progress, but we need to keep protecting ourselves and protecting each other by getting the vaccine.”Individuals can currently book appointments at super sites in Winnipeg (RBC Convention Centre and Leila Soccer Complex locations), Brandon, Selkirk, Morden, Thompson, Dauphin, Steinbach and Gimli. Five urban Indigenous clinics are also providing immunizations in Winnipeg (two locations), Portage la Prairie, Brandon and Thompson, and provide better access to people who might otherwise face barriers. Vaccines continue to be delivered in pop-up clinics in communities and First Nations across the province, and in congregate living settings by focused immunization teams. “The rollout is only going to grow as vaccine supplies ramp up in the days and weeks ahead,” said Johanu Botha, operations lead of the Vaccine Implementation Task Force. “We have built a robust vaccine distribution system to get needles into arms as quickly as possible, in locations throughout the province. This milestone is an inspiration, but it is no time to slow down. There is a dose for every Manitoban who wants it, and in the weeks ahead, we’re looking forward to start booking second doses as well.”Earlier this week, the Manitoba government announced expanded vaccine eligibility to anyone 12 and up. Booking for second doses will start no later than May 22, with further details on who will be able to book first provided in the coming days. An updated interactive map is available to help locate the nearest immunization site, at https://protectmb.ca/current-immunization-sites/. To learn more about Manitoba’s vaccine campaign and to read stories about people who have chosen or committed to be immunized, visit https://protectmb.ca. Addio ad Aldo Lista allenatore e re della birra a Port Credit
Come e' difficile scrivere di questi tempi! Lo stress da Covid 19, lo stress della tecnologia dirompente (zoom - social media - whattsup e chi piu' ne ha piu' ne metta), lo stress dall'impossibilita' di fare le cose piu' semplici senza insormontabili difficolta', ha reso la nostra esistenza quanto mai problematica. E poi le brutte notizie di amici che si ammalano di Corona, di amici che non riescono a farsi rinnovare un semplice passaporto scaduto, di scuole che aprono e chiudono seduta stante….Vabbe', e' cosi' e possiamo farci ben poco. Dopo tanto titubare anch'io mi sono vaccinato ed almeno da un punto di vista psicologico qualche effetto positive dovrebbe farsi sentire. Intanto parto con questo colloquio con i lettori con una triste notizia che ci giunge da Mississauga, sobborgo di Toronto, dove e' venuto a mancare un grande personaggio del mondo del calcio e dell'industria della birra artigianale: Aldo Lista. Era nato il 9 Gennaio del 1930 a Montalto Uffugo (Cosenza). Aveva quindi 91 anni. Aveva iniziato allenando il Port Credit che poi si trasformò in Mississauga City Soccer Club nel 1974. A quei tempi era proprietario dello studio fotografico Paramount Studies su St Clair, la via "italiana" di Toronto. In Italia aveva giocato portiere a livello dilettantistico raggiungendo anche la nazionale militare. "Era un allenatore avanti anni luce" - dice di lui Enzo Concina, suo pupillo e sua grande scoperta. "Ci faceva fare delle esercitazioni tecniche che ho visto fare in Serie A 30 anni dopo". Aldo e sua moglie Noreen erano proprietari della Old Credit Brewing Company in Port Credit (votata migliore craft beer in Canada diverse volte). Ciao grande Aldo, maestro di vita!
Ed a proposito di medicina una bella notizia me la fornisce il "Genovese verace" Tino Ghersini che mi comunica che in Italia e' stato creato un prototipo di scanner che permetterebbe di controllare in diretta i movimenti delle masse dei tumori nell'organismo eseguendo una protonterapia, tecnica emergente e alternativa rispetto alla radioterapia. Il prototipo che combina un dispositivo di risonanza magnetica rotante (mri) con un fascio di protoni è frutto della collaborazione fra Italia, Germania e Canada. Per il Canada la ditta coinvolta sarebbe la MagnetTx di Edmonton il cui responsabile della ricerca, Aswin Hoffmann, ha spiegato cosi' la particolarita' di questo scanner: " Questo scanner Mri e la sua particolarita' è che può essere ruotato intorno al paziente rispetto al fascio, permettendoci di studiare gli effetti dosimetrici e biologici del fascio sui campi magnetici della risonanza magnetica sia perpendicolari che paralleli al fascio di protoni". Non essendo dottore e non avendo studiato medicina lascio a voi capirci un po' di piu'.
