Cari amici,
In un momento difficile e complicato, iniziare un`avventura giornalistica on line, potrebbe sembrare un suicidio editoriale,
ma l`impegno e la determinazione di un gruppo di giornalisti pronti a darci un mano, anzi due, ci ha consigliato di intraprendere questo percorso editoriale.
I giornali tradizionali, sono quasi
Vittorio Coco
Direttore Responsabile
tutti in crisi.
Le risorse pubblicitarie sono state drasticamente ridotte e anche le più prestgiose testate per coprire le ingenti spese, oltre a chiedere un abbonammento tradizionale, si rivoolgono al pubblico, con edizioni online a pagamento.
Noi non siamo un colosso della carta stampata, e, tanto meno abbiamo la pretesa di rimpiazzare la stampa cartacea, ma abbiamo dalla nostra parte tanti collaboratori, pronti a rimboccarsi le maniche e produrre un prodotto diverso.
Non abbiamo dalla nostra parte i grandi partiti, pronti a sostenere i giornali a loro vicini. Non riceviamo nessun sostegno economico da parte dello Stato.
L`unico sostegno lo receviamo da parte del lettore di notizie online.
Il nostro è un giornale libero aperto a tutti. Non siamo ne di destra ne di sinistra, siamo un giornale indipendente pronto a perorare la causa degli italiani al di fuori dell`Italia.
Se è vero che nel mondo ci sono quasi 60 milioni di oriundi è anche vero che i giornali tradizionali non hanno alcun interesse di parlare dei loro problemi, delle loro aspettative, delle loro aspirazioni.
Noi siamo nati per dare loro una voce forte e libera. Il nostro giornale possiamo paragonarlo a un megafono senza filtri e senza restrizioni. Abiamo scelto il motto: «Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo» (Evelyn Beatrice Hall, saggista conosciuta con lo pseudonimo di Stephen G. Tallentyre).
Tutti i nostri lettori, attraverso le pagine del giornale, potranno esprimere, il loro pensiero, libero e senza censura.
Con la speranza di avervi come lettori, ma soprattutto come amici liberi da ogni vincolo ideaologico, vi auguriamo buona navigazione e se potete, spargete, tra i vostri amici, la voce del nuovo neonato: www.ilcittadinoitaliano.com
Vittorio Coco
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Il 20 Maggio 2021 all’età’ di 99 anni ci ha lasciato Suor Margherita Marchione! Americana, figlia di genitori Campani,nacque nel lontano 1922, entrò’ giovanissima a far parte della Congregazione delle Maestre Pie Filippini. Grande studiosa ha conseguito diverse lauree tra cui un dottorato alla Columbia University. Per anni ha insegnato letteratura Italiana alla Fairleigh Dickinson University. Studiosa di Filippo Mazzei. ne ha rivalutato il contributo Italoamericano apportato alla nascita di questo Paese: Gli Stati Uniti d’America.
La sua battaglia piu’ grande è’ stata quella per difendere Papa Pio XII, attaccato ingiustamente da molti per non aver preso apertamente una posizione forte contro gli invasori di Roma; i Nazisti! Ma quello che Suor Margherita voleva dimostrare al mondo era che Papa Pacelli coi suoi silenzi cercava di fare meno danno possibile e preferiva agire: Conventi e Istituti Religiosi, incluso il Vaticano avevano avuto ordine dal Pontefice stesso di accogliere e aiutare il maggior numero di persone, soprattutto Ebrei per salvarli dalla Morte. Sono numerosi i libri scritti risultato delle sue ricerche.:
Yours is a Precious Witness:Memoirs of Jews and Catholics in Wartime Italy (1997)
Pope Pius XII Architect or Peace (2000)
Consensus e Controversy:Defending Pope Pius XII (2003)
Crusade Of Charity: Pius XII Helps the Jews? (2007)
The Truth Will Set You Free: Commemorating the 50th Anniversary of the Death of Pope Pius XII (2009)
Per la sua opera di ricerca e battaglie per la verità’ storica ha ottenuto numerosissimi riconoscimenti.tra i quali : “Pro Ecclesia et Pontifice Cross” da Papa Wojtyla, oggi St John Paul II.
Ho incontrato Suor Margherita Marchione per la prima volta a Washington durante il week end della NIAF (National Italian American Foundation) Quando la vidi conesso che rimasi sorpresa, prima d’allora non avevo mai visto una suora ad una manifestazione mondana. “The fighting Nun” come era chiamata si rivelò’ ben presto una religiosa e donna battagliera e sicura di se’, spinta dalla certezza che non bisogna mai arrendersi per difendere la verità! Difendendo il Pontefice difendeva la Chiesa! L’ho poi rivista quando e’ venuta a trovarmi all’Istituto Italiano di Cultura di New York. Stava lavorando al suo libro :” Yours is a precious Witness: Memoirs of Jews and Catholics in wartime Italy”. Aveva bisogno di informazioni e stava cercando testimonianze di Ebrei ed Italiani salvati in Vaticano e in conventi. Le parlai anche di un eccidio avvenuto in un paesino Toscano sulla linea gotica: Crespino sul Lamone dove anche un parroco fu trucidato dai Nazisti. Le raccontai di mio nonno finito a Mauthausen per aver salvato e nascosto aviatori Americani.di una fortezza volante abbattuta e altre testimonianze che ha poi messo nel libro. Sono veramente onorata di averla conosciuta. Quando ho saputo che se n’era andata ho provato un grande vuoto. Ma le sue parole, il suo sorriso la positività’ che emanava rimarranno sempre con me! .Ho imparato tanto da lei:” Anche se sei un granellino di sabbia, se fortemente credi che qualcosa sia giusto, con la fede, amore e coraggio sprigioni una forza tale da muovere montagne. Questa era Suor Margherita Marchione” Riposa in pace!..
