I leader del G7 chiederanno all’Oms un’indagine nuova e trasparente dell’Oms sulle origini del coronavirus. Lo si legge nella bozza del comunicato finale di cui l’agenzia Bloomberg ha preso visione.
Ieri la stessa richiesta era trapelata da una bozza della dichiarazione del vertice Ue-Usa. Si tratta di un tema che sta molto a cuore all’amministrazione guidata da Joe Biden.
Secondo Bloomberg, il G7 si impegnerà anche a distribuire nel mondo un miliardo di dosi di vaccino contro il Covid-19 nell’arco del prossimo anno.
“E’ della più grande importanza sapere quali siano state le origini del Covid 19, per trarre le lezioni e sviluppare i giusti strumenti per garantire che questo non accada più. Per questo occorre che chi conduce l’inchiesta abbia pieno accesso alle informazioni e ai luoghi”. Così la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, in vista della riunione del G7, ha risposto ad una domanda. “Pensiamo che occorra piena trasparenza per trarre le giuste lezioni e per questo sosteniamo tutti gli sforzi per fare chiarezza” sulle origini del Covid 19. Il mondo ha il diritto di sapere cosa è successo”, ha detto da parte sua il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.
| L’Ue propone niente test e quarantena per i vaccinati Reynders, 14 giorni dopo ultima dose o per guariti con una dose |
“Le persone completamente vaccinate, in possesso di documenti in linea con il certificato digitale Covid dell’Unione europea, dovrebbero essere esentate dai test di viaggio o dalla quarantena, 14 giorni dopo aver ricevuto l’ultima dose. Questo dovrebbe riguardare anche le persone guarite che hanno ricevuto una singola dose di vaccino”.E’ uno dei punti principali della proposta di aggiornamento della Commissione Ue alla raccomandazione sul coordinamento delle restrizioni alla libera circolazione nell’Unione in risposta al Covid, presentato dal commissario europeo, Didier Reynders.Chi è guarito dovrebbe essere esentato dai test o dalla quarantena se in possesso di certificati di vaccinazione in linea con il Pass Covid o se hanno un test Pcr negativo, che però vale solo per 180 giorni. Per garantire l’unità familiare, spiega la Commissione, i minori che viaggiano con i genitori dovrebbero essere esentati dalla quarantena quando i genitori non devono sottoporsi a quarantena, ad esempio perché vaccinati. Anche i bambini sotto i 6 anni dovrebbero essere esentati dai test relativi al viaggio.Inoltre si propone di introdurre un “freno di emergenza” interno alla Ue per affrontare nuove varianti, reintroducendo misure restrittive per i viaggi anche per le persone vaccinate e quelle guarite se la situazione epidemiologica si deteriora rapidamente, o se è stata segnalata un’elevata prevalenza di varianti Covid preoccupanti. Come chiarimento e per semplificazione dei requisiti inoltre la Commissione propone, per i viaggiatori provenienti da aree verdi: nessuna restrizione. Per quelli dalle zone arancioni: gli Stati membri potrebbero richiedere un test prima della partenza (antigene rapido o Pcr). Per i viaggiatori provenienti da zone rosse: gli Stati membri potrebbero imporre ai viaggiatori di sottoporsi a quarantena, a meno che non abbiano un test pre-partenza (antigene rapido o Pcr). Viaggiatori provenienti da zone rosso scuro: i viaggi non essenziali dovrebbero essere fortemente sconsigliati. Restano gli obblighi di test e quarantena. Quanto alla validità dei test, Bruxelles propone un periodo di validità standard: 72 ore per i test Pcr e, ove accettato da uno Stato membro, 48 ore per i test antigenici rapidi.|Netanyahu a Merkel, da Hamas doppio crimine di guerra |
TEL AVIV, 17 MAG – “Hamas sta conducendo un doppio crimine di guerra: lancia razzi sulla popolazione civile e usa i suoi cittadini come scudi numani”. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu in una conversazione telefonica con la cancelliera tedesca Angela Merkel che ha “ribadito il suo completo sostegno alla protezione di Israele”. Netanyahu ha ha anche ringraziato Merkel per le zioni del governo contro elementi antisemiti in Germania. Il presidente palestinese Abu Mazen ha ricevuto oggi a Ramallah (Cisgiordania) l’inviato del dipartimento di Stato Usa, Hadi Amr. Nell’incontro, riferisce la agenzia di stampa ufficiale Wafa, ha chiesto all’amministrazione Biden “di intervenire per mettere fine alle aggressioni di Israele contro il popolo palestinese, di fermare quella escalation e di avviare sforzi per raggiungere una soluzione politica basata sulla legittimità internazionale”. Amr, secondo la Wafa, ha convenuto che occorre fermare l’escalation e riportare la calma. “Gli Stati Uniti si stanno muovendo in quella direzione”, ha assicurato
Migranti: naufragio a largo Libia, oltre 100 morti. Soccorritore: ‘Nuotavamo tra i cadaveri’
Salvini: ‘Altro sangue sulla coscienza dei buonisti’. E la Sea-Watch denuncia: L’Ue e Frontex hanno negato il soccorso
“È stato come navigare fra i cadaveri”. La testimonianza diretta di Alessandro Porro racconta l’ennesima tragedia del mare, sulla rotta delle migrazioni dal Nord Africa: con la Ocean Viking non è arrivato in tempo per salvare 130 persone annegate al largo della Libia, dopo due giorni su un gommone in balia dal Mediterraneo in burrasca, a lanciare invano richieste d’aiuto.
Ignorate, secondo la denuncia di Sea-Watch International e altre ong, dalle autorità europee e da Frontex, che “hanno negato il soccorso”. “Gli Stati si sono rifiutati di salvare i naufraghi”, accusa anche l’Organizzazione internazionale delle migrazioni dell’Onu.