Chiudo invece con una bella notizia che mi viene fornita da alcuni amici calabresi. Lo sapevate che in Calabria e' nato l' "Uovo di Pasqua alla Cipolla Rossa di Tropea"? Una creazione originale, un connubio di sapori inaspettato, realizzato dal poliedrico e pluripremiato chef calabrese Antonio Biafora di San Giovanni in Fiore. Ma non e' tutto: un altro tocco speciale viene dato dal "contenitore" che racchiude questa creazione artigianale. Ovvero una pigna di ceramica realizzata dal maestro Domenico Ditto, attivo a Seminara. Non solo contiene l'uovo ma potrà essere utilizzato anche come lanterna: «un prodotto di design davvero unico realizzato da un artista molto apprezzato anche fuori dai confini regionali». Adesso aspettiamo soltanto l'Uovo all' N'Dujia!
Articolo ripreso da "Lo Specchio"
Perché il Canada è in ritardo con i vaccini
Quando leggerete quest’articolo, almeno un quarto degli statunitensi avrà ricevuto la prima dose di un vaccino contro il covid-19. È una svolta sorprendente per un paese dove la confusa risposta iniziale alla pandemia, gli incentivi economici inadeguati per far restare le persone a casa e regolamenti contraddittori sull’uso delle mascherine hanno portato a più di trenta milioni di contagi e oltre 554mila vittime.
Appena a nord del confine, i canadesi – di solito orgogliosi della loro copertura sanitaria universale – guardano al loro vicino con gelosia. “L’invidia vaccinale si è trasformata in psicosi nazionale, un altro motivo per autoflagellarsi per un qualche terribile difetto del paese”, ha scritto sul sito canadese di notizie iPolitics Alan Freeman, un giornalista oggi funzionario pubblico e universitario. Sul quotidiano The Globe and Mail l’opinionista Ian Brown ha raccontato il suo incontro con una persona vaccinata: “Ho subito sentito un desiderio di vendetta. Niente di serio: rubargli l’auto, magari, o il portafoglio”.
La maggioranza dei canadesi ha rispettato le direttive sanitarie, indossando le mascherine, limitando le interazioni sociali, lavando o disinfettando le mani fino a scorticarsi i polpastrelli. E cosa abbiamo ottenuto? Il numero di vaccini pro capite è inferiore a quello di altri cinquanta paesi, tra cui Brasile, Cile, Turchia e buona parte dell’Europa, secondo l’osservatorio sull’immunizzazione della Johns Hopkins university. I viaggi in Canada oggi sono sconsigliati: “I viaggiatori dovrebbero evitare qualsiasi spostamento in Canada”, avvertono i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cdc) degli Stati Uniti. A marzo il dipartimento per la sicurezza interna statunitense ha annunciato che il confine tra Stati Uniti e Canada – chiuso da quasi un anno – sarebbe rimasto chiuso almeno per un altro mese.
“In tutta questa faccenda non abbiamo niente di cui essere fieri”, mi dice André Picard, esperto di sanità in Canada e columnist sul Globe and Mail.
Problemi più profondi
Da un certo punto di vista, è il risultato naturale di vivere in un piccolo paese durante una crisi sanitaria globale senza precedenti, che ha sconvolto le catene d’approvvigionamento in tutto il mondo. Senza una capacità di produzione interna degna di questo nome, il Canada ha dovuto firmare preaccordi di acquisto con aziende straniere produttrici di vaccino.
Il paese si è cautelato scegliendo soprattutto quelle finanziate dall’operazione Warp speed (un accordo tra pubblico e privato avviato dall’amministrazione Trump per facilitare lo sviluppo e la distribuzione dei vaccini contro il covid-19), e finora la sua strategia è stata quella di comprare dosi in eccesso, nella speranza di garantirsene abbastanza per vaccinare tutti i cittadini
Canada
Durante la terza ondata di COVID, Trudeau afferma di non avere rimpianti per il
lancio del vaccino in Canada
© 13 aprile 2021 - Foto fornita del primo ministro Justin Trudeau mentre tiene un briefing sulla situazione COVID-19 del Canada.
OTTAWA - Il primo ministro Justin Trudeau nonostante le feroci critiche da parte dell`opposizione, ha detto che lo sforzo fatto per l`approvvigionamento di vaccini del Canada non poteva essere fatto in modo diverso, anche se ls terza ondata di casi si sta diffondendo in gran parte del paese.
Pochi paesi hanno completamente attenuato una terza ondata con vaccini, ma gli Stati Uniti e il Regno Unito stanno vedendo tassi molto più bassi ora a causa del loro uso diffuso di vaccini.
Trudeau ha difeso gli sforzi del suo governo, anche con casi in aumento, un aumento che avrebbe potuto essere rallentato se il vaccino fosse stato somministrato più ampiamente e rapidamente.
"Abbiamo lavorato molto duramente dalla scorsa estate in poi per firmare molti contratti diversi con diversi potenziali produttori di vaccini in tutto il mondo", ha detto.
Il leader conservatore Erin O'Toole durante il question ime ha preso di mira il governo, sollevando un pezzo critico dalla rete americana CNN che dimostrerebbe che il governo sarebbe stato negligente nel fornire vaccini ai canadesi.