NIAF Firmly Opposes the NYC Department of Education's Decision to Eliminate Columbus Day
BY: Natalie Wulderk
The National Italian American Foundation (NIAF) stands firmly in opposition to the New York City Department of Education’s decision to eliminate Columbus Day and replace it with Italian Heritage Day/Indigenous People’s Day. This decision, which was arrived at without any community input, effectively pits two communities, both worthy of their own independent celebrations, against each other.
Moreover, the National Italian American Foundation, like millions of Italian Americans which it represents, believes Christopher Columbus’s courageous voyage was the catalyst that initiated over 500 years of immigration to the Americas by people from every corner of earth seeking a better life for their families. We therefore believe this globally significant historic event is most deserving of a holiday
Nissoli (FI)/Rimozione Colombo:
Non possiamo lasciare che ci offendano e rimuovano dalla vita pubblica americana il contributo degli italiani!
(21 aprile 2021) – “Concordo con la dura presa di posizione del Governatore Cuomo contro gli atti vandalici perpetrati a scapito della statua di Colombo a Manhattan.
Un vero e proprio attacco alla nostra identità culturale di cui siamo orgogliosi e che si sta verificando anche in altre zone d’America come a Houston, dove risiedo.
Infatti, la statua di Colombo, proprio di fronte all’Italian Cultural Center a Houston, è stata prima imbrattata di vernice rossa e poi rimossa. Un monumento donato dagli italo-americani della città nel 1962 e che commemorava i 500 anni dalla scoperta dell'America.
Rimuovono un pezzo di storia incarnata dagli italiani d’America, da noi che abbiamo sempre contribuito a fare grande questo Paese sia con il duro lavoro che con il nostro patrimonio culturale di cui Cristoforo Colombo è espressione.
Non possiamo lasciare che ci offendano e rimuovano dalla vita pubblica americana il contributo degli italiani! Per questa ragione ho presentato una Mozione in Parlamento che chiede al Governo italiano di attivarsi sul piano diplomatico per far onorare la figura di Colombo, Mozione già discussa e presto in votazione.”
Lo ha dichiarato l’on. Fucsia Nissoli Fitzgerald, deputata di Forza Italia eletta in Nord e Centro America.
Mugellani nel mondo
Giuliana Ridolfi ambasciatrice d’Italia a New York
Intervista a cura di Margherita Di Pisa
Giuliana Ridolfi Cardillo, originaria di Marradi, vive in America da più di quarant’anni ed è Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal 2006. Ha lavorato all’Istituto Italiano di Cultura di New York e ci racconta la cultura italiana e italoamericana.
Nella foto, Giuliana Ridolfi con l’allora Presidente della Columbus Citizens Foundation Lawrence Auriana a Roma a casa del Maestro Franco Zeffirelli per invitarlo alle Celebrazioni del Columbus Day in qualità’ di Grand Marshall.
Che cosa l’ha portata in America? Di che cosa si occupa a New York?
Quando sono venuta in America negli anni 70 per aver sposato un Americano, gli Stati Uniti erano molto diversi da oggi! Grattacieli altissimi, strade enormi, macchine esagerate, moda e cibo diverso. Un Paese tutto da scoprire! L’Italia mi mancava moltissimo! Mi sentivo un pesce fuor d’acqua.
Dopo diversi anni decisi di trovarmi un lavoro in un ambiente Italiano e quando l’Istituto Italiano di Cultura indisse un concorso lo feci ed entrai all’Istituto Italiano di Cultura di New York dove rimasi per 40 anni.
Avevo lasciato l’Italia senza lasciarla mai perché ogni giorno entravo in territorio italiano senza lasciare gli Stati Uniti d’America. Quando il Direttore Furio Colombo mi diede l’incarico di addetta Stampa e di curare i rapporti con la comunità, ebbi modo di conoscere bene ed apprezzare l’operato della Comunità Italoamericana. E anche loro mi apprezzarono e mi trovai coinvolta in moltitudini di organizzazioni, Fondazioni e Istituzioni a scopo culturale che operavano per tener alto il nome dell’Italia con le sue tradizioni, lingua e cultura.
Giuliana Ridolfi con il Console Generale d’Italia Giorgio Radicati mentre riceve un attestato di riconoscimento.
Sono stati proprio gli Italoamericani ad incoraggiarmi e a sostenere le mie idee di eventi la cui realizzazione sembrava quasi impossibile. Devo ammettere che ci univa un determinatore comune che si chiama amore per la propria Terra.