La Guardia costiera italiana ha individuato i mercantili che erano più vicini all’area nella quale era stata segnalata la presenza di imbarcazioni con a bordo migranti e li ha comunicati alle autorità libiche. È quanto riferiscono fonti della Guardia Costiera in merito alla ricostruzione effettuata da Alarm Phone dopo il naufragio. L’evento, proseguono le fonti, è avvenuto in area Sar libica e le autorità di Tripoli hanno assunto il coordinamento. La Guardia Costiera, su richiesta delle stesse autorità e come previsto dalle convenzioni internazionali, ha individuato i mercantili poi utilizzati dai libici per le ricerche.”
Il dramma porta l’Ue a chiedere più poteri, e in Italia diventa polemica di politica interna quando Matteo Salvini twitta che le nuove vittime sono “sulla coscienza dei buonisti che, di fatto, invitano e agevolano scafisti e trafficanti a mettere in mare barchini e barconi stravecchi, anche con pessime condizioni meteo”. Si crea così un nuovo fronte fra il leader leghista e gli alleati di governo. “Vergognose speculazioni”, è la replica a più voci del Pd, mentre Leu annuncia “un’interrogazione urgente al Governo perché le responsabilità italiane siano chiarite”.
Il penoso bollettino arriva nelle ore in cui la responsabile dell’Interno Luciana Lamorgese e la ministra degli Esteri della Libia Najla Al Mangoush discutevano al Viminale del contrasto alle organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di esseri umani. Una delle cause di questa ennesima strage. Che però “non è stato un incidente”, secondo Alarm Phone, il contatto d’emergenza in supporto alle operazioni di salvataggio, che per primo ha lanciato l’allarme: “Potevano essere salvati ma tutte le autorità consapevolmente li hanno lasciati morire in mare”.
Vertice leader mondiali sul clima: Biden raddoppierà l’obiettivo
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden raddoppierà l’obiettivo degli Usa sul clima con un taglio delle emissioni fra il 50 e il 52% entro il 2030.
L’annuncio oggi in occasione del summit sul clima convocato dal presidente Joe Biden nel Giornata della Terra con un video che mostra gli effetti del cambiamento climatico. Nel corso dei lavori sono attesi, fra gli altri, gli interventi di Papa Francesco e del premier Mario Draghi Gli Usa colgono così l’occasione della ‘Giornata della Terra’ per annunciare il loro ritorno in una posizione di leadership.
L’annuncio di Biden costituisce inoltre un significativo passo avanti anche rispetto agli impegni assunti dall’amministrazione Obama, ovvero una riduzione fra il 25 e il 28% entro il 2025, “a segnalare che la decisione di Biden di rientrare nell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici è solo l’inizio di uno sforzo aggressivo che comprende anche tentare di spingere gli altri paesi nella stessa direzione” scrive il New York Times. I l giornale sottolinea quindi quale sia l’obiettivo politico del summit voluto dal presidente Usa: “dimostrare che l’approccio dell’ex presidente Donald Trump verso i cambiamenti climatici era un’aberrazione”.
“Siamo risoluti ad agire. Rispondendo e combattendo i cambiamenti climatici vedo l’occasione di creare milioni di posti di lavoro. E’ il decennio decisivo per evitare le conseguenze peggiori: dobbiamo agire. Questo vertice è il primo passo del cammino che dobbiamo fare insieme”: lo afferma il presidente Usa Joe Biden dalla East Room della Casa Bianca avviando i lavori del vertice dei leader mondiali sul clima. Il Parlamento europeo e gli Stati membri dell’UE hanno concordato sull’ obiettivo di ridurre le emissioni di anidride carbonica “almeno” del 55% entro il 2030: lo afferma la Commissione europea in una dichiarazione. “La legge europea sul clima sancisce l’impegno dell’UE a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e l’obiettivo intermedio di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990”.
L’intesa sulla legge per il clima prevede neutralità climatica al 2050 e taglio delle emissioni al 2030 di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990. Il risultato del negoziato, durato tutta la notte, consente all’Ue di formalizzare il suo impegno rafforzato nell’ambito dell’Accordo di Parigi, alla vigilia del summit dei leader mondiali sul clima convocato da Joe Biden per il 22 e 23 aprile.
Gli obiettivi di riduzione delle emissioni restano quelli proposti dalla Commissione europea nel 2020 e avallati dai leader Ue lo scorso dicembre. Ma sul target 2030, come chiedeva l’Europarlamento, i negoziatori hanno introdotto un tetto (225 milioni di tonnellate) al contributo degli assorbimenti della CO2 da foreste e tecnologie. Un dettaglio che, secondo il presidente della commissione ambiente dell’Europarlamento Pascal Canfin, si traduce “in una riduzione effettiva del 57%”. Il resto dovrà essere tutto sforzo di riduzione. La neutralità climatica al 2050, come stabilito dai leader Ue, resta invece un obiettivo collettivo dell’Unione e non per singolo Stato, come voleva l’Europarlamento. Altri elementi dell’accordo includono l’istituzione di un Comitato consultivo scientifico europeo indipendente sui cambiamenti climatici e un obiettivo climatico intermedio da raggiungere per il 2040. L’accordo dovrà ora essere definitivamente approvato dai Consiglio (Paesi membri) e dalla plenaria dell’Europarlamento.
“Il nostro impegno politico per diventare il primo continente climaticamente neutro entro il 2050 è ora anche un impegno legale”, ha commentato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen dando il benvenuto all’intesa raggiunta. Von der Leyen ha anche sottolineato l’importanza degli obiettivi fissati per offrire una prospettiva migliore alle prossime generazioni. “Con questo accordo inviamo un segnale forte al mondo in vista del vertice leader sul clima del 22 aprile”, ha osservato dal canto suo JoÆo Pedro Matos Fernandes, il ministro portoghese per il clima nella veste di presidente di turno del Consiglio ambiente Ue.
“Un altro impegno assunto oggi al trilogo sulla prima legge europea sul clima. È un segno inequivocabile della determinazione dell’Ue a combattere il cambiamento climatico e fa ben sperare per il vertice sul clima del 22”. Così il premier portoghese Antonio Costa commentando l’accordo raggiunto nella notte tra le istituzioni Ue sulla legge per il clima. Il Portogallo detiene il semestre di presidenza della Ue.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden raddoppierà l’obiettivo degli Usa sul clima con un taglio delle emissioni fra il 50 e il 52% entro il 2030.