"Il primo ministro dovrà rispondere del fallimento nel garantire vaccini sufficienti che ci sta portando a una catastrofica terza ondata?"- Ha chiesto O'Toole. -"Quanti canadesi vengono ora infettati dalle varianti COVID-19 a causa della lenta e confusa introduzione dei vaccini da parte di questo governo?"
Borsa: canapa, Canada e USA in ripresa
Borsino andamento principali titoli canapa industriale
Le due principali piazze borsistiche mondiali nel settore della produzione, trattamento e commercializzazione della canapa, ovvero Canada e USA, questa seconda settimana d’aprile chiudono entrambe con curve positive, soprattutto nel caso della Borsa canadese. Tutto questo rappresenta una boccata d’ossigeno dopo due settimane di chiusure drammaticamente negative. Il canale di Suez riaperto, nel mezzo di una pandemia che tende a non spegnersi affatto, fa accogliere con favore questa ventata d’ottimismo -seppur volatile- nel contesto borsistico mondiale, mostrando timidi segnali di primavera nelle Borse di tutto il Mondo.
Il mio primo elzeviro
Ed eccomi qua su "Il cittadinoitaliano.com" ! Quando l'amico-editore Vittorio Coco mi ha invitato a farvi parte ho accettato subito e con entusiasmo - in fondo e' la mia professione mi son detto, - ma poi, di fronte al computer mille dubbi mi hanno assalito. Si', va bene, e' una vita che scrivo testi per giornali, radio e televisioni ma questa e' la prima avventura su un "social network" ed i dubbi sono diventati una valanga!
A chi mi rivolgo, per chi devo scrivere? E capisco che qualcuno potrebbe si' leggermi dalla mia Toronto o dalla Calgary dove vive Vittorio, ma anche - che ne so - da New York o Buenos Aires, Roma o Francoforte. E allora, tra dubbi ed incertezze, ho deciso si' di parlarvi del "Canada" ma in modo "globale", cioe' senza confini e barriere - ne' citta' o provincie, ne' per uomini o donne, ne' per giovani od anziani, bensi' per…tutti! E questa colonna settimanale sarete proprio voi a farla, con le "vostre" notizie che parleranno del Canada degli italo-canadesi e che spero potranno interessare veramente tutti anche se ci leggeranno da
Timbuctu'!
Ieri , per esempio, ho saputo che anche a Montreal c'e' stato un "campo di concentramento" riservato agli italo-canadesi. L'ho saputo grazie a Steve Vecera che mi ha scritto che durante la seconda guerra mondiale, l'Île Sainte-Hélène, lo storico forte britannico che oggi ospita lo Stewart Museum di Montreal è stato un campo di internamento per 400 italiani che vivevano e lavoravano nel Quebec. Nei mesi estivi, gli internati venivano costretti a fare giardinaggio a Round Island, che ora è la sede del parco divertimenti La Ronde
Dopo forti nevicate invece venivano scortati in città sotto stretta sorveglianza per aiutare a liberare le strade dalla neve. Gli stessi abitanti di Montreal spesso si sentivano dispiaciuti per loro e offrivano regali come sigarette, cibo e qualcosa da bere.Il tutto mentre dal ponte Jacques-Cartier, le guardie militari osservavano ogni movimento dei detenuti.Il governo canadese ribattezzò il forte, che risale all'epoca coloniale britannica, Campo 43. L'Italia si arrese alle forze alleate nel 1943 e il campo chiuse il 1 ° novembre di quell'anno.La seconda notizia che voglio condividere con voi me la fornisce invece un collega, il giornalista sportivo Renato Favretto, addirittura da Pordenone e riguarda il calcio. Il primo calciatore di origine italiana a vestire la maglia della nazionale canadese e' stato tale Graziano Franzon, oggi 94enne, di Azzano Decimo (Pordenone). Per parlare di lui dobbiamo spostarci in British Columbia, nella piccola cittadina di Trail (7.709 abitanti secondo Statistics Canada). Trail e' conosciuta come la "cittadina italiana" per antonomasia del Canada dove attualmente vivono ben 1320 persone di origine italiana, quasi il 20% dell'intera popolazione. Trail e' situata sul fiume Columbia a 10 chilometri dal confine con gli Stati Uniti. Da questa cittadina in origine abitata per la meta' da nostri connazionali (i primi furono Isacco e Caterina Giorgetti arrivati nel 1895) sono nati diversi "italiani famosi" come i giocatori di hockey Cesare Maniago e Steve Tambellini, il sindacalista e presidente del "Canadian Labour Congress" Ken Georgetti, l'architetto di Expo '86 Bruno Freschi o il commentatore televisivo per TSN Ray Ferraro. Trail ha inoltre avuto diversi sindaci italiani uno dei quali e' stato Sandy Sartori poi diventato Ministro nel Governo Provinciale. Tornando a Graziano Franzon, egli e' nato il 1 novembre del 1926 e dal 10 settembre al 7 ottobre del 1960 venne inserito nella nazionale canadese, formata la maggior parte da calciatori provenienti dal British Columbia, Vancouver e Trial stessa, che prese parte ad una tournee giocando quattro partite in Ukraina, Russia, Scozia ed Inghilterra.E chiudo questo mio primo appuntamento con voi con una "chicca" fornitami proprio ora dal Governatore della regione Campania De Luca -abituato ad esternazioni spassosissime - che se la prende con il collega della regione Veneto Zaia , per il problema relativo all'acquisto dei vaccini anti-Covid 19 ! De Luca dice: "e' una bestialita' che qualche mio collega del Veneto ha proposto di acquistare vaccini tramite intermediari. Mi permetto di osservare che i vaccini sono un prodotto un po' diverso dalla….grappa barricata!". Pronta la risposta di Zaia: "come i baba' con il rum". Solo per farvi sorridere in tempi di lockdown……
*La fortuna di vivere all'estero
Ogni volta che mi dicono:
"Quanto sei fortunato a vivere all'estero"
Per favore, non chiamarmi più fortunato per vivere dove vivo o per aver vissuto ciò che ho vissuto.