Quando sei fuori dall’Italia questo sentimento è ancora più forte. E mi sento di dire veramente convinta che un italiano nel mondo ama l’Italia più di un Italiano che ci abita. Ho sempre pensato che gli Italiani nel Mondo sono una grande risorsa per il nostro Paese. Sono loro i veri ambasciatori dell’Italia. Sono proprio loro che, con il loro amore per le proprie radici e la loro Terra, fanno in modo che anche chi non conosce l’Italia apprezzi tutto ciò che è Italiano. E inoltre i leader Italoamericani, in posizioni chiave nei campi della politica, economia, giurisprudenza, scienza e cultura, possono contribuire influenzando e sostenendo positivamente il nostro Paese nelle varie parti del mondo dove sono presenti, e dato il loro grande numero nei diversi Paesi del Mondo in cui risiedono, possono far sì che l’Italia abbia una posizione di rilievo in Europa e nel Mondo.
Ma questo purtroppo non viene recepito in Italia, altrimenti si sarebbe trovato il modo di ripristinare cittadinanze perdute invece di insistere sullo ius soli per darla a chi con l’Italia non ha nessun legame né di sangue né di tradizioni né di cuore. Ho sempre creduto che gli Italoamericani e gli Italiani dovessero conoscersi meglio ed è per questo che quando ero Italian Affairs Chairman per la Columbus Citizens Foundation, la prestigiosa Fondazione che dal 1929 organizza la Parata del Columbus Day a New York, ho portato in Italia l’allora Presidente Lawrence Auriana e il Chairman Louis Tallarini ad incontrare Ministri, Presidenti di Regioni e altre personalità importanti e invitarli a festeggiare con noi il Columbus Day, a promuovere le loro città, regioni e province e far conoscere meglio l’Italia a milioni di Americani.
E con loro si sono instaurati bellissimi rapporti di amicizia e collaborazione. Anche oggi faccio parte di numerosissime organizzazioni culturali che cercano di promuovere la lingua e la cultura Italiana. Questo è un periodo in cui la nostra identità e cultura sono prese d’attacco.
Si cercano di abbattere le statue di Colombo e di toglierci il Columbus Day per instaurare lo stesso giorno, faccio notare: lo stesso giorno L’Indigenous Day! Noi Italiani abbiamo dato un grande contributo a questo Paese, gli Stati Uniti d’America, fin dal nascere e certo abbiamo diritto di celebrare e onorare le nostre radici.
Lei è Cavaliere. Cosa significa per lei il suo titolo?
Il mio titolo di Cavaliere è molto importante per me; è il ringraziamento dal mio Paese, che amo, per aver riconosciuto il mio operato nel promuovere e far conoscere l’Italia nel Mondo. E quel piccolo bottoncino che porto con orgoglio è uno sprone per poter fare ancora di più’.
Qual è lo stato della cultura Italiana e Italoamericana a New York e in America e in generale, secondo la sua esperienza, come viene vissuta.
In Nord America c’è tanta richiesta per la cultura e la lingua Italiana. Italia significa Rinascimento, Dante, cibo ottimo , eccellenza del Made in Italy. Oggi nel Nord America tante sono le Istituzioni che promuovono la Cultura. E anche più numerosi sono gli eventi sponsorizzati dalla moltitudine di Associazioni e Istituzioni Americane, seppur, per questa maledetta pandemia, via web.
A New York spiccano l’Istituto Italiano di Cultura, la Casa Italiana Zerilli Marimò, il John Calandra Institute, la Scuola Italiana, unica scuola Italiana in Nord America convenzionata con l’Italia e lo IACE Italian American Committee on Education che in collaborazione col Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale con l’Istituto Italiano di Cultura di New York indice corsi di Lingua! Ero ancora in servizio all’Istituto Italiano di Cultura quando è nata. E grazie, soprattutto, al suo Presidente Berardo Paradiso ha ottenuto molto successo.
Qui di seguito alcuni dati aggiornati ricevuti dal Presidente Paradiso: Totale degli studenti negli Stati Uniti circa 200.000 di cui 120.000 tra le scuole medie e superiori e 80.000 nelle università; il più’ alto numero di studenti e’ nel Tri State Area (New York, New Jersey e Connecticut), nelle scuole medie e superiori sotto la supervisione dello IACE. Nel 2020 c’erano 69.000 alunni nei corsi curricolari, per un totale di 75.000, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura, 2500 alunni adulti che frequentano i corsi d’italiano. Presso le Università’ del Tri State Area ci sono circa 40.000 studenti. Gli studenti di tutte le età oggi sono numerosissimi!
Buon compleanno
Antonio Meucci
l`inventore
del telefono
Antonio Meucci, inventore del telefono
A New York sta esplodendo la Primavera! A Staten Island, appollaiata su un prato, in salita c'è' una casetta bianca, in stile revival gotico costruita nel 1840. Davanti spicca un selciato di mattoni rossi che sembra un tappeto e dal di dietro si intravedono le fronde verdi di grandi alberi! Se non fosse per le bandiere; quella Americana e Italiana che sventolano mosse da un venticello di mare, a far capire che ci troviamo in un luogo di un'enorme importanza storica per il mondo e l'Italia , nessuno se ne accorgerebbe. Quella casetta modesta ma gigantesca per ciò' che rappresenta e' il
Proprio li vissero durante il periodo della loro permanenza americana Antonio Meucci , l'inventore del telefono e Giuseppe Garibaldi, Eroe dei Due Mondi. E in quella pace, tra la brezza marina, facendo candele per sbarcare il lunario, Meucci e Garibaldi trascorrevano i giorni pensando e sognando grandi risultati e imprese..