L’annuncio oggi in occasione del summit sul clima. Lo anticipa un responsabile americano.
Joe Biden farà l’annuncio formale in apertura del summit sul Clima, alle 8 ora di Washington, le 14 in Italia, conferma il New York Times. Gli Usa colgono così l’occasione della ‘Giornata della Terra’ per annunciare il loro ritorno in una posizione di leadership a livello globale sul tema, esortando quindi gli altri paesi a seguirli sulla stessa strada. L’annuncio di Biden costituisce inoltre un significativo passo avanti anche rispetto agli impegni assunti dall’amministrazione Obama, ovvero una riduzione fra il 25 e il 28% entro il 2025, “a segnalare che la decisione di Biden di rientrare nell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici è solo l’inizio di uno sforzo aggressivo che comprende anche tentare di spingere gli altri paesi nella stessa direzione” scrive il New York Times. I l giornale sottolinea quindi quale sia l’obiettivo politico del summit voluto dal presidente Usa: “dimostrare che l’approccio dell’ex presidente Donald Trump verso i cambiamenti climatici era un’aberrazione”.
Floyd: la Giustizia Usa verso un’indagine sulla polizia di Minneapolis
Il Dipartimento di Giustizia americano si appresta ad annunciare un’indagine sulle pratiche usate dalla polizia di Minneapolis dopo il verdetto della giuria su Derek Chauvin per la morte di George Floyd. Lo riporta l’Associated Press sul proprio sito, sottolineando che l’annuncio del ministro Merrick Garland è atteso a breve.
E ,’America tira un sospiro di sollievo.
E’ una punizione esemplare quella inflitta a Derek Chauvin, l’ex agente di polizia che il 25 maggio del 2020 ha provocato la morte di George Floyd, il 46enne afroamericano divenuto icona del movimento Black Lives Matter. La giuria, dopo dieci ore di camera di consiglio ha condannato l’ex poliziotto per omicidio, ritenendolo colpevole per tutti e tre i capi di accusa, compreso quello più grave di omicidio colposo preterintenzionale. La lettura del verdetto da parte del giudice è stata accolta da un’ovazione e dalle scene di esultanza da parte delle centinaia e centinaia di persone radunatesi davanti alla sede del tribunale di Minneapolis in attesa della decisione. E la tensione si è subito sciolta in un grande applauso e in urla di gioia. Sembrano scongiurati dunque i rischi di disordini, non solo a Minnepolis ma anche in diverse altre città americane. E la grande paura si è presto trasformata in una grande festa, da Minneapolis a Times Square, da Washington a Los Angeles e Chicago. Impietrito in aula Derek Chauvin, che ha ascoltato il verdetto accanto al suo avvocato e che ora rischia fino a 40 anni di carcere. Anche se con le attenuanti e per l’assenza di precedenti la pena potrebbe essere più leggera. Per conoscere la sua entità bisognerà probabilmente attendere diverse settimane, forse otto. Intanto l’ex agente va in cella, dopo essere rimasto finora a piede libero su pagamenti di cauzione.
Covid: oltre 3 milioni i morti nel mondo
Il conteggio ufficiale delle persone decedute per il Covid-19 ha superato la cifra di tre milioni, secondo l’agenzia Afp. La soglia è stata superata alle 10.30 ora italiana.
La media globale dei decessi giornalieri la scorsa settimana si è attestata sul 12.000.
Erdogan a Draghi ‘Danneggiate le relazioni’
“Prima di dire una cosa del genere a Tayyip Erdogan devi conoscere la tua storia, ma abbiamo visto che non la conosci. Sei una persona che è stata nominata, non eletta”.
Lo ha detto il presidente turco Erdogan, rispondendo alle parole di Mario Draghi, in un discorso ad un gruppo di giovani nella biblioteca del suo palazzo presidenziale di Ankara e parlando anche di “totale impertinenza” rispetto alle affermazioni del premier. Con le sue affermazioni, “Draghi ha purtroppo danneggiato” lo sviluppo delle “relazioni Turchia-Italia”, ha aggiunto Erdogan secondo quanto riferito dall’agenzia Anadolu e dalla tv di Stato turca.
“La dichiarazione del presidente del Consiglio italiano è stata una totale maleducazione, una totale maleducazione”, ha ripetuto il presidente Erdogan, citato da Anadolu, replicando al premier Mario Draghi, che una settimana fa lo aveva definito “dittatore”.
Repressione in Birmania, superati i 700 morti dall’inizio delle proteste
Continua la repressione delle proteste in Birmania da parte delle giunta militare salita al potere lo scorso febbraio con un colpo di stato. Secondo gli attivisti locali infatti, il bilancio delle proteste sarebbe salito fino a raggiungere i 700 morti, con oltre 80 persone che hanno perso la vita nelle ultime ore per mano dell’esercito, che sempre secondo gli attivisti si sarebbe premurato di occultare i corpi per rendere difficile stabilire il numero esatto delle vittime.
Repressione in Birmania, superate le 700 vittime
Nella mattinata di domenica 11 aprile intanto, una guardia di sicurezza è rimasta ferita a seguito di un’esplosione di una bomba di fronte a una banca di proprietà militare a Rangoon, l’ex capitale della Birmania. La banca in questione è una delle decine di aziende birmane attualmente controllate dai militari.
Cina: 21 minatori intrappolati in miniera a 1200 metri sottoterra
A dare comunicazione dell’accaduto è stato il dipartimento della gestione emergenze della regione autonoma dello Xinjiang, il quale ha riportato che nella giornata di ieri, 10 aprile, alle ore 18.10 circa, a causa di un incidente, una seria infiltrazione d’acqua ha inondato la miniera di carbone di Fengyuan, una città della contea di Hutubi, nella regione dello Xinjiang.