Non dire mai a un migrante che "è stato fortunato perché gli è andata bene".
Fortuna?
La fortuna è vincere alla lotteria.
Il resto è avere le palle e avere una visione.
È pianificare, organizzare, pensare, risparmiare (quando possibile) e riorganizzarlo ancora.
È arrivare nel paese che hai scelto e renderti conto che nessuno ti conosce e che a nessuno importa chi diavolo eri, e di chi sei. Devi dimostrarlo!
È offensivo dire a qualcuno che ti è andata bene perché è stato "fortunato".
La fortuna si crea.
Si fa qualsiasi lavoro e si progredisce, come di solito accade in un paese abbastanza stabile.
Dopo tanti anni ricominci da capo e lo devi fare seriamente.
Realizzare i sogni con la forza, con la testa sulle spalle.
Sapersi inserire, fare amicizia, imparare la lingua e la cultura.
Allenarsi, studiare, omologare lauree, seguire un lungo percorso e impegnarsi per ottenere la residenza nel nuovo Paese in cui si è scelto di vivere e continuare ad allenarsi, sacrificarsi...
Fortuna? Fortuna?
No amici.
Questa non è fortuna.
Questa è determinazione.
Questo è stringere i denti per non avere la tua famiglia al tuo fianco, perdersi molti eventi familiari nel tuo paese di origine.
È perdere una persona cara a distanza e non avere l'opportunità di essere lì per salutarla. Ma è anche scegliere il proprio destino.
Devi avere coraggio.
Devi avere lucidità di mente e forza di spirito.
È poter dire "Mi dispiace che tu non sia d'accordo ma guiderò il mio destino".
Può sembrare duro, scioccante, ma lascia che ti dica che emigrare non è per tutti.
Ci vuole una certa follia, un certo attaccamento all'avventura e distacco dal solito e coraggio per affrontare l'ignoto. Fame di imparare, conoscere e progredire.
Gli emigranti pagano la "fortuna" molto cara.
E lo rifarebbero mille volte.
E’ non aver paura di "ricominciare".
L'emigrante ha uno spirito indomabile e di fortuna pochissima. Di coraggio, di coraggio e fatica, tanta.
Alle care persone che hanno avuto la mia stessa "fortuna", brindo al loro coraggio!!!
*Questo pezzo e' stato rilanciato via copia ed incolla da un ciociaro di Toronto, Sergio Onorati.
L'autore questo pezzo non si conosce, e' anonimo, quindi non possiamo complimentarlo direttamente.
Lo facciamo ripubblicando l'articolo.
Thousands of foreign nationals reuniting with Canadian spouses
Canada’s commitment to keeping families together shines through.
Many Canadians are reuniting with their foreign spouses in Canada after being separated because of the COVID-19 pandemic, according to the Toronto Star.
The pandemic has resulted in a slowdown in the processing of applications for immigration to Canada. In September, however, the federal government announced that it would speed up the processing of spousal sponsorship applications. To this end, Immigration, Refugees and Citizenship Canada (IRCC) increased staff responsible for spousal sponsorships by 66 per cent, seeking to process and finalize 6,000 applications every month between October and December 2020.
Canada made considerable progress in making that happen. As reported in the Toronto Star, a total of 15,999 files were finalized throughout that period – 14,816 applications were approved, 837 refused and 346 withdrawn. Two-thirds of the applications were from people outside Canada.
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