Il Museo e' proprieta' ed e' gestito dall'Order Sons and Daughters of Italy in America che con grande orgoglio, amore e devozione lo curano e lo proteggono in maniera impeccabile
. Nell'anniversario della nascita del Fiorentino Antonio Meucci, 13 Aprile 1808, inventore del telefono, anche quest'anno, nonostante il Coronavirus che non permette grandi assembramenti, apprendo dal Comm. Joseph Sciame CEO e Chair Emeritus del Garibaldi - Meucci Museum che si stanno preparando a celebrare Antonio Meucci il 17 Aprile, con una piccola cerimonia con tanto di corona, e discorsi di saluto d'obbligo!
Soprattutto in terra d'America Meucci e' una patata bollente! Qui il vero inventore del telefono era ed e' ancora per molti che non sanno, Alexander Graham Bell. Ma, grazie ad un gruppo di Italo-Americani, che si sono battuti per rivendicare una verità' storica : Antonio Meucci, Fiorentino e Italiano e' il vero inventore del telefono. Dopo tanti anni di battaglie, ricerche e dati, viene presentata dal deputato Italo-Americano Vito Fossella il 17 Ottobre 2001 una risoluzione per riconoscere Meucci quale vero inventore del telefono.. ( La parte giuridica preparata dal Giudice Massaro e quella scientifica dal Prof.Basilio Catania). Finalmente la lunga battaglia ha dato i suoi frutti e l'11 Giugno 2002 il Congresso degli Stati Uniti, con la risoluzione 269, ha ufficialmente riconosciuto il Fiorentino Antonio Meucci come primo inventore del telefono. Questo il testo:" HOUSE RESOLUTION 269. EXPRESSING THE SENSE OF THE HOUSE OF REPRESENTATIVES TO HONOR THE LIFE AND ACHIEVEMENTS OF 19TH CENTURY ITALIAN-AMERICAN INVENTOR ANTONIO MEUCCI, AND HIS WORK IN THE INVENTION OF THE TELEPHONE".
Buon Compleanno Antonio Meucci anche da parte mia.
Nissoli (FI):
Auguri di Buon Lavoro al nuovo Console Generale d'Italia a New York, Fabrizio Di Michele
(6 aprile 2021) - “Un sentito Augurio di Buon Lavoro al Min. Plen. Fabrizio Di Michele che dal 2 aprile scorso ha assunto le funzioni di Console Generale d’Italia a New York.
Dopo averlo incontrato a Roma, esprimo al nuovo Console Generale il mio benvenuto in questa operosa e numerosa Comunità italiana d’America. Sono convinta che continuerà egregiamente l’ottimo lavoro svolto dal Console Generale Genuardi, ormai Ambasciatore in Belgio, che ringrazio per il suo operato. Il Console Generale Di Michele ha un forte background diplomatico ed è un onore averlo, ora, a New York".
Lo ha dichiarato l’on. Fucsia Fitzgerald Nissoli, deputata di Forza Italia eletta in Nord e Centro America
Il 25 di Marzo l'Italian Heritage & Culture Committee of New York apre con la celebrazione del Dante Day
Il 25 di Marzo l'Italian Heritage & Culture Committee of New York apre con la celebrazione del Dante Day l'anno culturale dedicato a Dante Alighieri. E ciò avviene non in una selva oscura, ma in un piccolo parco, che da lui prende il nome:Dante Park, in mezzo ad alberelli e fronde che lasciano intravedere in lontananza il Lincoln Center e vari palazzi, tra Broadway, Columbus Avenue e West 64th Street,dove si erge una statua di Dante Alighieri. Proprio ai piedi di quella statua, scolpita dallo scultore Ettore Ximenes e, voluta e fatta erigere dal Toscano Carlo Barsotti, editore del Progresso Italoamericano, si darà' il via, come in tutto il resto del mondo, alle Celebrazioni del Dante Day! Durante la Cerimonia saranno letti stralci di versi della Divina Commedia!
Quest'anno l'Italian Heritage & Culture Committee di New York non poteva non scegliere un tema piu' appropriato di Dante Alighieri! L'Italian Heritage and Culture Committee of New York e' un'associazione non profit che si propone di salvaguardare e promuovere la cultura, la lingua e le tradizioni della Madre Patria. Presieduta dal Commendator Joseph Sciame, e' composta da un board di persone molto attive nella Comunità', orgogliose delle loro radici e desiderose di promuoverle e proteggerele. Io sono orgogliosa di farne parte nella veste di Special Project Chair!
Foto di Marco Bonavoglia. The sculptor is Ettore Ximenes (1855–1926
Quando sei Toscano Dante diventa parte di te e ti segue senza che tu te ne accorga. Quante volte, quando qualcuno ti criticava o feriva, non hai mai ripetuto a te stesso: "Non ti curar di lor ma guarda e passa!" Questa alterazione popolare derivata da un verso della Divina Commedia ( Non ragioniam di lor, ma guarda e passa) pronunciata da Virgilio a Dante. Frase che ripeteva spesso mio nonno Mengo ( Domenico Vanni), cosi' chiamato da noi nipoti. Nonno Mengo era stato nel Campo di Concentramento di Mauthausen per aver salvato degli aviatori Americani il cui aereo era stato abbattuto sugli Appennini della Linea Gotica, vicino a Lozzole in Toscana! E' solo quando sono cresciuta che ho veramente capito il vero significato di queste parole e cio' che mio nonno provava pronunciandole! Quanto doveva essere terribile per lui dover rimanere in silenzio e annientare ogni forma di ribellione e rabbia vedendo quelle povere anime in quell'inferno umano! Si' in quei momenti sono convinta che Dante lo prendesse per mano e lo incoraggiasse a non vedere, sentire e agire.