Nell’incidente sono rimasti coinvolti ventinove minatori, otto di loro sono già stati salvati, ma ne restano 21 ancora intrappolati e da portare dunque in salvo.
Fortunatamente tra gli otto minatori portati in salvo, nessun ferito e nessun danno fisico, ma solo tanta paura.
Attualmente si lavora senza sosta per drenare l’acqua mediante appositi sistemi di drenaggio.
Il salvataggio dei ventuno minatori è complesso, poichè di fatto si trovano intrappolati a circa 1200 metri sottoterra.
Miniere: non è il primo incidente
Quello di Fengyuan, non è un caso isolato, il 22 gennaio infatti, sempre in Cina e precisamente a Qixia, morirono 11 persone in miniera, i soccorritori recuperarono i cadaveri a 600 metri di profondità.
I minatori erano rimasti intrappolati per oltre 14 giorni a causa di un’esplosione in una miniera d’oro in
costruzione nella provincia di Shandong.
Israel non paga, Pfizer suspende vacunas, medios
Campaña de vacunación en Israel (foto: EPA)
(ANSA) – ROMA, 05 APR – El laboratorio Pfizer suspendió la entrega de 700.000 dosis de la vacuna anti Covid a Israel, que debía realizarse esta noche, acusando al gobierno israelí de no haber pagado 2,5 millones de dosis ya proporcionadas, escribió el Jerusalem Post.
Dirigentes de Pfizer citados por el diario dijeron temer que el gobierno de transición no efectúe los debidos pagos, y agregaron que la compañía no tiene intención de dejar que se aprovechen de ella.
Las mismas fuentes agregaron no comprender cómo todo esto puede ocurrir en un país organizado como Israel.
Pfizer dijo al Jerusalem Post que completó la provisión de vacunas en base al acuerdo inicial firmado el pasado noviembre y que ahora está “trabajando con el gobierno israelí para actualizar el acuerdo y proveer más vacunas al país”. (ANSA).
Vaccini: nuovo record negli Usa, 4 milioni in 24 ore
Le autorità sanitarie statunitensi hanno reso noto che sabato oltre 4 milioni di dosi di vaccino sono state somministrate agli americani in sole 24 ore, un nuovo record nella campagna di vaccinazione dell’amministrazione Biden che punta a vaccinare 200 milioni di persone nei primi cento giorni del mandato del nuovo presidente. Le dosi finora somministrate negli Usa sono oltre 161 milioni.
Ma nel Paese ci sono ancora forti resistenze, con un zoccolo duro No Vax soprattutto tra i repubblicani, come emerge da diversi sondaggi delle ultime settimane. Come quello condotto dalla televisione pubblica Pbs, secondo cui il 41% degli elettori conservatori ancora oggi non prevede di vaccinarsi.
La Germania inserirà i Paesi Bassi tra i paesi classificati come zone ad alto rischio a causa del numero elevato di casi di Covid-19. Lo ha annunciato domenica l’agenzia per le malattie infettive di Berlino. A partire da martedì a mezzanotte, i viaggiatori dai Paesi Bassi dovranno presentare un test del coronavirus negativo per entrare in Germania. Dovranno inoltre rispettare un periodo di quarantena di 10 giorni con possibilità di interromperlo dopo cinque, previa presentazione di un test negativo. Ci saranno delle eccezioni per le persone che si spostano tra paesi vicini per lavoro. Nella lista della Germania dei Paesi ad alto rischio figurano già le vicine Francia, Repubblica Ceca e Polonia. L’Olanda confina con la Bassa Sassonia e il Nord Reno-Westfalia, lo stato più popoloso della Germania con 18 milioni di persone. I Paesi Bassi, che hanno una popolazione di oltre 17 milioni, hanno registrato più di 1,2 milioni di casi di virus e oltre 16.000 decessi legati alla malattia.
Il bilancio dei morti provocati dal coronavirus in Brasile ha superato quota 330mila: è quanto emerge dai dati della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana, dall’inizio della pandemia il Paese ha registrato un totale di 330.193 decessi accertati dovuti al Covid a fronte di 12.953.597 casi di contagio. Il Brasile, che aveva superato la soglia dei 300mila morti lo scorso 24 marzo, è il secondo Paese al mondo dopo gli Stati Uniti sia per numero di infezioni, sia per numero di vittime in termini assoluti.
Il Canada ha superato la soglia del milione di casi di coronavirus. Lo si apprende dalle televisioni canadesi. Il Paese sta affrontando una terza ondata del virus, costringendo diverse province a inasprire le restrizioni. Ad oggi sono morte poco più di 23.000 persone.
Oms critica la Cina
‘Ipotesi di fuga del virus da laboratorio‘
Esperti Oms visitano il mercato di Wuhan, 31 gennaio 2021
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA/AFP
Il direttore dell’Oms Tedros critica la Cina per la condivisione insufficiente dei dati sul Covid-19 e chiede un’inchiesta sull’ipotesi di fuga del virus da un laboratorio cinese.
“Anche se la squadra” di esperti dell’Oms inviati in Cina “ha concluso che una fuoriuscita da un laboratorio sia l’ipotesi meno probabile, questa richiede ulteriori indagini, potenzialmente con nuove missioni che includano esperti specializzati, che sono pronto a dispiegare”, ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus in un briefing agli Stati membri dell’Oms sul rapporto degli ispettori stilato dopo la loro missione a Wuhan a gennaio e febbraio scorsi.
Il capo dell’Oms ha inoltre espresso preoccupazione per il fatto che il team internazionale ha avuto difficoltà nell’accedere ai dati grezzi durante la sua missione in Cina.
Birmania, 510 civili uccisi in due mesi da golpe
Dopo il record di almeno 114 persone uccise sabato
Sono oltre 500 i civili, tra cui molti studenti e adolescenti, uccisi dalle forze di sicurezza dal colpo di Stato militare del 1 febbraio in Myanmar (ex Birmania), secondo l’Associazione per l’assistenza ai prigionieri politici. “Abbiamo la conferma di 510 morti”, afferma l’ong specificando che il bilancio “è probabilmente molto più alto”, con centinaia di persone arrestate negli ultimi due mesi di cui non si sa più nulla.
