Bootstrap Mega Navbar Example IL CITTADINO ITALIANO

infoiltittadinoitaliano@yahoo.com

+012 345 6789

Single Page Contact Us
Bootstrap News Template - Free HTML Templates

infoilcittadinoitaliano@yahoo.com

+012 345 6789


I MONDO I EUROPA I ITALIA I NORD AMERICA I CENTRO AMERICA I SUD AMERICA I OCEANIA I POLITICA I CRONACA I SPORT I SALUTE I SPETTACOLI I ULTIMORA I
Breaking News
Ultime notizie dal Suriname
Primopiano
Elezioni Suriname, Bouterse perde: ora l'ex presidente rischia il carcere

Il Partito Democratico Nazionale (NDP) del presidente del Suriname Desi Bouterse, ha perso le elezioni parlamentari del Suriname, a riferirlo è il Ministero degli Interni.
Desi Bouterse
 Il Progressive Reform Party (HVP) del leader dell'opposizione Chan Santokhi ha conquistato in modo convincente la vittoria con venti seggi e ora sembra poter formare un governo di coalizione con altri partiti di opposizione.
Nel novembre dell'anno scorso, Bouterse fu condannato dal Consiglio marziale del Suriname a venti anni di prigione per il suo ruolo negli omicidi di dicembre del 1982, uccidendo quindici oppositori del suo regime militare. È probabile che dovrà scontare la condanna ora che ha perso l'incarico
Uno sconosciuto Prince del Suriname
Il Suriname è il più piccolo paese del Sudamerica: è una ex colonia olandese, antico crocevia della tratta degli schiavi, in cui culture e lingue si mescolano da secoli. È un paese di poco più di 500mila abitanti in cui oltre alla lingua locale, il sarnan tongo, si parlano olandese, hindi, giavanese e saramaccano.
Del Suriname si sa pochissimo e molti ignorano che ha una vivacissima scena musicale soul e jazz con influenze europee, africane, nordamericane e asiatiche. Nel 2012 un’etichetta olandese, la Kindred Spirits, pubblicò una compilation intitolata Surinam! che raccoglieva il meglio dei 45 giri e dei 12 pollici dance e funk usciti in quel piccolo paese tra gli anni settanta e gli anni ottanta. Tra gli sconosciuti artisti spicca un certo Sumy, con una trappola funky pop chiamata Soul with milk, un incrocio tra Rick James e il Minneapolis sound del Prince delle origini. La produzione del pezzo è al passo con quello che succedeva nei primi anni ottanta negli Stati Uniti e Sumy spicca come la vera star della raccolta.
Soul with milk è tratta da un album del 1983, intitolato Tryin to survive che Sumy aveva pubblicato in Suriname e in Olanda, un disco straordinariamente vario che mostra le sue notevoli qualità di produttore e di interprete. Di Sumy si sa poco o nulla, solo che è ancora in attività nel suo paese e che lì è una specie di star locale. O almeno lui si atteggia a tale: ha detto di essere “una superstar nata, pronto ad arrivare in cima al mondo partendo dal Suriname”. Il suo stesso nome d’arte Sumy, è una contrazione di Suriname baby e lui ha tuttora la sbruffoneria di un James Brown e l’alone di mistero di un Prince dell’estrema periferia dell’impero.
È proprio il paragone con il Prince dei primi anni ottanta a essere sconvolgente quando si ascolta Sumy: ballad come Marriage e Bitch, we danced a lot sembrano pezzi scartati da Dirty mind e Goodthingman sembra un pezzo dei Time, uno dei tanti progetti paralleli di Prince. Il funk di Sumy è tirato e tagliente, il suo uso dell’elettronica è sottile e aggiornatissimo: un pezzo come Sumy funk force sembra uscito da uno di quei mixtape dal gusto vintage di Dam-Funk.
Tryin to survive di Sumy non è solo l’album “freak” di un prodigio sconosciuto, è la scoperta di una scena musicale che, per quanto marginale e periferica, era capace di essere vibrante e al passo con i tempi.

Suriname, questo sconosciuto
In 3 sorsi – Il Suriname è un piccolo Stato isolato ai margini dell’America latina, più legato all’Europa che ai vicini. Negli ultimi tempi, però, il Paese ha iniziato a partecipare più attivamente agli equilibri dell’area.
1. STORIA – I primi europei presenti in quello che sarebbe divenuto il Suriname furono gli inglesi, che fondarono un insediamento nel 1650. Circa quindici anni dopo gli stessi inglesi furono cacciati dagli olandesi, che conquistarono la colonia e la chiamarono Surinam. I coloni stabilirono un’economia basata su piantagioni di prodotti quali zucchero, caffè, cotone e cacao, quelle che oggi chiameremmo commodities. Per trovare forza lavoro, gli olandesi dovettero ricorrere prima agli schiavi africani e successivamente, in seguito all’abolizione della schiavitù avvenuta nel 1863, a lavoratori dell’India e dell’Indonesia – la seconda colonia diretta – creando così una popolazione fortemente variegata. Il dominio olandese continuò fino al 25 novembre 1975, quando il Paese ottenne l’indipendenza.
Una volta indipendente, però, il nuovo Suriname dovette affrontare un periodo assai turbolento sul cammino verso la rinascita democratica: almeno un terzo della popolazione, soprattutto discendenti degli europei, emigrò dal Paese, mercanti, borghesia, temendo per il proprio futuro, danneggiando così gravemente il settore economico. La fragile repubblica del Suriname durò giusto cinque anni, allorquando il Governo democratico venne rovesciato da un colpo di Stato militare guidato da Desi Bouterse, che divenne l’effettivo padrone del Paese. Il suo dominio, macchiato di numerose violazioni dei diritti umani, iniziò a indebolirsi negli anni Novanta sotto i colpi di una brutale guerra civile combattuta tra il Governo e un movimento di guerriglia chiamato “Commando della Giungla”. Dopo una serie di Governi democratici, nel 2010 Desi Bouterse è tuttavia tornato al potere, questa volta in seguito a consultazioni democratiche che lo hanno eletto Presidente.