Anche a me e' capitato spesso di pensare a Dante quando prendendo il subway per recarmi al lavoro, sostando sulla pensilina di quelle stazioni oscure, anche se illuminate,
e maleodoranti , mi facevano pensare a un inferno Dantesco.Confesso che non vedevo l'ora di " uscire a riveder le stelle" spingendomi tra la moltitudine di quelle anime frettolose che correvano per salire le scale e uscire da quelle viscere della terra e ritornare finalmente all'aperto. Tiravo un sospiro di sollievo trovandomi fuori, anche se non c'erano le stelle ma squarci di cielo che si affacciavano tra i grattacieli!
Da quando questo baco invisibile chiamato Coronavirus, portatore di morte, e' entrato nel cuore della Grande Mela, anche a noi non resta che aspettare e sperare che un giorno vicino, come Dante possiamo uscire a riveder le stelle!!
Cav Giuliana Ridolfi
Parlare oggi di felicità è difficile
Gaetano Filangieri, principe di Araniello
Il 20 Marzo e' arrivata la Primavera! " Acquinotium Vernum", così' gli antichi Romani chiamavano l'Equinozio di Primavera e lo celebravano come l'inizio del risveglio della natura e della vita sulla morte! Quale giorno piu' adatto per " La Celebrazione della Giornata Internazionale della Felicità'" Istituita il 28 Giugno del 2012 con una risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite".
Parlare oggi di felicita' e' difficile. In questo momento di paura, incertezza e morte dove è raro poter trovare anche un momento per sorridere, noi che ci sentiamo prigionieri di un nemico invisibile, quando pensiamo al passato ci sembra quasi impossibile che tutto possa ritornare come prima. Ma e' proprio la Primavera che ci incoraggia a sperare, sono i suoi fiori che sbocciano, i colori della natura, i cieli azzurri, i canti degli uccellini, che ci spronano a farci forza e a ritrovare la speranza per giorni piu' belli.
Anche nella Dichiarazione d'Indipendenza degli Stati Uniti d'America del 4 luglio 1776 si ritrova questa bellissima parola:felicità
." We hold these truths to be self evident that all men are created equal, that they are endowed by their creator with certain, unalienable Rights, that among these are Life, Liberty and the Pursuit of Happiness" ".......tutti gli uomini sono creati uguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti vi sono la vita, la libertà' e il perseguimento della felicita'."
Forse molti non sanno che a influenzare Benjamin Franklin sul principio della felicità' a lui così' caro, fu proprio un filosofo Napoletano illuminista: Gaetano Filangieri, principe di Araniello nato a Napoli nel 1752. La sua opera:" La Scienza della Legislazione" e' un trattato di riforme legislative che introducono le basi su cui si andarono a fondare gli stati moderni. E' formata da 7 libri, ognuno dei quali si basa su fondamenti innovativi: Regole Generali, Leggi Politiche ed Economiche, leggi Criminali, Educazione Costumi e Istruzione Pubblica, Religione, Proprietà', Patria Potestà' e Buon Ordine delle Famiglie. Scopo dell'opera e' quello di creare un modo comune ad ogni nazione di raggiungere la felicita' attraverso due principi fondamentali: il principio di conservazione e il principio di tranquillità'. E' proprio seguendo questi principi che una nazione, secondo Filangieri deve raggiungere la massima felicità'. A tutti deve essere garantita la felicità' in base alle aspettative dell'individuo.
Il contributo che Gaetano Filangieri diede alla progettazione e alla nascita degli Stati Uniti fu grandissimo! Lo testimonia una fitta corrispondenza tra Benjamin e Filangieri ! Fin dal nascere l'Italia e la sua gente sono stati fondamentali per il contributo e l'amicizia fraterna che hanno dimostrato e apportato verso questo grande Paese: gli Stati Uniti d'America! Eppure c'è chi vuole cancellare la storia, distruggere monumenti e impedirci di festeggiare l'orgoglio delle nostre radici! Ma noi ci siamo e la verità' storica durerà' nel tempo!
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BASTA PRENDERSELA CON LE STATUE!
E' con grande amarezza che apprendo che a New York la statua di Colombo al Columbus Circle e' stata oltraggiata. E' ora di finirla! E' una vergogna senza giustificazioni!
La statua di Colombo in mezzo a New York rappresenta l'inizio della storia degli Stati Uniti d'America. I simboli di un popolo sono la stratificazione della loro storia, rimuovere i simboli significa azzerare la memoria, distruggere i segni dell'evoluzione, i legami che ha intessuto l'umanità nel suo cammino di crescita. La distruzione della memoria e' non a caso, una delle strategie dell'ISIS per imporre uno stato di paura e terrore per far ripiombare la nostra epoca in un terribile oscurantismo, accanendosi nella distruzione dei simboli di una storia fiorente e luminosa che con le sue opere visibili e tangibili non tramonta mai .