Il bilancio è stato particolarmente pesante sabato, ‘Giornata delle forze armate birmane’, con oltre 110 vittime tra cui sette minori.
Nonostante la sanguinosa repressione, ieri i manifestanti sono nuovamente scesi in piazza. Quattordici civili sono morti, la maggior parte nell’est di Yangon (ex Rangoon), la capitale economica del Paese. Di fronte a questo bagno di sangue, Washington ha annunciato l’immediata sospensione dell’accordo quadro su commercio e investimenti concluso nel 2013 con la Birmania, fino al ristabilimento di un governo “democraticamente eletto”. La Francia ha denunciato “la violenza indiscriminata e omicida” del regime e ha chiesto il rilascio di “tutti i prigionieri politici”, compresa Aung San Suu Kyi, ancora in isolamento. Il Regno Unito, da parte sua, ha chiesto una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu, che si svolgerà domani a porte chiuse. Ma i generali birmani finora non hanno ascoltato le proteste e le sanzioni occidentali. Hanno anche potuto contare sulle divisioni della comunità internazionale. La Cina e l’India si sono rifiutate di condannare formalmente il colpo di Stato. La Russia mantiene stretti legami con la giunta militare: sabato il vice ministro della Difesa russo Alexander Fomin ha partecipato alla parata annuale delle forze armate birmane. Il Cremlino si dice certamente preoccupato per il numero “crescente” dei morti, ma ha dichiarato che la Birmania resta un “alleato affidabile e un partner strategico” con cui vuole rafforzare le sue relazioni militari. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha esortato la comunità internazionale a “più unità” e “più impegno” per fare pressione sulla giunta militare birmana.
La Corea del Nord lancia missili balistici nel mare del Giappone
Tokyo: “Una manifesta minaccia per la pace e la sicurezza della regione”
La Corea del Nord ha eseguito il lancio di due missili balistici nelle prime ore di giovedì. Lo comunica il governo giapponese, spiegando che il test di ‘due proiettili non identificati’ è avvenuto poco dopo le 7 del mattino ora locale (mezzanotte in Italia), e i missili sono atterrati nel mare del Giappone, poco fuori la zona economica esclusiva di Tokyo.
Si tratta del primo lancio effettuato da Pyongyang in quasi un anno e il primo di questo tipo da quando si è insediata l’amministrazione del presidente americano Joe Biden.
Gli sviluppi arrivano a pochi giorni dalle esercitazioni militari svolte nell’area dal comando Usa in collaborazione con la Corea del Sud e la visita del segretario di Stato americano Antony Blinken assieme al ministro della Difesa, Lloyd Austin, prima a Tokyo e poi a Seul, per rinsaldare i rapporti con i paesi alleati. Durante gli incontri diplomatici, Blinken ha sottolineato l’importanza di un processo di denuclearizzazione della penisola coreana. Dichiarazioni che sono state definite “teorie farneticanti di una minaccia nordcoreana, basate su una retorica senza fondamenti” dal viceministro della Difesa di Pyongyang, Choe Son Hui. Washington intende ripristinare un negoziato con il Paese eremita ma ha riferito che i tentativi iniziali per un confronto sono stati fin qui ignorati.
Il premier giapponese Yoshihide Suga ha definito gli ultimi lanci “una manifesta minaccia per la pace e la sicurezza della regione”. In un incontro con la stampa, Suga ha detto che il governo di Tokyo ha presentato una protesta formale tramite la sua ambasciata a Pechino per il test missilistico che rappresenta una palese violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
Una conferma è arrivata dal Comando di Stato maggiore congiunto della Corea del Sud: La Corea del Nord ha testato due missili balistici a corto raggio sulla costa orientale, capaci di toccare un’altitudine massima di 60 km e una gittata di circa 450 km prima di cadere nelle acque del mar del Giappone.
“Ulteriori informazioni sono in fase di analisi da parte delle autorità di intelligence della Corea del Sud e degli Stati Uniti”, ha aggiunto il Comando in una nota, ricordando che “le nostre forze armate stanno mantenendo una posizione di prontezza in uno stretto coordinamento tra Corea del Sud e Stati Uniti con monitoraggio e sicurezza intensificati”.
La Cina invita al dialogo, unica via per arrivare a una “soluzione politica” sulle vicende legate alla Corea del Nord. In risposta al test di due missili balistici a corto raggio fatto oggi da Pyongyang, la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying ha osservato che “il mantenimento della pace e della stabilità nella penisola coreana è l’obiettivo di tutta l’umanità”. Il Nord ha lanciato i vettori dalla costa orientale verso il Mar del Giappone, rimarcando i progressi delle sue armi e alimentando le tensioni in vista delle Olimpiadi di Tokyo e aumentando la pressione sulla nuova amministrazione Usa
Il presidente russo Vladimir Putin si è vaccinato contro il Covid.
Foto pubblicata sul profilo Twitter Sputnik V – RIPRODUZIONE RISERVATA
Lo rendono noto le agenzie russe, senza precisare quale vaccino gli sia stato somministrato. “Putin si è fatto vaccinare contro il coronavirus.
Il presidente russo Vladimir Putin si è vaccinato contro il Covid. Lo rendono noto le agenzie russe, senza precisare quale vaccino gli sia stato somministrato. “Putin si è fatto vaccinare contro il coronavirus.
Si sente bene e domani avrà una giornata di lavoro completa”, ha dichiarato il suo portavoce, Dmitri
Vaccini: Bolivia, giunte 228mila dosi AstraZenaca
ANSA) – LA PAZ, 22 MAR – Un aereo militare boliviano è atterrato nell’aeroporto di El Alto, vicino a La Paz, con a bordo 228.000 dosi del vaccino AstraZenaca prodotte dal Serum Institute of India e finanziate attraverso il meccanismo Covax dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Lo riporta il quotidiano La Razón.
Queste dosi, secondo il giornale, saranno utilizzate per immunizzare le persone appartenenti alle fasce a rischio di patologie gravi.
Ad accogliere la consegna c’erano il ministro della Salute, Jeyson Auza, il ministro degli Esteri, Rogelio Mayta, e rappresentanti di organismi internazionali che hanno controllato il rispetto di tutti i protocolli di conservazione.
Si tratta della prima fornitura di vaccini da parte del meccanismo Covax, che aiuta il processo di immunizzazione dei Paesi a basso reddito e che entro la terza settimana di aprile dovrebbe consegnare altre 550mila dosi su un totale di cinque milioni previste per la Bolivia. (ANSA
Il Canada escluso dal processo di due canadesi detenuti in Cina
>Michael Spavor (s) e Michael Kovrig sono in carcere in Cina da Dicembere 2018
Un uomo in giacca e cravatta sorride e guarda la telecamera: Michael Spavor, a sinistra, e l’ex diplomatico canadese Michael Kovrig, sono in custodia in una cella cinese da più di due anni, entrambi accusati di spionaggio.
Il processo avrà inizio domani.
A poche ore dall’inizio del processo per la sicurezza nazionale di Michael Spavor in Cina, il governo federale afferma che, nonostante le molteplici richieste, il governo cinese non ha concesso ai funzionari canadesi il permesso di partecipare.
Global Affairs Canada in una dichiarazione ha detto di aver ricevuto la notifica ufficiale dalle autorità cinesi che indica che i processi sia per Spavor che per Michael Kovrig accusato di spionaggio contro la sicurezza nazionale e i loro processi si terranno a porte chiuse e non sarà ammesso ne pubblico ne media.
“Nonostante le numerose richieste ufficiali alle autorità cinesi, i funzionari canadesi non hanno ancora ricevuto il permesso di partecipare ai processi – lo ha detto – un portavoce del dipartimento.
“Siamo profondamente turbati dalla mancanza di trasparenza che circonda questi procedimenti”.
L’udienza in tribunale di Spavor è prevista per venerdì a Dandong, mentre l’apparizione in tribunale di Kovrig è prevista per lunedì a Pechino.
Kovrig, un ex diplomatico che lavorava per un gruppo internazionale senza scopo di lucro, e Spavor, un imprenditore promotore di turismo e gli investimenti in Corea del Nord, sono cittadini canadesi e sono stati detenuti separatamente dalla Cina più di due anni fa.
Putin a Biden: ‘Assassino? Chi lo dice ?
>Vladimir Putin RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA/EPA
“Chi lo dice sa di esserlo”. Così il presidente russo Vladimir Putin ha commentato le parole del presidente americano Biden, che ieri ha detto di ritenere Putin “un assassino”.
Lo riporta Meduza. “Cosa gli risponderei? Gli augurerei salute”, ha affermato Putin, secondo quanto riporta l’agenzia Interfax.
“La Russia coopererà con gli Stati Uniti, ma alle sue condizioni”, ha affermato Putin. “So che gli Stati Uniti, la leadership statunitense, è generalmente incline ad avere certe relazioni con noi, ma sulle questioni che interessano gli stessi Stati Uniti e alle loro condizioni. Pensano che siamo uguali a loro ma siamo diversi. Abbiamo un codice genetico, culturale e morale diverso. Ma sappiamo come difendere i nostri interessi. E lavoreremo con loro, ma nei campi che ci interessano e alle condizioni che riteniamo vantaggiose per noi stessi. E loro dovranno tenerne conto”, ha detto Putin. Così Interfax.
“Molto male”. È il commento del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “Non ci sono state dichiarazioni simili a queste nella storia delle relazioni fra la Russia e gli Usa”, ha sottolineato. Lo riporta la Tass.
Il Cremlino ritiene che il presidente americano Joe Biden non voglia migliorare i rapporti tra Mosca e Washington. “Queste dichiarazioni da parte del presidente degli Stati Uniti sono molto negative. E’ chiaro che non vuole rimettere in sesto i rapporti con il nostro Paese e procederemo da questo”, ha detto Peskov, dopo che in un’intervista Biden ha detto di ritenere il presidente russo “un assassino”.
La Russia ora valuterà il suo approccio alla cooperazione con gli Stati Uniti, ha proseguito Peskov. “Il nostro approccio sarà analizzato nel prossimo periodo, anche nelle consultazioni con il nostro ambasciatore, che è stato invitato a Mosca”, ha detto Peskov commentando l’osservazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden secondo il quale, nonostante le sue valutazioni sul presidente russo Vladimir Putin, sostanzialmente definito un assassino, sarà possibile cooperare con la Russia sugli aspetti in cui i Paesi condividono interessi.
Mosca vorrebbe una spiegazione sulle affermazioni del presidente americano. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. “Perché dobbiamo sempre tradurre le loro strane e incomprensibili sciocchezze politiche in un discorso normale?”, ha detto Zakharova al canale televisivo Rossiya 1. “Forse i loro giornalisti, o i nostri giornalisti, cercheranno di convincere i rappresentanti dell’amministrazione statunitense a spiegare cosa significa tutto questo”, ha aggiunto. Lo riporta Interfax.
L’ex presidente russo Dmitry Medvedev, attualmente vice segretario del Consiglio di Sicurezza russo, ha reagito alle dichiarazioni di Biden su Putin con una citazione freudiana: “niente costa tanto nella vita quanto la malattia e la stupidità”. Lo riporta la Tass.
Intanto la Germania accoglie con favore “il linguaggio molto chiaro” usato dal presidente americano nei confronti della Russia, delle sue azioni in Siria e dei suoi tentativi di “influenzare le elezioni in Paesi terzi”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri Heiko Maaas in una intervista a Deutsche Welle, aggiungendo tuttavia di non volere “commentare o valutare” il termine di “assassino” per Vladimir Putin con il quale Biden si è detto d’accordo durante un’intervista alla Abc.