La statua di Cristoforo Colombo a New York rappresenta l'inizio della storia degli Stati Uniti d'America, il fulcro del Nuovo Mondo, un pezzo di quel puzzle che chiamiamo con orgoglio civiltà.'La stessa civiltà' che attraverso gli anni e circostanze diverse ha anche raggiunto quegli Americani che oggi si chiamano Indigeni. Ecco perché ' questi Americani di origini Pellerossa e Africani dovrebbero accettare i fatti e celebrare assieme a milioni di Americani questa storia e successo Americano che e' anche il loro! Anch'io ho pianto leggendo "La Casa dello Zio Tom" Ho chiuso gli occhi quando al cinema gli Apaches scotennavano i cowboys, donne e bambini. E ora voi mi parlate di Cristoforo Colombo come di un diavolo.e uno schiavista? Ho ammirato e mi sono commossa alle parole di Martin Luther King:" I have a dream" e ho anche cantato "We shall overcome", osservando la crescita di questo Grande Paese che ha accolto e messo insieme tante razze ed etnie che ho sempre rispettato anche se diverse dalla mia. Ma e' proprio questa la grandezza dell'America: grande mosaico del mondo!. Cari Indigeni, invece di cercar di distruggere i simboli della storia di altri che quando questo Paese e' stato scoperto dall'altra parte dell'Oceano vivevano il Rinascimento e voi eravate ancora agli albori della civilta' ,perche' non cercate di essere orgogliosi dei risultati raggiunti anche grazie a coloro che vi hanno fatto scoprire un mondo diverso. Agli Afroamericani faccio notare quanto sia lontano il tempo della capanna dello zio Tom e quanto vicino il sogno di Martin Luther King . Siete anche riusciti a far eleggere un Presidente Afroamericano! Mentre gli Italoamericani di cui oggi volete distruggere i simboli e addirittura vietare di celebrare le loro radici con il Columbus Day non hanno ancora avuto un Presidente Italo Americano. Questo Paese sorto da un progetto illuminista, voluto da grandi menti di quel tempo, anche Italiane, e' riuscito a diventare la piu' grande potenza del Mondo. Anche gli Italiani quando sono giunti a Ellis Island, nonostante venissero da un Paese che ha dato al mondo la Civiltà' e il Rinascimento, non erano proprio trattati coi guanti. Con coraggio, determinazione, tanta voglia di lavorare, senza distruggere statue, sono riusciti a ricoprire posizioni molto importanti in questo Paese. E' proprio dalla storia che nel bene e nel male si vedono gli errori e i pregi di un popolo! Quindi basta a odio, distruzione e rabbia. Insieme, solo insieme possiamo ricostruire una nuova storia fatta di rispetto e crescita che mantenendo le verità storiche e le proprie radici diverse, possa basarsi sulle conquiste e i progressi raggiunti che hanno fatto di questo Paese la potenza piu' grande al Mondo. Dio protegga gli Stati Uniti d'America e il suo Popolo.
Cav.Giuliana Ridolfi Cardillo
QUELL' OMAGGIO A VESPUCCI
UNA STORIA ITALO-AMERICANA.
Statua di Amerigo Vespucci
Rientrando dal Sud Carolina, durante una sosta a Washington DC, mi sono recata a rivedere la statua di Amerigo Vespucci, scolpita dal famoso scultore americano Greg Wyatt, nei giardini del bellissimo palazzo dell' OAS (Organization of the Americas). Era Venerdì Santo, una bellissima giornata di sole e quell'austero e magnifico palazzo sembrava ancor piu' bianco e imponente posato su quel tappeto d'erba verde. Ecco il busto di Amerigo Vespucci! Collocato in mezzo al prato assieme ad altri busti di personaggi importanti, ma Lui, il piu' importante fra tutti, visto che questo Continente porta il suo nome, a godersi il sole primaverile e la gloria. E quello sguardo di bronzo austero, ma soddisfatto ,.sembrava essere contento della mia visita e mi sembrò' dicesse:"Solo una "maledetta toscana" come te poteva riuscire a far imporre la mia presenza in questo luogo." In quell'attimo mi sono sentita molto orgogliosa di essere toscana e dell'incredibile risultato ottenuto; non credo di aver mai provato da quel lontano 2012, anno in cui questo progetto nacque, tanta voglia di far conoscere questa storia che molti non conoscono.
Da quando l'unica statua di Amerigo Vespucci fu distrutta durante un incendio nella Library of Congress nel 1851, nessuno l'aveva piu' fatta ricostruire. Ci sono stati diversi tentativi di far installare un'altra statua, tutti ben presto accantonati. Oggi questa e' l'unica statua dedicata ad Amerigo Vespucci in America! Continuavo a ripetere a me stessa, quasi incredula:"Ma ti rendi conto Giuliana cosa sei riuscita a fare? Fortuna, destino, cocciutaggine, ma alla fine vittoria!
Il 2012 si avvicinava, 500mo anniversario della morte di Amerigo Vespucci! Da toscana in America queste celebrazioni erano molto importanti per me. In quel momento lavoravo ancora all'Istituto Italiano di Cultura di New York e facevo parte, come ancor oggi, dell'Italian Heritage and Culture Committee di New York, nella mia veste di Special Events Chair. Proprio quell'anno avevamo scelto il tema"Amerigo to America: Amerigo Vespucci 1454-1512. The Legacy of Italians in the Americas ",on 500 Years of his Death."