Sono stato indotto a ricredermi
di Nello Passaro
Sono stato indotto a ricredermi. Lamentavo la mancanza di un intervento significativo da parte dei nostri eletti all’estero nelle aule parlamentari in occasione del dibattito per la nomina del nuovo esecutivo, ritenendo che la nostra collettivita’ non era stata dignitosamente e degnamente rappresentata alla pari dei nostri connazionali, sono stato invece contraddetto dall’evidenza, che mette in risalto le modalita’ alternative o parallele, forse piu’ incisive e concrete a loro modo di vedere, a cui i nostri parlamentari eletti all’estero fanno ricorso per portare avanti le nostre prerogative.
Basti pensare che l’agenda di lavoro del nostro ministro degli Affari Esteri, dopo il suo reincarico, e’ affollata da incontri con i nostri rappresentanti eletti all’estero. Prima facendo registrare quello con l’on. La Marca (PD) e di recente quello con l’ex. sottosegretario on. Merlo, come riportato da italiachiamaitalia. Tra i due, senza tediare i lettori con ragguagli e dettagli, ritenendo cio’ forse superfluo e di poco interesse, utile forse solo agli addetti ai lavori, si apprende , ringraziando l’autore della nota, che si e’ riscontrata , fatto quasi insolito , una forte unita’ di intenti e una totale convergenza sulla politica per gli italiani all’estero. Che consolazione! Tuttavia e’ lecito e doveroso, almeno per appagare la nostra curiosita’ e non far patire un conseguente stato di frustrazione alla nostra immaginazione , ipotizzare che nei 45 ` minuti di colloquio tra i due , questo aspetto per fortuna e’ stato precisato, la prima parte, sulla cui durata non e’ il caso di speculare , assicurando tuttavia i malpensanti che essa non ha preso tutto il tempo, gli interlocutori si sono soffermati in primo luogo sulla loro sorte personale relativa agli incarichi ed ovviamente , di seguito , sulle conseguenze che il loro ruolo impone sulla politica.Il nostro ministro Di Maio avra’ sicuramente espresso la sua soddisfazione e incredulita’ per essere stato riconfermato, persino da Draghi, nel suo dicastero. L’on. Merlo avra’ sicuramente manifestato il suo dispiacere, ma sicuramente anche il suo disappunto , per non essere stato riconfermato, o meglio “segato” , e sul fatto che l’ incarico non sia stato assegnato , se non proprio a lui, almeno a qualche altro tra i suoi colleghi eletti all’estero. Ma al riguardo l’interessato , conosciuta come persona molto schiva , non ne ha fatto menzione forse per non apparire ancora una volta troppo altruista come aveva gia’ avuto modo di manifestare per aver aderito, come “costruttore, con il suo movimento, per il rinnovo del governo Conte ter, nell’interesse del Paese , preferendo in questa circostanza di non dimostrare di essere troppo di parte e cioe’ di agire spudoratamente solo ed esclusivamente nell’interesse dell’emigrazione, astenendosi dal manifestare , cio’ che non aveva tra l’altro pensato di osare neanche in aula, di caldeggiare per tale incarico un rappresentante tra gli eletti all’estero.Tuttavia anche questa circostanza e’ risultata , come si puo’ evincere e condividere, molto utile ad entrambi : all’on. Merlo per consolidare le mire espansionistiche ed egemoniche del suo movimento visto lo scemare della flebile concorrenza sul campo ed al Ministro Di Maio di dare dimostrazione in che modo l’emigrazione puo’ essere utile per ingigantire la propria immagine nel mondo, almeno tra i connazionali , grazie anche all’apporto dei nostri eletti. Intanto che bella soddisfazione per noi, per la nostra collettivita’! Quanta visibilita’ sulle nostre testate estere, che belle foto tra i maggiori artefici della nostra politica!Che soddisfazione constatare che il nostro ministro degli Affari esteri riesca, nonostante la complessita’ e l’importanza delle sue funzioni, a ritagliarsi del tempo per occuparsi di noi ed a far convergere il suo parere con un nostro rappresentante all’estero, espressione di un movimento a rappresentanza della politica per gli italiani all’estero in assenza dei partiti nazionali e dei loro rappresentanti eletti all’estero che si sforzano di parlare a loro nome per difendere la propria identita’. Intanto gli altri nostri rappresentanti, i piu’ attivi, ma forse anche i piu’ insicuri e timorosi vista la riforma del voto , cercano affannosamente di colmare i buchi di carattere amministrativo che la lacunosa azione legislativa, come se cio’ avvenisse non in loro presenza o dei rappresentanti dei loro partiti di appartenenza, comporta, non prevedendo in automatico l’estensione di determinati provvedimenti che salvaguardino la posizione degli italiani all’estero. Qualcuno si adopera anche con proposte addirittura di carattere legislativo, come per esempio per l’ennesima la riforma dei Comites, per destarli dall’attuale torpore agonizzante ma anche per recuperare quel ruolo svolto in precedenza che tanto importanza ha avuto per l’elezione dei nostri rappresentanti, ed il tempo stringe. Ecco i nostri eletti all’estero riescono ad esprimersi al meglio giocando di rimessa, meglio ancora da soli e in rapporti, anche se istituzionali, di carattere interpersonale. Schivi delle aule parlamentari, come abbiamo avuto modo di constatare, non avvezzi ai giochi di squadra, non preferiscono ambiti angusti come quelle delle camere , ma rapporti solo occasionali e sporadici, se proprio necessari, con i loro colleghi e non intese con i loro partiti di appartenenza , sebbene alcune volte su eventuali emendamenti estemporanei salvo poi accapigliarsi per accreditarsene la paternita’. Mica si deve vincere il campionato, basta che si vinca la partita personale, per ottenere l’agognata promozione, leggi riconferma, anche a costo di cambiar casacca se ritenuto necessario! Alle aule parlamentari, troppo affollate e amplificate, si predilige il tête-à-tête politico dei salotti anziche’ le aule , che gia’ solo nei convenevoli riesce a far ad ottenere delle belle promesse e a trovare delle allettanti e plausibili argomentazioni da fornire in pasto all’opinione pubblica mediante, caso mai la stampa amica, in barba a chi forse, in modo preconcetto e non cogliendo l’essenza delle cose ,esercita la sua critica o si atteggia in questo ruolo. Il Di Maio ha taciuto, d’altro canto anche il suo partito, nell’occasione del dibattito parlamentare e lo stesso ha fatto l’on. Merlo, forse gia’ consapevoli di questa opportunita’ che ha offerto loro di dimostrare che l’attenzione c’e’ , i convenevoli sono stati rispettati, l’unita’ di intenti consacrata. l connazionali possono stare tranquilli, a tutto pensano loro, e’ meglio che dormano sonni tranquilli magari sognando in positivo. Come dubitare che tra Merlo e Di Maio non si sia parlato anche di IMU sulla casa degli italiani all’estero e di tutte le altre questioni piu’ importanti? L’intesa c’e’ stata! Questo puo’ bastare ! E’ piu’ che sufficiente, cari amici! Intanto , bisogna convenire, cosa si poteva fare in questa circostanza se non parlare solamente? Il protocollo e’ stato siglato, l’unita’ di intenti consacrata , le foto scattate e diffuse, la notizia ha fatto il suo corso. Cosa si puo’ pretendere di piu’? E’ gia’ tanto, c’e’ la pandemia , con la sua priorita’, ed altre ne seguiranno ancora, anteposte alle nostre!