Decisi che qualcosa di importante doveva essere fatto. Ero a conoscenza che , nelle Americhe, non esistevano statue di Amerigo Vespucci. Una statua era la risposta. Qualcosa che durasse nel tempo. Un simbolo di orgoglio italiano e soprattutto toscano. Avevo avuto l'onore di conoscere l'importante scultore americano Greg Wyatt. Le sue sculture si possono ammirare in America e in tante parti del mondo. Ne avevo visto alcune e mi avevano impressionato per la loro bellezza. Mi facevano pensare al Bernini. Ricordo di averglielo detto e Lui ammise che era uno dei suoi scultori preferiti. Chissà' se avesse accondisceso a fare una statua senza alcun compenso, considerando che le sue sculture sono quotate milioni di dollari?. Al massimo mi avrebbe detto di no. Diedi l'appuntamento a Greg Wyatt e gli spiegai il progetto. Quest'opera doveva essere donata all'Istituto Italiano di Cultura, messa nell'atrio così i visitatori potevano ammirarla. Greg acconsentii ed io ero al settimo cielo! Ma quando lo proposi al Direttore la sua risposta mi colpì' come una doccia fredda:" Per motivi logistici non possiamo accettare". Decisi quindi di proporla al Consolato Generale d'Italia. Andai con lo scultore per offrirla al Console, sicura che l'avrebbe accettata e individuato lo spazio dove collocarla. E Greg mi disse che in base allo spazio avrebbe disegnato i bozzetti per la statua. Se quella del Direttore era stata una doccia fredda, non so definire quella del Console:" Se diciamo di si' a lui dobbiamo dire di sì' a tutti". Ricordo che fui molto imbarazzata per questo rifiuto. Mi sentivo soprattutto in colpa verso lo scultore che aveva acconsentito a donare la sua opera. Uscimmo su Park Avenue e mi scusai, ma ricordo che gli dissi:"Incredibile, non riesco a crederci! So solo che Vespucci deve avere la sua statua".Quella notte non dormi' bene e cercai di trovare una soluzione. L'Italia a New York non aveva apprezzato. Decisi così' di proporre l'idea a Washington. Ma anche l'Ambasciata a Washington non sembrò' entusiasta all'idea. Delusa, amareggiata, incredula mi rivolsi ad un amico: Dominic Massaro, giudice della Corte Suprema dello Stato di New York ,per pregarlo di far pressione sull'Ambasciatore. E fu proprio un ambasciatore a venire in nostro aiuto: l'Ambasciatore Sebastiano Fulci, che allora aveva la Presidenza del Organization of American States!
Quale luogo piu' adatto per collocare la statua di Vespucci? Una statua del navigatore fiorentino e cartografo donata dal Governo Italiano per mano dell'Ambasciatore Sebastiano Fulci all'Organization of American States (OAS). Ma ancora c'era un piccolo particolare da risolvere; non poteva essere una statua, ma un busto. Cosi' il grande Greg Wyatt acconsentii a cambiare il progetto!
L'evento ebbe luogo l'11 Ottobre 2012 in un salone immenso del palazzo dell'Organization of American States alla presenza di numerosi ambasciatori delle Americhe, capeggiati dall'Ambasciatore Sebastiano Fulci che faceva gli onori di casa, dallo scultore Greg Wyatt, dal Giudice Dominic Massaro, dal Presidente dell'Italian Heritage and Culture Committee of New York Joseph Sciame e parte del Board, il Board della National Italian American Foundation al completo, anche sponsors di un buffet sfarzoso, della Presidente della Tuscan Association of New York Joan Marchi Migliori, di una delegazione dei Fiorentini nel Mondo: Andrea Claudio Galluzzo e Francesco Bardazzi. Conservo ancora con affetto il fiorino di cui mi hanno fatto omaggio. Dopo i vari discorsi e ringraziamenti d'obbligo fu scoperto il modello del busto di Amerigo Vespucci! Tutti eravamo felici, e grazie a tante persone che hanno creduto in me e si sono operate affinché' questo sogno venisse realizzato, oggi Amerigo Vespucci ha la sua unica statua nelle Americhe!.
Cav. Giuliana Ridolfi Cardillo
NEW YORK CHE VAI, ITALIA CHE TROVI!
Oggi la grande Metropoli e' avvolta nella neve e nel gelo e neanche il sole riesce a togliere quel senso di desolazione che si nota tutto intorno.
Le strade sono quasi deserte.
Dove si sono rintanate quei milioni di persone che ogni giorno formicolavano frettolose nelle sue Strade e Avenue? I grattacieli, come giganti immobili, aspettano che la vita riprenda! Questo nemico invisibile l'ha colpita al cuore. Come per incanto tutto si e' fermato! Vedere New York cosi' mi fa star male! Ma sono certa che si rialzera'; ci vorra' del tempo, ma ce la farà' come ce l'ha fatta dopo l'11 Settembre!
Anche se e' una città' Americana, chi arriva a New York, da qualsiasi parte del mondo , trova un pezzo del suo Paese e si sente a casa ! E' successo anche a me. Quando al mattino, recandomi al lavoro all'Istituto Italiano di Cultura, uscendo dalla Metropolitana, dopo aver percorso parte della 68ma Strada, giungevo a Park Avenue e gli edifici di mattoni rossi dell'Istituto e del Consolato Generale d'Italia sembravano salutarmi con le loro bandiere Italiane. In quel momento mi sentivo orgogliosa ed entravo in Italia e allo stesso tempo ero negli Stati Uniti. L'ho fatto per quarant'anni!
Attraversando New York, c'e' tanta Italia e ci sono tanti Italiani. Dal famoso mercato del Bronx dove si respira aria d'Italia e gli odori degli affettati, carni e formaggi ti riportano indietro nel tempo e hai proprio l'impressione di essere in un vero mercato Italiano, ai negozi eleganti degli stilisti Italiani che si susseguono numerosissimi sulla Madison Avenue e la Quinta Strada, simbolo del Made in Italy, tanto blasonato nel mondo, qui ha trovato la culla per le grandi qualità che da sempre l'arte, l'ingegno. la creatività della nostra terra hanno dimostrato! Poi ci sono una marea di ristoranti che offrono cibi e sapori Italiani delle tante Regioni d'Italia. Purtroppo l'economia e' in ginocchio. Molti i ristoranti e i negozi chiusi. Anche Wall Street ne soffre e il famoso toro di bronzo di oltre tre quintali, opera dello scultore Siciliano Arturo Di Modica, recentemente scomparso, posizionato dall'autore stesso davanti a Wall Street durante la notte, e' diventato d'allora simbolo di Wall Street e quella forza che questa scultura esprime sembra voler uscire violentemente per dimostrare che ce la faremo, lottando con tutte le nostre forze!
Al Columbus Circle s'innalza la statua di Colombo che ultimamente e' fonte di dispute incomprensibili perche' senza il Genovese Cristoforo Colombo non ci sarebbe ora una citta' di grattacieli e progresso. E l'America non si chiamerebbe America senza il Fiorentino Amerigo Vespucci! In mezzo alla baia la Statua della Liberta', inaugurata nel 1886 e' la guardiana simbolo di New York e degli interi Stati Uniti d'America, opera dell'Italo-Francese Bertholdi, raffigura una donna che indossa una lunga toga e sorregge fieramente nella mano destra una fiaccola (simbolo del fuoco, eterno della liberta', mentre nell'altra tiene una tavola recante la data dell'Indipendenza Americana (4 luglio 1776) ,ai piedi vi sono delle catene spezzate (simbolo della liberazione dal sovrano dispotico) e in testa vi e' una corona, le cui sette punte rappresentano i sette mari, in origine i sette Continenti. Immobile da secoli, guarda e osserva! E' come se ci volesse dire che bisogna guardare lontano, oltre le barriere dello spazio e del tempo e, prendendo a prestito parole sagge di Benjamin Franklin uno dei padri fondatori della Costituzione Americana, che recitano :"Ben fatto e' meglio che ben detto ", e' tempo di agire , non di parlare! Forza New York! Insieme ce la faremo! L'Italia e i tuoi Italiani ci saranno! Io, a modo mio ci saro' e continuero' a portare avanti e mi battero' affinche' la nostra cultura e la nostra storia rimangano sempre vive in questa citta' Capitale del Mondo!
Lontano, come una vela tra cielo e mare, all’entrata della Baia, si intravede il ponte di Verrazzano (Verazzano) che prende Il nome da un’altro Italiano. Poi in lontananza una striscia di terra, Staten Island. La’ si trova un piccolo cottage bianco costruito nel 1840, dove abito’ Antonio Meucci , inventore del telefono e dal 1851 al 1853, anche “l’eroe dei due Mondi” Giuseppe Garibaldi. E’ ora il Museo Garibaldi-Meucci. E’ di proprieta’ dell’”Order Sons and Daughters of Italy in America” che lo gestiscono!’ Poi il mio sguardo si posa verso un edificio rossastro in lontananza che spicca austero in mezzo alle onde scure. E’ Ellis Island, dove i tanti nostri immigranti arrivavano per cercare un futuro migliore, e con tante lacrime , sogni, determinazione, volontà' , ingegno e tanta voglia di lavorare hanno contribuito a rendere questo Paese la piu' grande potenza mondiale!
Cav. Giuliana Ridolfi Cardillo
Via le protezioni davanti alla Trump Tower di New York
(ANSA) - NEW YORK, 11 FEB - Dopo cinque anni il marciapiede lungo la Trump Tower sulla Quinta Strada di Manhattan è libero da barricate. Il Secret Service e il Dipartimento di polizia di New York hanno infatti deciso di rimuovere le barriere di sicurezza che circondavano la residenza dell'ex presidente degli Stati Uniti.
I pedoni sono ora liberi di camminare nuovamente senza ostacoli.
La città di New York ha stimato che il servizio di sicurezza intorno alla Trump Tower è costato circa 150 milioni di dollari mentre ogni visita di Trump 300 mila dollari.
Il magnate ha deciso a suo tempo di trasferire la sua residenza in Florida, nel resort di Mar-a-Lago. Al momento il consiglio comunale di Palm Beach sta decidendo se dare l'ok alla sua residenza permanente. Trump potrebbe registrarsi come 'impiegato' per aggirare le regole. (ANSA).
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