Nello Passaro Spari ad Atlanta, 8 vittime tra cui 4 donne asiatiche
Presi di mira diversi centri massaggi
Il bilancio delle vittime delle tre sparatorie a centri di massaggi ad Atalanta sale a otto. Lo riportano i media americani.
La polizia ha arrestato l’uomo sospettato di essere l’autore delle tre sparatorie di Atlanta.
Secondo quanto riportato dai media americani, si tratta del 21enne Robert Long.
Almeno 7 persone sono morte in una serie di sparatorie avvenute in vari centri massaggi di un’area periferica di Atlanta, in Georgia. Tra le vittime quattro donne asiatiche. Lo riportano i media americani, sottolineando che la polizia è a caccia della persona che ha aperto il fuoco e sta passando al setaccio le telecamere dell’area. Di recente negli Stati Uniti sono aumentati i reati d’odio contro gli asiatici.
Lettera aperta al Segretario Generale del CGIE
di Nello Passaro
Gentile Segretario Generale del CGIE, dott. Schiavone, desidero tornare ancora una volta sul merito della “pratica” che io a livello emotivo non ho ancora digerito e che non intendo ancora “archiviare” passivamente , invitandoLa a soffermarsi sul merito della mia richiesta di un Suo parere , che ovviamente puo’ anche non dare , ma che la mia sensibilita’ mi ha indotto a chiederLe e mi impone di rinnovare. Nel Suo riscontro precedente denoto da parte Sua un atteggiamento irritante, irriverente e preoccupante nonche’ autoreferenziale.
Irritante perche` inspiegabilmente non ha concretamente risposto alle questioni da me poste cercando solo di menar il can per l’aia; preoccupante perche’ denota una mancanza di rispetto e di sensibilita’ nei confronti di problematiche che riguardano la gestione e l’andamento di cose concrete che, nella loro attualita’ ed anche in prospettiva, investono la nostra condizione di cittadini italiani all’estero, a cui il nostro Consiglio e’ preposto ;preoccupante perche’ a seguito di uno sforzo costante, laborioso e progressivo nel tempo per pervenire alla creazione di strutture democratiche che ci permettano di esprimere i nostri bisogni, di salvaguardare le nostre prerogative, di appagare le nostre aspettative, riscontro che si corre quasi il rischio di trovarsi ad essere delle vittime predestinate proprie delle medesime che, mediante i nostri rappresentanti, ci condizionano , determinando quasi una forma di subordinazione, reprimendo le nostre legittime aspirazioni ad una interlocuzione utile e necessaria nell’interesse comune, sottraendosi spesso al rispetto delle responsabilita’ derivanti dal ruolo a cui esse sono preposte; autoreferenziale per il riscontro del rifiuto al confronto a prescindere. Fa specie che proprio Lei, al vertice di un’autorevole struttura piramidale , abbia denotato, a mio avviso, nei miei confronti e di riflesso nei confronti della collettivita’ , la mancanza di quella necessaria sensibilita’ che ogni cittadino desidera riscontrare , la stessa che spesso lamentiamo nei confronti delle istituzioni del nostro Paese di provenienza ,che determina la qualita’ delle medesime, rendendole credibili o meno.Forse anche il Presidente della Repubblica, probabilmente non con la stessa sorprendente ed apprezzata solerzia, sarebbe stato piu’ attento e riflessivo nella sua risposta, risposta che Lei ha ritenuto di affidare tra l’altro alla Sua segreteria. I migliori saluti Nello Passaro Birmania: sale a 6 bilancio manifestanti uccisi
Tre a Mandalay e 2 a Rangoon. ‘Polizia cerca fermare ambulanza’
(ANSA) – ROMA, 13 MAR – E’ salito a sei il numero dei manifestanti uccisi dalle forze dell’ordine in Birmania, secondo quanto si apprende da testimonianze diffuse sui media e sui social. Tre delle vittime sono state colpite a morte e diverse altre sono rimaste ferite a Mandalay, la seconda città del Paese, una nella città centrale di Pyay e due nella città principale, Rangoon.
A Pyay un manifestante, che ha chiesto di non essere nominato ed è citato da vari media fra cui il Guardian, afferma che la polizia ha fermato l’ambulanza che cercava di raggiungere i feriti, lasciandola passare dopo un po’ di tempo.
Le proteste di oggi contro il colpo di stato che un mese e mezzo fa ha messo fine a dieci anni di democrazia in Birmania segna anche l’anniversario dell’eccidio dei manifestanti durante le repressioni del precedente governo militare nel 1988. (ANSA
VACCINI -G.